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Jihye Lee Orchestra: Infinite Connections

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Jihye Lee Orchestra: Infinite Connections
Su queste pagine abbiamo seguito il percorso discografico di Jihye Lee a partire dal suo esordio (April, 2017) ed il successivo Daring Mind (Motéma 2021), co-prodotto con Darcy James Argue.

La collaborazione con quest'ultimo si ripropone anche nel nuovo Infinite Connections, registrato nell'ottobre 2023, che evidenzia un significativo passo avanti nella sua sintesi tra jazz e proprie radici musicali. Che la bandleader fosse un talento eccezionale è apparso chiaro dalla rapidità con cui ha padroneggiato le tecniche dell'orchestrazione jazzistica partendo da zero, dopo il corso di studi alla Manhattan School of Music con Jim McNeely, e questo lavoro ne conferma le doti. L'album è ancor più sorprendente dei precedenti e nasce da una riflessione dell'autrice sulla propria identità personale e artistica.

«Alcuni anni fa—dice la bandleader—ho iniziato a pensare alla mia identità: le mie radici, i miei antenati e la musica tradizionale coreana. (...) Ho capito la forte connessione che esiste con mia madre, quella di mia madre con mia nonna e così via. Questo mi ha portato a interessarmi al folklore musicale coreano e tutta la musica che ho composto per Infinite Connections è abbinata ai ritmi tradizionali coreani da cui ho tratto ispirazione, pensando che quelle figure ritmiche sarebbero state molto interessanti per chi ascolta il jazz».

La stesura del progetto è durata qualche anno: un primo sviluppo s'è avuto nel 2022 quando Jihye Lee ha dato concerti in Corea e collaborato con percussionisti locali. Poi è tornata in Corea grazie a una borsa di studio e perfezionato il lavoro per presentarlo in anteprima al National Sawdust di Brooklyn nell'ottobre 2023.

La relazione coi percussionisti coreani la spingeva troppo sul versante etnico ed ha preferito scegliere il versatile Keita Ogawa, già con Maria Schneider, Snarky Puppy, Romero Lubambo e molti altri. «È un percussionista giapponese—dice la compositrice—che ha un'enorme conoscenza dei ritmi africani e asiatici, di tutti i tipi di suoni e groove, oltre a essere un musicista jazz».

Il risultato è una musica sferzata da serrati mutamenti di clima, con percussioni tumultuose che lasciano spazio a quadri lirici, vibranti collettivi, fluenti interventi solisti (in particolare: Ambrose Akinmusire, David Smith, Dave Pietro, Adam Birnbaum, Ben Kono), in un flusso palpitante e variopinto.

Un chiaro esempio della sua capacità di accostare marcate tensioni a liriche distensioni è "Surrender," il brano d'apertura che ospita uno dei due splendidi interventi di Ambrose Akinmusire nel disco. Ed ancora "Born in 1935"—con l'altro grande solista ospite, il sassofonista contralto David Pietro —oppure i coinvolgenti "Nowhere Home" e "In the Darkest Night" con il dinamico intervento al piano di Adam Birnbaum.

Album della settimana.

Track Listing

Surrender; We Are All from the Same Stream; Born in 1935; Eight Letters; Karma; You Are My Universe; Nowhere Home; In the Darkest Night; Crossing the River of Grace.

Personnel

Jihye Lee
composer / conductor
Ben Kono
saxophone, tenor
Jason Rigby
saxophone, tenor
Jonathan Lowery
saxophone
Carl Maraghi
saxophone, baritone
Stuart Mack
trumpet
Mike Fahie
trombone
Alan Ferber
trombone
Nick Grinder
trombone
Jeff Nelson
trombone, bass
Keita Ogawa
percussion
Additional Instrumentation

Ambrose Akinmusire: trumpet (1, 6).

Album information

Title: Infinite Connections | Year Released: 2024 | Record Label: Motéma Music

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