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Filippo Vignato

Filippo Vignato
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Il tratto principale della mia musica
Il contrasto tra melodia e rumore.

La qualità che desidero nei musicisti che suonano con me
La possibilità di una profonda comunicazione reciproca.

Come musicista, il momento in cui sono stato più felice
Ogni volta in cui riesco a stabilire un'empatia con chi sta ascoltando.

Come musicista, il mio principale difetto
Non avere mai nessuna certezza. Che in fondo è anche il mio principale pregio, forse.

La mia più grande paura quando suono
Cerco di vivere la musica senza paure, credo che attraverso la sincerità con se stessi si possano superare tutti i timori al riguardo.

Sogno di suonare
Per sempre, costantemente in viaggio.

La mia fonte di ispirazione
Gli incontri: umani, letterari, fisici o intellettuali, concreti o immaginari.

I miei musicisti preferiti
Quelli che mi stupiscono ogni volta. Impossibile citarli tutti, soprattutto perché la lista continua ad allungarsi, ma tra loro ci sono Ornette Coleman, Olivier Messiaen, Albert Mangelsdorff, Miles Davis, Paul Bley, Claude Debussy, Joni Mitchell, Elvin Jones, Thom Yorke, Gil Evans, Bill Frisell.

I miei dischi da isola deserta
Bitches Brew di Miles Davis, Kid A e Amnesiac dei Radiohead, tutti i dischi in trombone solo di Albert Mangelsdorff.

La canzone che fischio sotto la doccia
Ogni giorno è diversa.

I miei pittori preferiti
Rothko, Kandinsky, Basquiat.

I miei film preferiti
Quelli che ti lasciano con l'amaro in bocca.

I miei scrittori preferiti
Michail Bulgakov, John Fante, Thomas Mann.

La mia occupazione preferita
Condividere la musica suonando con i musicisti che amo.

Il dono di natura che vorrei avere
Comprendere e parlare con facilità qualsiasi lingua del mondo.

Nella musica, la cosa che detesto di più
Gli ego in competizione.

Gli errori musicali che mi ispirano maggiore indulgenza
Quelli che possono diventare una possibilità creativa.

Il pezzo che vorrei venisse suonato al mio funerale
4'33'' di John Cage.

Lo stato attuale della mia attività musicale
Intensa.

Il mio motto
Non decidiamolo ora ma vediamo cosa succede suonando.

Giacomo Frison.

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