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Miles Davis: Miles Davis at Newport 1955-1975: The Bootleg Series Vol. 4

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Miles Davis: Miles Davis at Newport 1955-1975: The Bootleg Series Vol. 4
Il criterio utilizzato dai produttori della Sony Legacy, per questo quarto box della eccellente 'The Bootleg Series,' è piuttosto interessante e singolare: il legame che lega assieme varie performance di Miles Davis con i suoi vari gruppi, non è quello temporale come succede di solito, ma bensì quello spaziale, per di più preso in senso molto lato. Infatti il collante per i brani contenuti in questo cofanetto di quattro CD è il Festival di Newport, inteso in senso letterale ma anche allargato: infatti la performance del 1971, a fine ottobre, si svolge nei dintorni di Zurigo, nell'ambito di un tour europeo che con una certa maliziosa furbizia il produttore George Wein aveva denominato 'Newport Jazz Festival in Europe,' come dire i 'Concerti de La Scala in Asia.' L'iniziativa evidentemente ebbe successo e venne riproposta due anni dopo, nell'autunno del 1973. La cosa è debitamente rappresentata in questo box con 6 brani, introduzione compresa, registrati a Berlino il primo novembre di quell'anno. A completare la digressione spaziale troviamo un brano del 1975, registrato a New York alla Avery Fisher Hall, che simbolicamente ospitava parte del Festival di Newport di quell'anno pieno di tensioni che segnò il ritiro di Miles Davis dalle scene per sei tormentati anni.

Il resto della musica di questi CD arriva invece proprio da Newport, cittadina del Rhode Island, situata sulla costa Atlantica, 70 miglia a sud di Boston, famosa per l'America's Cup e per le residenze di molti ricchi newyorkesi. Eisenhower e Kennedy la usarono come una sorta di Casa Bianca estiva durante le loro amministrazioni. Dal 1954 ha ospitato il Newport Jazz Festival che dal 1959 ha avuto come manifestazione gemella il Newport Folk Festival. Elaine e Louis Lorillard finanziarono per anni queste manifestazioni, affidandole al talento manageriale di George Wein. En passant segnaliamo che nell'immediato dopoguerra la ricca filantropa americana Lorillard aveva svolto attività di crocerossina a Napoli, dove aveva poi conosciuto il marito, ricco americano pure lui. E proprio nella città partenopea avevano cominciato assieme a seguire il jazz e ad appassionarsene.

Visto il successo della prima edizione del Newport Jazz Festival, Miles Davis, che ben conosceva Wein, gli chiese espressamente di poter suonare nella edizione del 1955. All'epoca Miles era in un momento di difficoltà personale ed artistica e, in segno di amicizia, l'impresario pensò bene di dargli questa possibilità. Il gruppo che si presentò sul palco era una sorta di conglomerato di ottimi musicisti che ben si conoscevano ma che non suonavano abitualmente assieme. Non comparivano neppure nel programma del Festival, proprio perché erano stati aggiunti all'ultimissimo minuto. Vennero presentati da Duke Ellington e la loro performance venne segnata negli archivi come All-Star Jam Session. Eseguirono due brani di Thelonious Monk (che sedeva al pianoforte) e un classico di Charlie Parker. In particolare la performance di Davis su "'Round Midnight" passò alla storia per l'assolo intenso e sincero del trombettista e segnò per lui una sorta di rinascita impetuosa che gli consentì di firmare, da lì a breve, l'importante contratto con la Columbia che caratterizzerà tutta la sua carriera fino alla metà degli anni ottanta.

Non a caso, tre anni dopo lo ritroviamo sullo stesso palco alla testa del suo gruppo stellare che comprende John Coltrane, Bill Evans, Cannonball Adderley, Paul Chambers e Jimmy Cobb. Un set molto interessante che vede il gruppo ancora nella fase di transizione dall'hard bop al jazz modale che caratterizzerà il capolavoro inciso meno di un anno dopo, quel Kind of Blue che ancora oggi risulta essere uno degli album più noti anche al di fuori del mondo del jazz.

Il secondo CD ci fa fare un salto in avanti di 8 anni e presenta le esibizioni del quintetto di Miles Davis nelle edizioni del 1966 e del 1967 del Newport Jazz Festival. Sono performance scintillanti del celebre gruppo che dominò la scena del jazz dalla metà degli anni sessanta fino alla svolta elettrica del trombettista. L'interplay fra i cinque musicisti è straordinario: tutti entrano ed escono dalle linee melodiche, dalla scansione ritmica, dalle emozioni e dalle tensioni, come se fossero un'unica entità.

