Home » Articoli » Book Review » La Storia del Jazz di Ted Gioia torna in edizione ampliata
La Storia del Jazz di Ted Gioia torna in edizione ampliata
By
Ted Gioia
614 Pagine
ISBN: # 978-88-5927-927-3
Edizioni EDT/Siena Jazz
2021
A pochi mesi dalla pubblicazione negli Stati Uniti esce in Italia la terza edizione della Storia del Jazz di Ted Gioia, ampliata e aggiornata alle ultime vicende e ai nuovi protagonisti.
Che l'opera sia uno strumento indispensabile per seguire lo sviluppo di questa musica è cosa nota. Nata nel 1997, nel 2011 ha avuto la seconda edizione ed oggi si presenta con un capitolo nuovo, un altro ampiamente rinnovato e aggiustamenti mirati. Tradotta come sempre impeccabilmente da Francesco Martinelli, questa storia del jazz è un'opera autorevole, che ha venduto più di 100 mila copie nel mondo a un pubblico di neofiti e di cultori avanzati: il suo pregio è di coniugare la narrazione storica all'analisi musicale e all'inquadramento sociologico, in uno linguaggio fresco e vivace. Una chiarezza di scrittura che s'innesta su rigore di analisi e pertinenza di giudizi, e mantiene viva l'attenzione del lettore.
Quando si prende in esame lo sviluppo secolare e complesso della musica afroamericanaricco di migliaia di musicisti e operela sfida consiste nel presentarla con quella dimensione eccitante e sorprendente che ce la fa amare, senza scadere in superficialità. In questa sfida Gioia è vincente. Chi non possiede la precedente Storia del Jazz ha compreso che è un testo fondamentale ma chi ha già l'edizione del 2011 vorrà sapere: cosa c'è di nuovo? È solo un restyling oppure si aggiungono elementi significativi?
L'autore accentua la sua analisi del jazz da una prospettiva multifattoriale essendo egli stesso pianista, insegnante, critico e storico. Le sue doti di analisi le aveva già espresse nel primo libro, il lontano L'arte Imperfetta. Il jazz e la cultura contemporanea Oggi la sua attenzione privilegia alcuni punti centrali: l'espansione del jazz a livello globale (anche geograficamente) con l'imporsi sia in ambito accademico che nelle musiche popolari; il ruolo sempre più significativo delle donne, sia strumentiste che cantanti; la capacità del jazz di mantenersi vivo e avvincente con sempre nuove contaminazioni, in stretti legami con la tecnologia.
Per quanto riguarda le donne è inclusa e riconosciuta l'importanza di Alice Coltrane, viene ampliata la parte dedicata a Carla Bley, è dato ampio spazio al ruolo di giovani strumentiste e cantanti come Esperanza Spalding, Diana Krall, Norah Jones, Cecile McLorin Salvant.
Qualche decennio fa il jazz era dato per morto, come stupidamente e ciclicamente accade. Così nel capitolo finale, "La resurrezione del jazz" l'autore si chiede: come ha fatto un genere musicale vecchio di cent'anni a ritrovare il suo groove? Le risposte il lettore le troverà attraverso l'analisi dei contributi di Kendrick Lamar, Kamasi Washington e Robert Glasper (a entrambi dedica ampio spazio).
Nel capitolo precedente, "Jazz senza confini," Ted Gioia amplia la prospettiva ad altre nazioni e culture. Particolare attenzione è data a Vijay Iyer, Edward Simon, Chris Potter, Mark Turner, Mary Halvorson, Ambrose Akinmusire, per arrivare alla nuova scena inglese con Shabaka Hutchings, Nubya Garcia e gli altri.
Di fronte a un'opera di tale spessore e ampiezza la tentazione di molti è di andare a vedere cosa scrive l'autore di alcuni musicisti ma può capitare di non trovare figure anche significative. «Quando la gente viene da medice Gioiae mi dice che ho lasciato fuori questo o quell'artista di solito mi limito ad annuire, perché so più di chiunque altro quello che ho lasciato fuori (...) Se il libro diventa troppo ingombrante non è più leggibile. Non voglio che sia un testo di riferimento che la gente mette solo sullo scaffale, voglio che siano in grado di leggerlo da cima a fondo».
Quindi non troverete i nomi di Pat Martino, Mark Murphy, Ran Blake, Gato Barbieri, Sonny Sharrock, Herbie Mann, Lawrence "Butch" Morris, Phineas Newborn, Helen Merrill e di molti europei (da Rene Thomas a Peter Brötzmann, da Ian Carr a Krzystof Komeda, da Giorgio Gaslini a Franco D'Andrea, da Richard Galliano a Zbigniew Seifert). Il testo non è un'enciclopedia ma una Storia del jazz e il privilegio viene dato allo sviluppo delle sue tendenze principali. Il capitolo finale con gli ascolti consigliati (dedicato a brani specifici facilmente reperibili sul web) è ovviamente incrementato. Resta l'utile indice analitico.
Tags
Book Review
Angelo Leonardi
Edizioni EDT/Siena Jazz
Alice Coltrane
carla bley
Esperanza Spalding
Diana Krall
Norah Jones
Cecile McLorin Salvant
Kendrick Lamar
kamasi washington
Robert Glasper
Vijay Iyer
Edward Simon
Chris Potter
Mark Turner
Mary Halvorson
ambrose akinmusire
shabaka hutchings
Nubya Garcia
Comments
PREVIOUS / NEXT
Support All About Jazz
