Roberto Bonati: Si erano vestiti dalla festa

Il CD di questa suite di Roberto Bonati, eseguita il 23 ottobre 2022 nel corso del festival ParmaJazz Frontiere e pubblicata due anni dopo, ci giunge in ritardo, quando il prolifico leader, didatta e direttore artistico ha pubblicato altri lavori con la Chironomic Orchestra e il Madreperla Trio.

Ci sono però opere—come questa—il cui valore artistico e simbolico va oltre l'attualità e si rapportano invece con la storia del proprio Paese. Il titolo è tratto da una poesia di Attilio Bertolucci che celebrava le storiche barricate di Parma dell'agosto 1922, quando i quartieri popolari della città respinsero lo squadrismo fascista, poco prima della marcia su Roma.

La suite consta di sette movimenti per complessivi 64 minuti ed ha ovvi intenti celebrativi: nel centenario di quegli eventi Bonati costruisce un percorso musicale articolato e di chiara forza evocativa, dove convivono jazz, aromi popolari e musica colta contemporanea. "Si erano vestiti alla festa" coniuga con equilibrio quadri intensamente lirici o formalmente austeri con momenti jazzisticamente avvincenti dovuti agli interventi di Riccardo Luppi, Michael Gassmann, Gabriele Fava o Daniele D'Alessandro e alla forza espressiva della sezione ritmica imperniata su Andrea Grossi e Roberto Dani. La voce di Giulia Zaniboni è efficace nei momenti più ricercati e sontuosi dell'opera. La magniloquenza espressiva della suite si manifesta in vari movimenti: in "Marionette Nere" vediamo trasfigurata in musica la drammaticità di quegli avvenimenti con timbri urlati, masse sonore contrapposte ed esplosioni ritmiche; analoga passione comunica la parte centrale di "Barricate" o le fratture del flusso melodico in "Prelude." Nostalgica partecipazione per quegli avvenimenti traspare nei momenti lirici o cameristici che troviamo in "Oltretorrente," "Voici le soir" o "Arditi." Un'opera ricercata e di grande forza, che ripaga in abbondanza per la fruizione attenta che richiede.   

Album della settimana.

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