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Roy Hargrove, Mulgrew Miller: In Harmony

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Roy Hargrove, Mulgrew Miller: In Harmony
È sempre stato così nella storia del jazz. I documenti musicali più preziosi vengono dalle piccole etichette indipendenti piuttosto che dalle major dell'intrattenimento. La storia della Resonance Records è un chiaro esempio: in questi anni ha reso disponibili magistrali incisioni o concerti inediti di Bill Evans, Eric Dolphy, Sonny Rollins, Stan Getz, Wes Montgomery e molti altri. Questa sua ultima uscita conferma il trend.

Da qualche settimana sono disponibili due magistrali concerti inediti del trombettista Roy Hargrove e del pianista Mulgrew Miller in duo. Le registrazioni risalgono al 2006/2007 e sono edite in tre formati: una lussuosa edizione di due LP (con opuscolo di 68 pagine curato da Ted Panken, rare foto e interviste), un doppio CD ed un download digitale.

Com'è noto, Mulgrew Miller e Roy Hargrove sono scomparsi rispettivamente nel 2013 e nel 2018 suscitando sconcerto e rimpianto nel mondo del jazz. Il pianista aveva 57 anni e s'era distinto tra i massimi stilisti della sua generazione con una personale sintesi post bop a partire dal modello McCoy Tyner. Sulla stessa lunghezza d'onda stilistica (con spinte eclettiche) era Roy Hargrove, stroncato da un infarto a 49 anni dopo essersi imposto tra i young lions di fine anni ottanta con uno stile avventuroso alla Clifford Brown e un timbro caldo che ricordava Art Farmer. Due artisti d'altissimo livello, il cui vuoto resta enorme, due giganti nei rispettivi strumenti come queste registrazioni confermano.

Prima di parlare della musica, val la pena accennare alle condizioni in cui s'è svolta per comprendere meglio il magistero dei due artisti. Il concerto del 15 gennaio 2006 al Kaufman Music Center di New York City ebbe luogo in modo del tutto improvvisato. C'era una bufera di neve su New York ma i due musicisti riuscirono ad arrivare in tempo nonostante voli cancellati e strade impraticabili. Ebbero appena il tempo di stilare una veloce scaletta dei brani, scegliendo tra classici temi del real book. Nonostante la tormenta la sala era gremita e fu un successo che stimolò Hargrove e Miller a rincontrarsi il 9 novembre 2007 al Lafayette College di Easton (Pennsylvania).

Il percorso è una conversazione musicale (acusticamente ancora una volta eccellente) che affascina per l'inventiva del dialogo e l'affinità dei protagonisti. La condivisione delle regole e il rispetto reciproco li porta alla massima libertà possibile, consentendo sviluppi musicali ricercati.

I due artisti svettano tra scambi serrati ("Invitation," "What Is This Thing Called Love"), esaltazione dei profili melodici dei temi ("This Is Always," "Triste") e fantasiosi interventi individuali. Pur confermando l'elettrizzante verve e il fraseggio trascinante nei brani veloci (come nei due classici del bop, "Ow!" e "Con Alma"), Roy Hargrove sapeva infondere profondità lirica in abusate ballad ("I Remember Clifford," "This Is Always") con essenzialità e un sound denso, ricco di pathos. Mulgrew Miller è un maestro di sobrietà ed eleganza, in uno stile che è la sintesi del miglior pianismo moderno d'impronta afro-americana: stile luminoso, ritmicamente variopinto, con naturale inclinazione per melodie cantabili e armonicamente raffinate.

Un disco delizioso, che non dimenticherete sullo scaffale.

Album della settimana.

Track Listing

What Is This Thing Called Love?; This Is Always; I Remember Clifford; Triste; Invitation; Con Alma; Never Let Me Go; Just in Time; Fungii Mama; Monk’s Dream; Ruby, My Dear; Blues for Mr. Hill; Ow!.

Personnel

Album information

Title: In Harmony | Year Released: 2021 | Record Label: Resonance Records


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