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Albert Ayler: Summertime To Spiritual Unity Revisited

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Albert Ayler: Summertime To Spiritual Unity Revisited
Tra gli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento, una vorticosa accelerazione spinse le arti e alimentò la creatività verso esplorazioni audaci, esprimendo personalità e individualità di valore universale. Autentico visionario, tra urlo febbrile e tenera carezza, tra ruvida e profonda adesione alle radici afroamericane e tensione verso il futuro, tra riferimenti tematici trasfigurati, inni religiosi, marce bandistiche e dense campiture di puro suono che hanno la forza dell'espressionismo astratto, Albert Ayler attraversò come una meteora il firmamento della musica neroamericana, dal 1962 al 1970. Imprimendo un segno indelebile nella storia del jazz.

La scelta della collana Revisited series by ezz-thetics, di affiancare in un CD unico una coppia di tappe degli esordi ayleriani che hanno segnato la sua vicenda e quella del jazz contemporaneo, è senza dubbio indovinata. E il riascolto talvolta serba sorprese che non è facile trovare nelle novità discografiche di oggi. La serie discografica citata permette una visione in prospettiva di capolavori, selezionati e rimasterizzati con cura, corredati da eccellenti note di copertina. L'abbinamento proposto in Summertime to Spiritual Unity è particolarmente felice perché connette l'ascolto di quei momenti esemplari, selezionando due brani dal primo documento discografico messo in commercio nel 1964 (registrato l'anno precedente a Copenaghen) con il titolo My Name Is Albert Ayler. E facendo seguire a questi il celebrato Spriritual Unity, caposaldo registrato a New York nel 1964 e pubblicato dall'etichetta ESP-Disk di Bernard Stollman l'anno successivo.

Ricorda Peter Niklas Wilson nel suo volume Albert Ayler—Lo spirito e la rivolta: "La formazione che incise Spiritual Unity è considerata oggi uno dei gruppi leggendari del free." C'erano Gary Peacock al contrabbasso e Sunny Murray alla batteria, un'accoppiata che ancora oggi appare sulla carta inverosimile. Trascendentale, a pensarci bene. Ma trascendentale era proprio ciò che Ayler esprimeva e offriva, con la propria musica, nella quale si mescolavano spiriti sacri e profani.

I due brani scandinavi registrati l'anno precedente mettono in evidenza la molteplicità dell'approccio di Ayler, che risolve le opposte polarità in una sfera superiore. Del sublime, forse. Certo, della trascendenza. Ma anche puntando lo sguardo verso il basso, alle radici che sondano e stringono la terra, ai fenomeni carsici, ai movimenti tellurici, alla trasgressione carnascialesca. Tanto è già stato detto della versione di "Summertime": del suono lacerante e tenero allo stesso tempo del sax tenore, distillato dentro torride ambientazioni rurali. Della occasionale combinazione con musicisti mainstream, tra i quali spicca la presenza virtuosistica di un sedicenne Niels-Henning Orsted Pedersen al contrabbasso.

È stato detto dei diversi modi con cui fu accolto l'ingresso del sassofonista nel mondo del jazz. Alcuni, tra cui Don Cherry, John Coltrane, Sonny Rollins, rimasero fulminati da quella epifania. Altri, come Cecil Taylor, che Ayler aveva seguito di propria iniziativa in quel tour scandinavo, inserendosi quando possibile nel suo gruppo, ostentarono scostante indifferenza.

L'altra scelta del presente CD, tratta da quel primo assaggio scandinavo, presenta il brano di Ayler "C.T." naturalmente dedicato a Taylor, dove il pianista danese Niels Bronsted lascia il campo al trio. Qui scatta naturalmente la visionarietà aperta a trecentosessanta gradi del sassofonista, ben assecondata dai due comprimari. Quanto si andava preparando per gli anni successivi emerge con forza e prelude alla straordinaria tappa di Spiritual Unity.

L'approdo a questa è fulminante. Anche qui, non c'è nulla da aggiungere a quanto è stato detto nel corso degli anni, se non che sempre più questa musica acquista energia nel tempo. Che l'intonazione perfetta di Peacock si sposa mirabilmente con i deragliamenti sonori di Ayler e con il suo canto aperto, avvitato, lacerato e tenero, prodigo di sfumature e registri. Con i reticoli ritmici oscillanti, instabili, perturbati di Murray. La forza intatta di questa musica convalida l'entusiasmo stupito di certi commenti dell'epoca, rintracciabili tra l'altro nei testi come quello citato di Niklas Wilson e quello più recente di Richard Koloda, Holy Ghost—The Life & Death of Free Jazz Pioneer Albert Ayler. Un solo, piccolo appunto a questa impeccabile riedizione: il brano che viene aggiunto alla sequela originaria dell'album, naturalmente non si intitola "Variations," come recita la copertina del CD, bensì "Vibrations." Of course...

Album della settimana.

Track Listing

Summertime; C.T.; Ghosts First Variation; The Wizard; Spirits; Ghosts Second Variation; Vibrations.

Personnel

Additional Instrumentation

Albert Ayler: tenor saxophone; Niels Bronsted: piano (1); Niels-Henning Orsted Pedersen: double bass (1, 2); Ronnie Gardiner: drums (1, 2); Gary Peacock: double bass (3-7); Sunny Murrary (3-7).

Album information

Title: Summertime To Spiritual Unity Revisited | Year Released: 2023 | Record Label: Ezz-thetics


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