Home » Articoli » Album Review » Nucleus: Nucleus Live at the BBC

1

Nucleus: Nucleus Live at the BBC

By

Sign in to view read count
Nucleus: Nucleus Live at the BBC
Dio salvi la regina. E la BBC. L'emittente di stato britannica ha capito fin da subito che da quelle belle energie musicali, che spuntavano come l'erba di Hyde Park sotto al tiepido sole di quelle latitudini, passavano le scelte esistenziali e culturali delle nuove generazioni e sin dagli anni sessanta ha dato ampio spazio alla musica, premiando non solo il pop ma anche le proposte più articolate e di nicchia e ha conservato in archivio una buona parte di quelle testimonianze.

Nel caso di questo ottimo cofanetto di ben 13 CD, gli archivi della BBC hanno fornito direttamente i nastri per oltre tre ore di musica. Questo importante nucleo fondativo è stato poi rafforzato con oltre 10 ore di ulteriore prezioso materiale inedito che il bravissimo curatore Colin Harper è riuscito a recuperare da collezionisti privati che evidentemente avevano registrato quanto veniva trasmesso dalla BBC in modulazione di frequenza (FM).

Alla fine degli anni sessanta i Nucleus sono stati uno dei gruppi più importanti della musica inglese ispirata dal jazz e contaminata dal rock. Il leader fondatore Ian Carr, trombettista scozzese di nascita e londinese di adozione, era già noto fra gli appassionati di jazz inglese per essere stato il co-leader (assieme al sassofonista Don Rendell) di un ottimo quintetto che aveva avuto un buon successo a partire dal 1964, registrando cinque album per la EMI fra il 1965 e il 1969.

Ian Carr era anche uno studioso del jazz e il musicista sul quale aveva approfondito maggiormente le sue ricerche era Miles Davis. La svolta elettrica di quest'ultimo (nel 1968-69) venne accolta con entusiasmo da Carr e lo spinse a fondare, negli ultimi mesi del 1969, i Nucleus, reclutando l'ottimo saxofonista neozelandese Brian Smith, il poliedrico tastierista Karl Jenkins (molto abile anche all'oboe e al sax baritono), il geniale chitarrista Chris Spedding, il bassista Jeff Clyne e il batterista John Marshall.

L'album di esordio, intitolato Elastic Rock, venne registrato dai Nucleus a metà gennaio del 1970. Ebbe subito un ottimo successo e dopo pochi mesi il sestetto guidato da Ian Carr venne indicato dalla BBC come gruppo incaricato di rappresentare il jazz inglese al Festival di Montreux che cominciava a diventare il Festival di riferimento in Europa sotto la guida intelligente del bravissimo Claude Nobs. In quella occasione i Nucleus vennero utilizzati anche come gruppo accompagnatore del cantante americano Leon Thomas. Vale la pena segnalare che dopo molti anni il loro concerto con Thomas è stato recentemente pubblicato da Gearbox. A Montreux i Nucleus furono molto apprezzati e vinsero un premio che li portò ad esibirsi negli States al Festival di Newport e al Village Gate di New York. Tutto questo in pochi mesi e senza avere investito risorse nel marketing. Pura energia presente nell'aria !!!

In a Silent Way di Miles Davis (registrato a febbraio del 1969 e pubblicato il 30 luglio dello stesso anno), è stato certamente una duratura fonte di ispirazione per Ian Carr. Una ispirazione mai negata che si esplicita anche a livello strutturale, per esempio nella frequente alternanza fra pezzi ritmati e brani più rarefatti. Da una parte abbiamo "It's About That Time" e la title track, dall'altra abbiamo "Song for the Bearded Lady" col suo riff chitarristico inconfondibile e una ballad soffice ma ben filigranata come "Oasis" che nella parte centrale non si fa comunque mancare una accelerazione molto ben congeniata.