Il terzo disco si apre con un breve set tratto dalla edizione del 1969 del Festival. Sul palco il quintetto è diventato un quartetto, vista l'assenza non prevista di Wayne Shorter, bloccato dal traffico stradale. Il repertorio prevede gli inediti "Miles Runs the Voodoo Down" e "Sanctuary" che saranno poi incisi in studio circa quaranta giorni dopo, nelle celeberrime sedute di Bitches Brew. A chiudere il set il quartetto esegue invece una intensa versione di "It's About That Time" che era stata incisa a metà febbraio di quello stesso anno per l'album In a Silent Way che all'epoca di quella edizione del Festival non era ancora stato pubblicato: lo sarà tre settimane dopo, il 30 luglio del 1969.

Si prosegue con il set di Berlino del 1973, molto funky, molto ritmico, con le chitarre ribollenti di Pete Cosey e di Reggie Lucas sempre pronte a ribadire e a colorare la scansione del groove che arriva dal basso di Michael Henderson, dalla batteria potente di Al Foster e delle percussioni multispeziate di James Mtume Forma. Il sax soprano di Dave Liebman aggiunge guizzi che si sollevano dalla superficie per raggiungere le vette dell'Olimpo, affiancando la tromba di Miles carica di effetti e di turbolenze, ma sempre capace di guidare il commino.

Come si diceva, dall'esibizione del 1975 arriva un solo frammento di circa sette minuti che va in continuità con il set del 1973, aumentando ulteriormente la tensione nervosa di una musica dirompente che poggia sempre più sulla componente percussiva. La band è la stessa del concerto del 1973 con l'ingresso del poco noto Sam Morrison al sax al posto di Liebman.

Il quarto ed ultimo CD ci riporta indietro alla fine di ottobre del 1971. Il salto temporale all'indietro è evidente, ma è una scelta, condivisibile, dei produttori di questo box che hanno voluto presentare il concerto di Dietikon, alle porte di Zurigo, in un unico CD senza spezzettarlo. La band è quella con Keith Jarrett, Gary Bartz, Michael Henderson, Don Alias, James Mtume Forman e Leon "Ndugu" Chancler, più o meno la stessa formazione (ma con Jack DeJohnette alla batteria) impegnata nei celebri concerti del Cellar Door di Washington del mese di dicembre del 1970. Una delle configurazioni più funky dell'intera storia del Miles elettrico. Una band straordinaria che abbiamo avuto modo di vedere in tournée anche in Italia più o meno negli stessi giorni del concerto svizzero, con date a Milano, Venezia, Bologna e Torino. Chi scrive li vide nel capoluogo emiliano a metà novembre del 1971: un concerto che ti cambia la vita. Per sempre.

Track Listing

CD 1: Spoken Introductions by Duke Ellington and Gerry Mulligan; Hackensack; 'Round Midnight; Now's The Time. Spoken Introduction by Willis Conover; Ah-Leu-Cha; Straight, No ChaserFran-Dance Two Bass Hit; Bye Bye Blackbird The Theme. CD 2: Gingerbread Boy; All Blues ; Stella By Starlight; R.J.; Seven Steps To Heaven; The Theme / Closing Announcement by Leonard Feather. Spoken Introduction by Del Shields; Gingerbread Boy; Footprints ; 'Round Midnight; So What; The Theme; Closing Announcement by Del Shields. CD 3: Miles Runs The Voodoo Down Sanctuary; It's About That Time / The Theme; Band warming up / voice over introduction; Turnaroundphrase; Tune In; fe; Untitled Original; Tune In; Mtume.CD 4: Directions; What I Say; Sanctuary; It's About That Time; Bitches Brew; Funky Tonk; Sanctuary.

Personnel

Miles Davis
trumpet

PERSONNEL: Miles Davis: trumpet, organ; Cannonball Adderley: alto saxophone; Zoot Sims: tenor saxophone; John Coltrane: tenor saxophone; Wayne Shorter: tenor saxophone; Gerry Mulligan: baritone saxophone; Dave Liebman: soprano saxophone, tenor saxophone, flute; Sam Morrison: soprano saxophone, tenor saxophone, flute; Gary Bartz: soprano saxophone, alto saxophone; Thelonious Monk: piano; Bill Evans: piano; Herbie Hancock: piano; Chick Corea: electric piano; Keith Jarrett: electric piano, organ; Pete Cosey: guitar, percussion; Reggie Lucas: guitar; Percy Heath: bass; Paul Chambers, bass; Ron Carter, bass; Dave Holland, bass; Michael Henderson, electric bass; Connie Kay: drums; Jimmy Cobb: drums; Tony Williams: drums; Jack DeJohnette: drums; Al Foster: drums; Ndugu Leon Chancler: drums; Don Alias: percussion; James Mtume Forman: percussion.

Album information

Title: Miles Davis at Newport 1955-1975: The Bootleg Series Vol. 4 | Year Released: 2015 | Record Label: Sony Music


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