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Riccardo Marogna e il Questionario di Proust

Riccardo Marogna e il Questionario di Proust
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Il tratto principale della mia musica
Astratta ma viscerale.

La qualità che desidero nei musicisti che suonano con me
La pazienza[sorride, NdR].

Come musicista, il momento in cui sono stato più felice
A quindici anni, i primi concertini in qualche bar di paese con la prima rock band.

Come musicista, il mio principale difetto
So essere odiosamente burbero e puerilmente impaziente. E me ne pento sempre, troppo tardi.

La mia più grande paura quando suono
Un mio incubo ricorrente: il concerto sta per iniziare ma non riesco a trovare i miei strumenti. In una variante li ho dimenticati a casa, in un'altra me li hanno rubati.

Sogno di suonare
In concerto con mio figlio, un giorno.

La mia fonte di ispirazione
Quello che ascolto, vedo, la vita, tutto.

I miei musicisti preferiti
Limitandomi a sassofonisti e clarinettisti direi Eric Dolphy, John Coltrane, Anthony Braxton, Henry Threadgill, Don Byron, Tim Berne, John Butcher e Mats Gustafsson.

I miei dischi da isola deserta
John Coltrane, A Love Supreme
Don Cherry, Brown Rice
Jon Gibson, Two Solo Pieces
Art Ensemble Of Chicago, Fanfare for the Warriors
Bernard Parmegiani, De Natura Sonorum
Velvet Underground, The Velvet Underground & Nico
Meredith Monk, Dolmen Music
Charles Mingus, Mingus Ah Um
Nonesuch Explorer Series, Music from the Morning of the World
Una buona esecuzione della "Sagra della Primavera" di Igor Stravinsky

La canzone che fischio sotto la doccia
Niente fischi.

I miei pittori preferiti
Mi piace l'espressionismo astratto e derivati, da Pollock a Rothko a Basquiat... Sarà perché ci vedo tanta musicalità, tanta bella libertà nei loro lavori. Ma aggiungo anche Francis Bacon, e il nostro Emilio Vedova.

I miei film preferiti
Tanti! Cito solo alcuni a me cari:
Theo Angelopoulos, Lo Sguardo di Ulisse
Andrei Tarkovskij, Lo Specchio e Andrei Rublev
Francis Ford Coppola, Apocalypse Now (Director's Cut)
Thomas Vinterberg, Festen
Béla Tarr, Werckmeister Harmonies" e Satantango
Michelangelo Antonioni, Professione: Reporter e Zabriskie Point
Ridley Scott, Blade Runner (Director's Cut)
Ken Loach, Terra e Libertà
Otar Iosseliani, Lundi Matin
Tutto David Lynch (eccetto Dune)
Qualunque cosa di Werner Herzog (i documentari specialmente).

I miei scrittori preferiti
Dostoevskij, Camus, Steinbeck, Faulkner, Cortázar, García Márquez, Pasolini, Vonnegut.

La mia occupazione preferita
Da quando vivo all'estero, cucinare.

Il dono di natura che vorrei avere
La spensieratezza.

Nella musica, la cosa che detesto di più
L'opportunismo.

Gli errori musicali che mi ispirano maggiore indulgenza
Gli 'errori musicali' stanno solo nei conservatori.

Il pezzo che vorrei venisse suonato al mio funerale
Tutto A Love Supreme.

Lo stato attuale della mia attività musicale
Tre progetti:
Ho da poco pubblicato con l'etichetta Superpang un disco in solo per fiati ed elettronica, Antigua, disponibile su Bandcamp. Un lavoro molto importante per me, frutto di anni di sessioni in studio, che racchiude in qualche modo tutta la mia ricerca nell'ambito dell'improvvisazione elettroacustica.

Ritual Habitual, in trio con Gonçalo Almeida al contrabbasso e Philipp Ernsting alla batteria. Ad ottobre è uscito su CleanFeed il nostro debutto, Pagan Chant.
Infine Oktopus Connection Ensemble, un gruppone dedito all'improvvisazione collettiva che dirigo e per il quale compongo partiture grafiche, giochi, strategie.

Il mio motto
Astratti ma viscerali!

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