Le note di copertina di Roger Farbey, autore del libro Elastic Dream: The Music of Ian Carr—A Critical Discography e uno dei massimi esperti della produzione artistica di Ian Carr e dei suoi Nucleus, raccontano molto bene tutte le vicende che si sono succedute fino ai primi anni novanta e la musica presentata nei 13 CD contenuti in questo cofanetto si dipana in maniera omogenea e illustra il valore dei Nucleus e dei tanti musicisti che hanno affiancato negli anni il leader incontrastato Ian Carr. Il box è firmato Repertoire Records, una delle case discografiche più attente nel lavoro di recupero di testimonianze musicali della seconda metà del secolo scorso.

Nelle varie sedute registrate dalla BBC e messe poi in onda, ritroviamo i brani più noti del repertorio dei Nucleus e alcune piacevoli sorprese. Spiccano la versione di "Morning Call" del 27 marzo 1971 (arriva dal bellissimo e poco conosciuto album del 1969 di Pete Brown & his Battered Ornaments intitolato A Meal You Can Shake Hands with in the Dark, con Chris Spedding grande mattatore); la versione di "Never Carry Any More Than You Can Eat" del 24 luglio 1970 (arriva dall'album solista di esordio di Chris Spedding intitolato Backwood Progression del 1970); la lunghissima "The Dream" scritta da Gordon Beck, registrata il 19 Aprile del 1971 con Norma Winstone alla voce, i soliti sei Nucleus, rinforzati dal compositore alla melodica e dal pianista John Taylor.

L'ascolto di queste abbondanti testimonianze registrate live negli studi radiofonici della BBC ci permette di approfondire il rapporto piuttosto tormentato che legava i jazzisti inglesi al chitarrista Chris Spedding. Un gigante della chitarra rock contaminata dal jazz che però aveva in mente scelte musicali del tutto divergenti rispetto a quelle dalla stragrande maggioranza dei jazzisti inglesi dell'epoca. Scelte musicali tutte interne al rock che poi Spedding ha cocciutamente perseguito con grande determinazione e con ottimi risultati. Anche da un punto di vista esistenziale il geniale chitarrista, a parte l'inizio con Frank Ricotti teso a ripercorrere i sentieri tracciati dal gruppo elettrico di Gary Burton, non si è mai voluto far incorporare dalla comunità dei musicisti jazz inglesi e londinesi in particolare, spesso caratterizzata da atteggiamenti snob. Per raccontare meglio questo clima di tensione c'è un episodio buffissimo raccontato dal batterista John Marshall, che con Spedding ha avuto in comune varie esperienze musicali, non solo con i Nucleus, ma anche con il gruppo post-Cream di Jack Bruce, l'orchestra di Michael Gibbs e tanti altri.

L'episodio vede protagonista proprio l'orchestra di Gibbs. Questa formazione allargata era in tour in Scozia in un periodo dell'anno piuttosto 'grigio,' cosa non infrequente a quelle latitudini. Da un punto di vista logistico il tour era piuttosto disagevole e quindi anche l'umore dei vari jazzisti che facevano parte di quella formazione orchestrale era 'grigio.' Anche se il leader dell'orchestra Michael Gibbs stravedeva per l'energia che Chris Spedding sapeva immettere negli arrangiamenti con la sua chitarra sempre ritmicamente innovativa, molti dei musicisti che componevano l'orchestra non si erano tirati indietro dal far capire in maniera precisa a Chris Spedding che non lo amavano. Una sorta di bullismo ante-litteram fatto di battutine, ammiccamenti, comportamenti non proprio amichevoli. In quel momento di 'grigio' totale assoluto, l'orchestra si ritrovò poco fuori dall'hotel 'grigio' che li ospitava, alla fermata convenuta per salire sull'autobus 'grigio' che li avrebbe portati nel teatro 'grigio' di Aberdeen dove si svolgeva il concerto. Anche i colori dominanti dell'abbigliamento dei musicisti e dei tecnici dell'orchestra ruotavano fra varie sfumature di 'grigio.' Il chitarrista non si era fatto vedere a colazione. All'ultimo istante, mentre l'autobus stava per partire senza di lui, finalmente Chris Spedding arrivò e salì imperterrito e baldanzoso sull'autobus. Vestito di tutto punto in un clamoroso abito sartoriale color 'rosa shocking' !!!

