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Roberto Bonati Madreperla Trio: Parfois la nuit

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Dopo un paio di lavori orchestrali nei quali fondeva il jazz con altre tradizioni musicali, Roberto Bonati torna all'ambito più direttamente jazzistico capitanando un trio completato da due musicisti che sono spesso con lui anche in orchestra: il chitarrista Luca Perciballi e il sassofonista Gabriele Fava. L'ora abbondante di musica è suddivisa in quattordici tracce, otto delle quali sono composizioni di diversa lunghezza con un loro percorso narrativo, mentre le altre sei sono brevi "sogni," apparentemente improvvisati, che fungono da intervalli per quelli più complessi.

La formazione ha ruoli ben determinati: il contrabbasso di Bonati funge da pernio, con compiti ora ritmici, ora da filo conduttore; la chitarra di Perciballi, supportata dall'elettronica, dipinge scenari onirici e coloristici, prendendosi spesso anche la scena da solista; i sassofoni di Fava sono i narratori delle linee liriche, sempre presenti in ognuno dei brani più lunghi. Quest'ultimo ha uno stile molto originale, che richiama la lezione di Jan Garbarek nel timbro aperto e rugoso del tenore e in alcuni stilemi del soprano, ma che gli consente di avere una voce molto bella e personale. Proprio in ragione di quelle ascendenze —ma certo anche delle molteplici collaborazioni di Bonati, autore di tutte le composizioni, con musicisti e orchestre norvegesi—anche il disco presenta numerosi momenti d'atmosfera nordica, tenendoli comunque sempre legati a una propria cifra melodica.

Lo si percepisce fin dal bel brano eponimo, che apre il disco: il suggestivo intreccio tra il contrabbasso e la chitarra elettrica introduce l'ingresso tematico del tenore, corposo e graffiante, ma anche quietamente narrante sull'incedere non meno autorevole del contrabbasso. E lo si ritrova nella conclusiva e non meno bella "May Love," con Fava ancora al tenore su narrazioni lente e ampie, che però sfociano stavolta in espressività nervose e drammatiche, sugli sfondi sfrangiati dell'elettronica di Perciballi e ancora l'autorevole spinta di Bonati. In mezzo anche momenti assai diversi, come la più ritmica "Folk," la screziata "Rouge" —qui Fava usa molti stilemi garbarekiani al tenore, prima di assecondare l'andamento danzante di Bonati all'archetto—e la composita "Chiara è la notte," caratterizzata da uno splendido assolo del contrabbasso archettato, da un meditativo assolo di Perciballi e da una bella prolusione del soprano di Fava. Godibilissime anche le pause dei "Dream," molto liberi e nei quali i diversi timbri spiccano con i loro colori e la specifica espressività.

Nella costruzione c'è molta pariteticità, anche se è inevitabile che Fava finisca per spiccare, visto il suo compito di narratore; ma gli altri non sono in alcun modo degli accompagnatori e con l'autorevolezza dei loro strumenti contribuiscono quanto il sassofonista al suono complessivo e alla piena riuscita di un disco di grande fruibilità e ciononostante di difficile collocazione per la sua peculiarità artistica.

Album della settimana.

Personnel

Roberto Bonati
composer / conductor
Gabriele Fava
saxophone, tenor

Album information

Title: Parfois la nuit | Year Released: 2025 | Record Label: Parmafrontiere

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