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Nicola Fazzini e il Questionario di Proust

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All About Jazz: Il tratto principale della mia musica.
Nicola Fazzini: Ricercare ed essere originale, almeno così spero.

AAJ: La qualità che desidero nei musicisti che suonano con me.
N.F.: Un insieme di creatività e rigore. Saper ricercare ed essere liberi con profondità, passione e studio.

AAJ: Come musicista, il momento in cui sono stato più felice.
N.F.: Il momento più bello è quello della scoperta di nuovi suoni: la prima volta che ho sentito la musica di Lennie Tristano, o quella di Olivier Messiaen o György Ligeti, piuttosto che lavorare con musicisti stimolanti come Alessandro Fedrigo, Miles Okazaki, Amir ElSaffar, persone che condividono con te il loro mondo sonoro. È come un viaggio in una terra nuova e inesplorata e il fatto di avere una chiave di accesso ad esse è molto gratificante.

AAJ: Come musicista, il mio principale difetto.
N.F.: Tecnicamente vorrei sempre migliorare, spesso mi sento inadeguato avendo cominciato lo studio del sax relativamente tardi. Invidio quei talenti che hanno un certo tipo di facilità con lo strumento, per me è stato tutto molto sudato.

AAJ: La mia più grande paura quando suono.
N.F.: Per anni il giudizio del pubblico o dei colleghi è stato per me fonte di ansia. Ultimamente sono molto più distaccato al riguardo, cerco di fare del mio meglio pensando alla musica e basta.

AAJ: Sogno di suonare.
N.F.: Sogno di suonare e basta. Nel senso che vorrei aver più tempo da dedicare allo studio, siamo presi da talmente tante cose, siamo imprenditori di noi stessi e questo significa molti impegni.

AAJ: La mia fonte di ispirazione.
N.F.: Sentire tante idee, anche non musicali, ascoltare molte cose diverse e poi rielaborarle.

AAJ: I miei musicisti preferiti.
N.F.: Difficile da dire in assoluto, nella vita ci sono cicli, periodi. Per me sono stati importanti Charlie Parker, John Coltrane, Cannonball Adderley, Phil Woods, Lennie Tristano, Lee Konitz, Warne Marsh, Igor Stravinsky, Olivier Messiaen, György Ligeti, Mark Turner, Steve Coleman, Steve Lehman.

AAJ: I miei dischi da isola deserta.
N.F.: Mmm... Ancora più difficile ... Are You Experienced di David Lang, "Quatuor pour la Fin du Temps" di Olivier Messiaen, Kind of Blue, Jazz at Massey Hall.

AAJ: La canzone che fischio sotto la doccia.
N.F.: In questo periodo canzoni per bambini o sigle di cartoni. Avendo a casa un cucciolo di due anni, Peppa Pig & Co.

AAJ: I miei pittori preferiti.
N.F.: Fontana, De Chirico, Klee, Magritte.

AAJ: I miei film preferiti.
N.F.: Tutto Kubrik e i film dei fratelli Coen.

AAJ: I miei scrittori preferiti.
N.F.: Da anni non riesco più a leggere romanzi, non so perché ma ho un blocco in questo senso. Macino però decine di saggi su diversi argomenti. Sicuramente un autore che ho amato e di cui credo di aver letto tutto in passato è stato Milan Kundera

AAJ: La mia occupazione preferita.
N.F.: Suonare, leggere, cucinare, stare con la mia famiglia.

AAJ: Il dono di natura che vorrei avere.
N.F.: Essere più fatalista e distaccato.

AAJ: Nella musica, la cosa che detesto di più.
N.F.: La superficialità intesa non come leggerezza ma come presunzione.

AAJ: Gli errori musicali che mi ispirano maggiore indulgenza.
N.F.: Quelli di chi cerca una strada originale.

AAJ: Il pezzo che vorrei venisse suonato al mio funerale.
N.F.: Non ci ho mai pensato... Tanto non potrei sentirlo... Non saprei.

AAJ: Lo stato attuale della mia attività musicale.
N.F.: Molto gratificante e stimolante. Stanno succedendo molte cose e incontri importanti negli ultimi anni. Sono felice anche se molto impegnato.

AAJ: Il mio motto.
N.F.: Ah ah, il mio sodale in XYQuartet Alessandro Fedrigo direbbe che il mio motto è "I problemi sono dietro l'angolo," perché nel pianificare il lavoro tendo a pensare sempre anche ai possibili ostacoli che potrebbero esserci. Io preferirei invece qualcosa come "L'idea migliore è sempre la prossima."

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