Anche Ian Carr adorava Spedding e nei primi album in studio dei Nucleus ("Elastic Rock," "We'll Talk About It Later," "Solar Plexus"), la chitarra aveva molto spazio, specialmente come chitarra ritmica che curiosamente si spostava spesso in primo piano in una sorta di terra di mezzo fra accompagnamento e assolo. Ian Carr amava definire gli interventi di Spedding come 'fantastic colorations.' Il ruolo prominente assegnato a Spedding e alla sua chitarra elettrica, è ben evidente anche nei brani registrati live dai Nucleus negli studi della BBC nel 1970 e nel 1971. Brani che, nella parte iniziale di questo box, ritroviamo spesso riproposti in sequenze simili, ma sempre portatrici di importanti novità che rendono l'ascolto sempre molto interessante.

Il sestetto che componeva la formazione iniziale dei Nucleus è protagonista dei primi tre CD e mezzo di questo box. Poi, a completare il CD numero 4, ci sono 22 minuti con tre brani tratti dall'album Belladonna del 1972, con l'interessante presenza di uno straripante Allan Holdsworth alla chitarra, Roy Babbington al basso, Clive Thacker alla batteria e l'eccellente Dave MacRae al piano elettrico. Un capitolo della storia dei Nucelus che andrebbe ulteriormente approfondito, vista l'energia e l'eleganza della musica di quella formazione che durò pochi mesi.

Dal quinto CD in poi troviamo i Nucleus dell'età di mezzo, più diretta emanazione del leader Ian Carr, meno rivoluzionari, meno collettivo pulsante, più impegnati a tenere in vita un format che piano piano stava perdendo la forza dirompente degli inizi, mantenendo comunque una assoluta coerenza stilistica e la capacità di scegliere composizioni interessanti, sempre ben interpretate, vista anche l'abilità di Ian Carr di scegliere compagni di strada sempre all'altezza. Il nome del gruppo si adatta a questi cambiamenti e troviamo di volta in volta Ian Carr's Nucleus, Nucleus with Ian Carr, Ian Carr Band, Ian Carr Group e piccole variazioni sul tema. Un giorno dovremo rileggere il ruolo molto discutibile del marketing nelle scelte artistiche degli ultimi 50 anni.

Arriviamo al CD numero 11 e il cerchio si chiude con l'interessante seduta del 7 novembre 1991, il definitivo canto del cigno di un gruppo essenziale nel panorama della musica del ventesimo secolo. I due CD finali sono disallineati rispetto alla scelta di mantenere una stretta sequenza cronologica per tutto il cofanetto. Questa innocua anomalia deriva dal fatto che all'ultimo minuto sono saltate fuori due ulteriori sedute che non potevano essere ignorate. Fra l'altro questa aggiunta di ben due CD si è trasformata in un vero e proprio omaggio della Repertoire che li ha aggiunti agli undici CD inizialmente previsti, senza modificare il prezzo di vendita ormai stabilito e comunicato ai distributori. Grazie mille a nome di tutti i fan dei Nucleus di Ian Carr.

Cofanetto della settimana.

