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Bill Dixon: With Archie Shepp, 7-Tette & Orchestra Revisited
ByProtagonista di questa uscita è Bill Dixon, figura singolare, di notevolissimo valore, la cui presenza discografica è stata purtroppo rara e saltuaria, spesso affidata alla diligente attenzione di produttori e organizzatori. Al di là della discografia, la qualità del suo lavoro è comunque altamente significativa, come compositore, strumentista, improvvisatore, leader, teorico e promotore nel senso più ampio e articolato, dove la riflessione sull'arte si coniuga alle istanze sociali, politiche, umanistiche.
D'altra parte, a qualificarne lo spessore basterebbe il ruolo di artefice della October Revolution in Jazz: quattro giorni di nuova musica al Cellar Café di New York nel 1964. Ne presero parte tutti i musicisti che al tempo, nell'area della Grande Mela, avevano nuove idee da esprimere e percorsi da tracciare. Allo stesso modo, il passo immediatamente successivo o sincrono, la fondazione della cooperativa Jazz Composers Guild, vedeva ancora Dixon primo ideatore, secondo le parole di un'altra protagonista del fermento creativo, Carla Bley. Ma già nel 1958, il musicista trentatreenne, particolarmente impegnato in attività didattica e teorica, con un'esperienza di studio, pratica e insegnamento anche nel campo delle arti figurative, aveva evidenziato le proprie doti organizzative, fondando la United Nations Jazz Society. Mettendo sempre l'accento sul ruolo dell'artista in una prospettiva autonoma alle regole di mercato.
Le registrazioni raccolte nel presente CD provengono da tre dischi pubblicati a suo tempo e incorniciano cronologicamente l'esperienza di October Revolution e Jazz Composers Guild, partendo dalla prima registrazione effettuata negli studi Savoy nell'ottobre 1962 in quartetto con Archie Shepp e approdando ai poco più di trenta minuti estratti dall'incisione negli studi RCA di New York City, dall'ottobre 1966 al febbraio 1967 dalla Bill Dixon Orchestra: Intents and Purposes, ripubblicato su CD nel 2010. In mezzo, altri fondamentali diciotto minuti del marzo 1964 con il 7-Tette, di cui erano parte Makanda Ken McIntyre, Howard Johnson, David Izenzon.
Nei brani con Shepp, due selezionati tra i quattro inclusi nel disco Savoy, risalta l'attenzione di una personalità che delinea la propria strada, osservando con acutezza quanto sta avvenendo in un vasto orizzonte stilistico e creativo. Come osserva Bill Shoemaker nelle note di copertina, "Trio" si colloca in un modello che riflette sulle triangolazioni tra Davis e Coltrane qualche anno prima, mentre "Quartet" allude a una coloritura ornettiana. Cosa che traspare, oltre che nel tema e nell'andamento ritmico, anche nel solo di tromba, legato al fraseggio e alle sonorità di Don Cherry. Giova ricordare per inciso, che il sodalizio tra Dixon e Shepp perseguiva il dialogo tra le arti, e preludeva alla creazione, da parte del sassofonista, di New York Contemporary Five, gruppo seminale del jazz di allora.
I brani del settetto ci offrono un'altra inquadratura della visione ampia di Dixon: qui gli impasti strumentali e i trattamenti politonali hanno il sapore della Third Stream e di Gil Evans, evidenziando d'altro canto l'interesse per la musica colta Occidentale e una visione aperta, alla ricerca di una propria coerenza. Negli interventi solistici, resta intatta l'energia del bop, come mostrato dallo stesso leader, dal sax tenore di George Barrow e dall'interessante contributo di McIntyre all'oboe. "The 12th December" è totalmente scritto, nella sua brevità: quattro episodi, con la ripresa per tre volte del tema iniziale e un trasparente lavoro sulla tavolozza timbrica.
Gli ultimi quattro brani del CD presentano un affinamento delle precedenti istanze, con il lungo "Metamorphosis 1962-1966" che immette nell'universo maturo del musicista, giocando sempre sugli impasti strumentali, ora decisamente originali, calibrati, densi. Con "Voices" si entra ancor di più nella musica di Dixon, immersa nei contrasti tra le tinte gravi di contrabbasso, cello, clarinetto basso, e i piani ritmici movimentati. I due "Nightfall Pieces" sono gli estratti in forma aforistica (in totale circa sei minuti) di un lavoro lungo venti minuti, commissionato dal Dance Theater Workshop nel 1967. Tratteggiano l'intensità concentrata della musica di Dixon, disegnata con ampie, screziate pennellate sonore in uno scandaglio contemplativo e introspettivo esemplare nell'impronta stilistica dell'artista.
Album della settimana.
Track Listing
Trio; Quartet; Winter Song 1964; The 12th December; Metamorphosis 1962-1966; Nightfall Pieces I; Voices; Nightfall Pieces II.
Personnel
Bill Dixon
trumpetArchie Shepp
saxophone, tenorMakanda Ken McIntyre
saxophoneGeorge Barrow
saxophone, tenorHoward Johnson
tubaByard Lancaster
saxophoneRobin Kenyatta
saxophoneGeorge Marge
english hornJimmy Cheatham
tromboneDon Moore
bass, acousticHal Dodson
bass, acousticDavid Izenzon
bass, acousticReggie Workman
bassPaul Cohen
drumsHoward McRae
drumsRobert Frank Pozar
drumsMarc Levin
percussionAdditional Instrumentation
Bill Dixon: trumpet, flugelhorn; Archie Shepp: tenor saxophone (1, 2); Ken McIntyre: alto saxophone, oboe (3, 4); George Barrow: tenor saxophone (3, 4); Howard Johnson: tuba, baritone saxophone 3, 4); Byard Lancaster: alto saxophone, bass clarinet (5-8); Robin Kenyatta: alto saxophone (5); George Marge: English horn, flute (5, 6, 8); Jimmy Cheatham: bass trombone (5); Don Moore: double bass (1, 2); Hal Dodson: double bass (3, 4); David Izenzon: double bass (3, 4); Reggie Workman: double bass (5); Paul Cohen: drums (1, 2); Howard McRae: drums (3, 4); Robert Frank Pozar: drums (5-8); Marc Levin: percussion (5).
Album information
Title: With Archie Shepp, 7-Tette & Orchestra Revisited | Year Released: 2023 | Record Label: Ezz-thetics
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