Home » Articoli » Live Review » Jazzfestival Saalfelden 2023

1

Jazzfestival Saalfelden 2023

Jazzfestival Saalfelden 2023

Courtesy Matthias Heschl

By

Sign in to view read count
Esaminare il curriculum di Michiyo Yagi significa inoltrarsi in un fittissimo reticolo di collaborazioni stilisticamente trasversali e tutte di alto livello. E rendersi conto della serietà del suo lavoro e della considerazione in cui è tenuta nel mondo, dall'ambito accademico fino a quello pop. C'è voluto il festival di Saalfelden per organizzare un invito ufficiale nei confronti di Yagi, con una residenza ben congegnata, senz'altro uno dei vertici artistici per cui si ricorderà l'edizione di quest'anno della manifestazione austriaca, che continua ad essere brillante punto di riferimento nella documentazione del jazz—e non solo—contemporaneo.

Michiyo Yagi è virtuosa del koto, cordofono imponente—13 corde!—con grande cassa armonica e accordatura a ponticelli. Sotto le sue dita questo strumento tradizionale e rituale diventa qualcosa di più, mantiene sì le sue caratteristiche arcaiche, ma si proietta acusticamente altrove, fino a risuonare come un ottone o una chitarra elettrica rock. Yagi improvvisa con una naturalezza che lascia basiti, sia in ambito free-impro che in quello melodico e lirico. In un suo set si trascolora in diverse atmosfere senza che nulla suoni artefatto o forzato, anzi si coglie una capacità di attraversare strutture compositive o estemporanee frutto di uno studio e di una applicazione serissimi. Yagi si esibisce da anni con il batterista Tamaya Honda—formando il duo Dōjō.

A Saalfelden il duo ha ospitato dapprima il chitarrista Eivind Aarset e in seguito il bassista Ingebrigt Håker Flaten. Con il primo si è privilegiato un mood atmosferico e rarefatto, che ha inoltre evidenziato le affascinanti doti anche vocali di Yagi; con il secondo la temperatura sonora si è intensificata, scorrendo da torride improvvisazioni senza rete a un funky danzabile iterato, dove il koto sembrerebbe davvero fuori posto e ha invece trovato tonalità e bagliori timbrici inauditi.

Il vertice espressivo del ventaglio di concerti Michiyo Yagi lo ha toccato con il sempre grande Hamid Drake---batteria e percusssioni---Yagi e Drake hanno disegnato un percorso sonoro ritualistico di notevole raffinatezza, mostrando un'intesa telepatica che riesce solo ai brillanti improvvisatori.

A Saalfelden anche quest'anno decine di concerti ospitati dal Main Stage e dal Nexus fino alle altre sedi della città, alle piazze e ai prati e boschi con tanto di trekking possibili.

La linea artistica è improntata all'eclettismo al polistilismo, scelta che non toglie la possibilità di approfondire la poetica di alcuni nomi, chiamati a più esibizioni ravvicinate. Ad esempio quelle della giovane Zoh Amba, sassofonista "estrema," che quest'anno è stata invitata da diversi festival importanti. Con il suo trio Bhakti—Micah Thomas al piano e Chris Corsano alla batteria—Amba insiste nel preservare il suo atto d'amore verso la scuola della new thing anni '60, ma cerca anche una propria strategia performativa che trova nella dialettica concitazione-distensione una chiave di lettura efficace. Si è ascoltata ancora la sua voce sassofonistica in un quartetto molto riuscito messo insieme dal bassista Lukas Kranzelbinder, che ha fatto incontrarte artisti lontanissimi come la svedese Anna Hogberg—sassofoni—e il celebrato batterista americano Billy Martin. La Högberg ha anche riportato in scena il suo gruppo Attack, molto ben accolto dal festival. Un altro set di Zoh Amba era quello in duo col bassista Nick Dunston.

Una delle commissioni speciali del festival era quella realizzata dal batterista Lukas Koenig, che ha riunito un piccolo trust di cervelli come il pianista Pat Thomas, i bassisti Luke Stewart e Farida Amadou più John McCowen al clarinetto contrabbasso. Il progetto è parso galleggiare con stanchezza tra sonorità dark e sequenze più felicemente percussive, senza però una chiara direzione.

Chi invece coglie sempre nel segno è Rob Mazurek, stavota invitato con il progetto "Father's Wing," quartetto che ha unito i diversi temi delle composizioni come lunga suite in grado di emozionare fin dai primi istanti, valorizzando le voci di Fabrizio Puglisi (piano), Håker Flaten (basso) e Chad Taylor (batteria) ma soprattutto la compattezza del collettivo che ha toccato ogni sfumatura del campionario di visioni sonore di Mazurek, impegnato sia alla tromba che alla cornetta. Un trionfo.

Altra figura in primo piano quella della pianista Myra Melford, che ha regalato una vera lectio magistralis di improvvisazione istantanea, in duo con Hamid Drake: intuizioni libere, frammenti compositivi, accelerazioni folgoranti, oasi riflessive e intime, senza un attimo di banalità. Inoltre, ha partecipato al quartetto collettivo Lux, con Allison Miller, Dayna Stephens e Scott Colley, gruppo di gran classe ma non ancora del tutto rodato.

Non è apparso troppo fluido nemmeno il nuovo quintetto di Dave Douglas, che pure allinea maestri come James Brandon Lewis e Joey Baron. Pian piano però la musica è decollata con un finale trascinante molto apprezzato dalla numerosa platea del festival.

Foto per gentile concessione di jazzsaalfelden.com.

Comments

Tags


For the Love of Jazz
Get the Jazz Near You newsletter All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who create it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

You Can Help
To expand our coverage even further and develop new means to foster jazz discovery and connectivity we need your help. You can become a sustaining member for a modest $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination will vastly improve your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.

More

Popular

Get more of a good thing!

Our weekly newsletter highlights our top stories, our special offers, and upcoming jazz events near you.