Track Listing

Introduction: John Peel; Elastic Rock; 1916 (The Battle of Boogaloo); Orpheus; Persephone’s Jive; Twisted Track; Song for the Bearded Lady; Elastic Rock; Stonescape; Single Line; Twisted Track; 1916 (The Battle of Boogaloo); Persephone’s Jive; Never Carry Any More Than You Can Eat; Ballad of Joe Pimp; 1916 (The Battle of Boogaloo); Sun Child; Introduction: Brian Priestley; Freudian Saturday; Outro: Brian Priestley; Oasis; Introduction: Brian Priestley; Jam; 1916 (Battle of Boogaloo); Song for the Bearded Lady; We’ll Talk About It Later; Snakehips’ Dream; Song for the Bearded Lady; Elastic; Snakehips’ Dream; Snakehips’ Dream; Introduction: John Peel; Song for the Bearded Lady; Morning Call; Introduction: John Peel; Song for the Bearded Lady; Snakehips’ Dream; Crude Blues Part Two; Introduction: Don Locke; The Dream; Mayday; Belladonna; Suspension; New Life; Introduction: Peter Clayton; Sarsaparilla; Introduction: Peter Clayton; Pastoral Graffiti; Introduction: Peter Clayton; Theme 3: Rites of Man; Snakehips Etcetera; Introduction: Charles Alexander; Alive and Kicking; Rat’s Bag; Outro: Charles Alexander; Introduction: Peter Clayton; Splat; Introduction: Peter Clayton; Brain Child; Introduction: Peter Clayton; In Flagrante Delicto; Introduction: Charles Fox; Sassy (American Girl); Black Ballad (Ecce Domina); Simply This (The Human Condition); Outro: Charles Fox; Conversation with the Blues Part 1; Conversation with the Blues Part 2; Sidewalk; Introduction: Charles Fox; Easy Does It Now; Introduction: Charles Fox; The Pretty Redhead; For Miles and Miles; Dawn Choruses; Introduction: Peter Clayton; After the Rain; Introduction: Peter Clayton; You Can’t Be Serious You Must Be Joking; Outro: Peter Clayton; Introduction: Charles Fox; Symptoms of Love; She Tells Her Love; Introduction: Charles Fox; Love in Barrenness; Remorse Code; Outro: Charles Fox; Something for Mister Jelly Lord; Introduction: Ian Carr; She Tells Her Love; Introduction: Ian Carr; Bouquets Pour Ma Belle; Introduction: Charles Fox; Chiaroscuro; Introduction: Charles Fox; Midnight Oil; Introduction: Charles Fox; Awakening; Outro: Charles Fox; Dawn Choruses; Introduction: Peter Clayton; For Miles and Miles; Introduction: Peter Clayton; Easy Does It Now; Outro: Peter Clayton; Introduction: Peter Clayton; Dawn Choruses; Introduction: Ian Carr; For Miles and Miles; Open Country; Outro: Peter Clayton; Introduction: Ian Carr; Trio for Open Trumpet, EWI and Drums; Duo in B Minor for Harmon-Muted Trumpet and Bass Guitar; Quintet in A; Introduction: Ian Carr; Duo for Trumpet and Soprano Saxophone; Trio in D for Flugelhorn, Guitar and Bass Guitar; Introduction: Ian Carr; Duo in Fast Tempo for Cup-Muted Trumpet and Drums; Duo for Straight Muted Trumpet and Guitar; Duo for Open Trumpet and Tenor Saxophone; Introduction: Ian Carr; Old Heartland; Outro: Unknown Announcer; Introduction: Digby Fairweather; Uncertain Seduction; Introduction: Digby Fairweather; Full Fathom Five; Introduction: Digby Fairweather; Pandemonium; Outro: Digby Fairweather; Dawn Choruses; Introduction: Ian Carr; For Miles and Miles; You Can’t Be Serious You Must Be Joking; Easy Does It Now; Gone with the Weed; Introduction: Peter Clayton; Out of the Long Dark; Introduction: Peter Clayton; Lady Bountiful; Outro: Peter Clayton; Mutatis Mutandis; Introduction: Peter Clayton; Things Past; Introduction: Peter Clayton; You Can’t Be Serious, You Must Be Joking; Outro: Peter Clayton.

Personnel

Ian Carr
trumpet
Chris Spedding
guitar, electric
Karl Jenkins
keyboards
Jeff Clyne
bass, acoustic
Allan Holdsworth
guitar, electric
Dave McRae
keyboards
Additional Instrumentation

John Marshall (drums) & many more

Album information

Title: Nucleus Live at the BBC | Year Released: 2021 | Record Label: Repertoire


Comments

Tags


For the Love of Jazz
Get the Jazz Near You newsletter All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who create it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

You Can Help
To expand our coverage even further and develop new means to foster jazz discovery and connectivity we need your help. You can become a sustaining member for a modest $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination will vastly improve your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.

More

New Start
Tom Kennedy
A Jazz Story
Cuareim Quartet
8 Concepts of Tango
Hakon Skogstad

Popular

Get more of a good thing!

Our weekly newsletter highlights our top stories, our special offers, and upcoming jazz events near you.