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Roberto Ottaviano: Eternal Love People

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Roberto Ottaviano: Eternal Love People
Fin dagli anni Ottanta, Roberto Ottaviano ha coltivato relazioni strette e feconde con la scena internazionale, particolarmente quella creativa europea. La stessa che proprio nel periodo precedente aveva sviluppato spinte notevoli, al punto da essere considerata trainante e prevalente pure dagli osservatori d'oltreoceano. Il musicista ha mantenuto e ravvivato questo rapporto, in particolare attraverso la collaborazione con Alexander Hawkins, senza dubbio la voce più dotata e consapevole tra i musicisti delle generazioni recenti che tengono legami con quella scena, oggi troppo spesso dimenticata.

Proprio tale collaborazione tra il sassofonista pugliese e il pianista britannico si colloca su una salda continuità, iniziata dieci anni fa e documentata per la prima volta sul CD Forgotten Matches—The Worlds of Steve Lacy, poi sul lavoro d'esordio del quintetto Eternal Love, del 2018. Il quale trova nuova linfa ora, in questo People, a qualche anno di distanza, un periodo che però è stato alimentato da tour di concerti, tra i quali ha trovato spazio un denso omaggio a Charles Mingus. Il tempo ha cementato e nutrito le già intense relazioni messe in gioco dal quintetto, dove personalità differenti hanno trovato il modo di sviluppare forti sintonie.

Questo People si impernia proprio sul lavoro dal vivo: una serie di brani, estratti da sette concerti effettuati in tutta Europa dal 2022 al 2023, che vanno a costruire un coerente panorama del cammino di Eternal Love. Coerente nelle premesse stilistiche e di contenuto, dove diverse influenze trovano un costante equilibrio dinamico. Compatto nella spinta umana, che coinvolge caratteri e ispirazioni differenti per modellare un'intesa mutevole, ricca di spunti e sfumature. Ne scaturisce un "affresco sonoro ricco di memorie, suggestioni e sogni," come dice opportunamente Riccardo Bergerone nelle note di copertina.

Dunque People è all'insegna dell'itinerario tra località diverse, dalla Svezia alla Finlandia, dalla Slovenia alla Svizzera all'Italia. Con pubblici differenti, i cui applausi suonano in modo composito, scandiscono modalità di incontro sempre nuove. Ma pure con una tavolozza di personalità, che si incontrano dentro la musica, nei titoli dei brani, come "Callas" e "Niki," o nelle pieghe di essi: "Mong's Speakin'" è dedicato al compianto trombettista sudafricano Mongezi Feza, "Ohnedaruth" è il nome in sanscrito adottato da John Coltrane, nella cui interpretazione fanno capolino anche le influenze di Elton Dean, Keith Tippett, Harry Miller, Louis Moholo-Moholo.

Ecco un'autentica mappa artistica, che Ottaviano porta nel proprio intimo e alla quale attinge con gusto speciale. Il brano d'apertura, "At The Wheel Well" di Nikos Kyopourgos, esordisce con l'intensità commossa di un'elegia, nelle note schiette del soprano, cui si aggiungono in graduale intensificazione il clarinetto basso di Marco Colonna, il contrabbasso di Giovanni Maier, poi gli altri strumenti, in quella che diventa una marcia solenne e accorata. Già spicca la particolare fusione dei due fiati, voci e personalità molto diverse ma complementari, mirabilmente in equilibrio e contrasto.

"Mong's Speakin'" mette in rilievo le dense trame che il quintetto sa tessere, i molti, possibili registri espressivi usati. Lacy affiora dall'assolo del soprano, ma il tema e l'intervento di Colonna hanno il temperamento festoso della musica sudafricana. Il sensibile pizzicato del contrabbasso di Maier si diletta nell'incipit di "Callas" in contrasto con il pianoforte di Hawkins, indagatore di linee tra lirismo e astrattismo. Magistrale la cadenza centrale del clarinetto basso. "Niki" è velocità sfrenata, su un circuito dove Colonna evoca gli scatti ombrosi di Dolphy e la batteria di Zeno De Rossi incalza nella maniera sobria di Ed Blackwell. Il drumming eruttivo di Elvin Jones è invece evocato in "Ohnedaruth."

Un altro grande nome nascosto nel CD, che non abbiamo ancora citato, è quello di Misha Mengelberg: il suo brano "Gare Guillemans" mescola il jazz delle origini e il dadaismo, nella provocatoria abitudine dei creativi olandesi. Anche qui Hawkins è perfettamente in bolla. E l'intervento vocale di Ottaviano è una sorpresa tutta da gustare. Il lirismo intenso di "Camino Das Águas" è sigillo dell'album, così spiegato dal musicista barese: "Credo fermamente nel fatto che bisogna suonare quel che c'è nel cuore, senza farsi condizionare dai luoghi comuni." Rispondendo con Monk: "Lasciali sempre col desiderio di averne di più."

Album della settimana.

Track Listing

At The Wheel Well; Mong's Speakin'; Hariprasad; Callas; Niki; Gare Guillemans; Ohnedaruth; Caminho Das Águas.

Personnel

Roberto Ottaviano
saxophone, soprano
Marco Colonna
clarinet, bass
Giovanni Maier
bass, acoustic
Additional Instrumentation

Roberto Ottaviano: vocals (6).

Album information

Title: Eternal Love People | Year Released: 2024 | Record Label: Dodicilune


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