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Wayne Horvitz: Live Forever Vol. 1: The President - New York in the '80s

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Wayne Horvitz: Live Forever Vol. 1: The President - New York in the '80s
«Numero 1 della Live Forever Series: una collezione di spettacoli dal vivo curata da Wayne Horvitz e Toby Dodds.

Il volume 1 contiene un imperversante set dal vivo al CBGBs nel 1987, con un "who's who" della scena downtown NY degli anni '80. Altre tracce includono quattro demo, materiale mai pubblicato dalle sessioni al Power Station per l'album Bring Yr Camera, precedenti demo in studio del 1984, e materiale da due spettacoli dal vivo, sempre al CBGBs, nel 1982.

Il download include un libretto digitale con un saggio di Wayne sulle origini della band, i musicisti e le registrazioni. Inoltre, foto della band, poster, recensioni e schizzi originali delle parti e delle partiture dei brani.»

Con queste parole viene presentato su Bandcamp il primo volume di una nuova serie di registrazioni live inedite di Wayne Horvitz. Questo capitolo si concentra su "The President," vale a dire la band che il meraviglioso musicista ora basato a Seattle capitanava negli anni '80 e '90. Che sia solo una battuta... ma "benedetto il lockdown" potrebbe essere una sorta di epitaffio da scrivere di questi tempi davanti a uscite discografiche come questa, che costituiscono un modo per musicisti che non hanno al momento modo di suonare dal vivo per tenere viva la fiamma della loro musica 'live,' tirando fuori dal proverbiale cassetto gemme mai circolate prima.

Questo è un classico della gamma, che ricostruisce le gesta musicali di una delle formazioni seminali della "new music scene" newyorkese degli anni Ottanta. Formata attorno al nucleo originale composto dal tastierista insieme a Bobby Previte, Dave Sewelson, Kevin Cosgrove e Joe Gallant, e presto allargata con Stew Cutler, Doug Wieselman e Dave Hofstra, The President of the United States of America (questo il primo e completo nome della band) si esibì frequentemente sulla scena rock nella "downtown" di New York con leggendari set al CBGB's, al Mudd Club, al Folk City, al Peppermint Lounge e altri locali in voga al tempo. Altri personaggi chiave dell'entourage furono Elliott Sharp, Bill Frisell e David Tronzo.

È addirittura buffo annotare che la prima incisione di una band che sembrava in tutto e per tutto "cosa propria di New York" venne pubblicata dalla Dossier tedesca. Parte della stessa incisione venne poi ripubblicata insieme ad altri brani dalla Nonesuch, per la quale la band realizzò poi i suoi altri due lavori Bring Yr Camera del 1989 e il fondamentale Miracle Mile del 1992.

Dal vivo il debutto europeo avvenne al Festival Jazz di Zurigo e mai debutto fu così devastante ed esplosivo. La musica dei President era una miscela di gospel e roots music filtrata attraverso pattern ripetitivi e asimmetrici che riusciva a far saltare sulla sedia ogni—anche occasionale—ascoltatore. Horvitz si afferma immediatamente come uno dei più grandi ibridatori di generi musicali. Chi analizzò allora la sua idea musicale ci volle trovare di tutto, compreso un minimalismo in quegli anni molto in auge che però non trova concorde lo stesso Horvitz che cerca di spiegare l'analisi errata facendo riferimento al suo interesse al Gamelan indonesiano. «I cicli ritmici non erano ciò che ho preso dalla musica indonesiana, quanto piuttosto il ruolo dell'improvvisatore. Mi colpiva il modo in cui il Suling e il Rebab fanno assoli in tutto il pezzo, senza però mai essere in primo piano. Nella musica dell'India, o di Charlie Parker, il solista è sostenuto dall'ensemble e questo è il vero obiettivo principale. Mi piaceva l'idea che il solista informasse e sfumasse la composizione».

Comunque sia, della bellissima esperienza e di questa prima raccolta di avventure live, Horvitz parla in maniera davvero esaustiva nel documento che accompagna il lavoro, pubblicato solo per il mercato digitale di Bandcamp. Settantuno pagine che sono una vera e propria Bibbia per comprendere non solo il musicista e la formazione, ma anche la New York e, più in generale, l'America di quegli anni.

Come detto, quasi tutto il materiale raccolto in questo primo volume (ne uscirà un secondo nel 2022) è stato recuperato da alcuni spettacoli (uno del 1987 e altri del 1982) tenuti dalla band al CBGBs—il celeberrimo rock club situato nel Lower East Side di Manhattan il cui nome completo era CBGB & OMFUG, acronimo di "Country Blue Grass Blues and Other Music for Uplifting Gourmandizers." In più, alcuni "demo" dannatamente belli che faranno la gioia di coloro che hanno sempre seguito la storia artistica di Horvitz, Previte, Sharp e della musa ispiratrice e compagna di vita di Wayne, Robin Holcomb. La stessa che da quelle sperimentazioni fece poi nascere l'ulteriore avventura della New York Composers Orchestra che, ancora oggi, ogni musicista dell'area newyorkese cita come evento epocale.

Inutile aggiungere altro a quello che è un capolavoro di uno dei musicisti più bravi e attenti della musica contemporanea.

Album della settimana.

Track Listing

This New Generation (1987 CBGB's); Bring Yr Camera (1987 CBGB's); These Hard Times (1987 CBGB's); Andre's Mood (1987 CBGB's); Three Crows (1987 CBGB's); Ride the Wide Streets (1987 CBGB's); I Went to See the Doctor (4-Track Demo); Serious (1988 Studio Outtake); Science Diet (1988 Studio Outtake); Three Crows (Studio Demo); Andre's Mood (Studio Demo); On and On (1982 CBGB's); Flat on Yr Back (1982 CBGB's); Of Thee I Sing (1982 CBGB's); Boy (1982 CBGB's).

Personnel

Wayne Horvitz
keyboards
Doug Wieselman
saxophone, tenor
Elliott Sharp
guitar, electric
David Tronzo
guitar, electric
Bill Frisell
guitar, electric
Joe Gallant
bass, electric
Kevin Cosgrove
guitar, electric

Album information

Title: Live Forever Vol. 1: The President - New York in the '80s | Year Released: 2021 | Record Label: Self Produced


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