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Jazz Articles

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Album Review

Chuck Owen: Renderings

Read "Renderings" reviewed by Angelo Leonardi


Nato dalla collaborazione tra la WDR Big Band e Chuck Owen, Renderings conferma quest'ultimo ai vertici dell'orchestrazione mainstream contemporanea e l'orchestra tedesca l'autorevole e avvincente ensemble che sappiamo. L'idea del progetto nasce quando la splendida sassofonista della big band, Karolina Strassmayer, ha chiesto a Chuck di arrangiare una sua composizione, stimolando il bandleader a impegnarsi in un ampio lavoro con l'orchestra di Colonia. Impegni personali e circostanze varie (tra cui la pandemia) hanno ostacolato il progetto, che ...

Album Review

Mark Lotz: Freshta

Read "Freshta" reviewed by Alberto Bazzurro


Il sessantenne poliflautista e compositore tedesco Mark Lotz dedica questo suo nuovo lavoro all'attivista per i diritti delle donne Freshta Kohistani, uccisa a ventinove anni da un commando armato nella provincia di Kapsia in Afghanistan, dove viveva, poco più di tre anni or sono, nel dicembre 2020 (del resto ognuno degli undici brani presenti nel cd ha una sua dedica). Già da questa prima annotazione si comprenderà come l'aspetto architettonico-compositivo debba avere una rilevanza particolare nell'opera, ciò che un sestetto ...

Album Review

Shirley Scott: Queen Talk: Live at the Left Bank

Read "Queen Talk: Live at the Left Bank" reviewed by Stefano Merighi


Era la “regina dell'organo." Shirley Scott ha attraversato la stagione magica del jazz degli anni d'oro affiancando l'egemonia di Jimmy Smith, proponendo uno stile sempre graffiante ma più sofisticato ed elusivo, divenendo un simbolo di quella musica di comunità che a Philadelphia ha sempre incontrato grande entusiasmo. Una musica senza progetti particolari, erede di una tradizione popolare che dal gospel arriva ad un soul-jazz articolato, ricco di palpitante energia, talvolta selvaggio, tecnicamente impeccabile. Come dimostra questo doppio CD ...

Album Review

Clifford Thornton: Ketchaoua Revisited + Arthur Jones Trio: Scorpio

Read "Ketchaoua Revisited + Arthur Jones Trio: Scorpio" reviewed by Alberto Bazzurro


Clifford Thornton è una di quelle figure rimaste fin troppo fra le pieghe della mitologia (sia detto ovviamente senza alcun intento ironico) free, e più ancora il pressoché sconosciuto altosassofonista Arthur Jones, l'uno nato a Philadelphia nel 1936 e scomparso nel 1989, l'altro nato a Cleveland nel 1940 e morto nel 1998. Questa preziosa ristampa, che allinea i dischi d'esordio in proprio di entrambi, editi a suo tempo dalla leggendaria Byg Actuel, l'uno, Ketchaoua, nel 1969, l'altro, Scorpio, due anni ...

Album Review

Roberto Ottaviano: Eternal Love People

Read "Eternal Love People" reviewed by Giuseppe Segala


Fin dagli anni Ottanta, Roberto Ottaviano ha coltivato relazioni strette e feconde con la scena internazionale, particolarmente quella creativa europea. La stessa che proprio nel periodo precedente aveva sviluppato spinte notevoli, al punto da essere considerata trainante e prevalente pure dagli osservatori d'oltreoceano. Il musicista ha mantenuto e ravvivato questo rapporto, in particolare attraverso la collaborazione con Alexander Hawkins, senza dubbio la voce più dotata e consapevole tra i musicisti delle generazioni recenti che tengono legami con quella scena, oggi ...

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Album Review

Ches Smith: Laugh Ash

Read "Laugh Ash" reviewed by Vic Albani


Dopo lo straordinario lavoro dedicato al Vudù haitiano del 2021 (Path of Seven Colors) anch'esso uscito per la straordinaria Pyroclastic Records di Kris Davis, il batterista, percussionista e compositore Ches Smith, acclamato dal New York Times come “uno dei batteristi più dinamici della scena sperimentale del pianeta," colpisce ancora con un nuovo sorprendente lavoro immensamente variegato, sorprendente (bisognerebbe scriverlo almeno due volte una dopo l'altra) ed imprevedibile sotto ogni punto di vista. La singolare visione musicale del musicista ...

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Interview

Dino Betti van der Noot: la big band tra suono e racconto

Read "Dino Betti van der Noot: la big band tra suono e racconto" reviewed by Neri Pollastri


Nel mondo del jazz, e non solo in quello, Dino Betti van der Noot è una personalità decisamente unica: formalmente un dilettante, ha però pubblicato quindici album, molti dei quali pluripremiati; scrive per big band, una cosa oggi ormai rarissima, dando inoltre vita a opere che si discostano dalla tradizione della formazione; dotato di una cultura enciclopedica, non solo musicalmente, la condivide con una passione, una simpatia e un'eleganza straordinarie; nato nel 1936, porta i suoi oltre ottantasette anni con ...

Album Review

Devin Gray: Most Definitely

Read "Most Definitely" reviewed by Alberto Bazzurro


Un intero album di sole percussioni (peraltro con periodiche intromissioni elettroniche) di oltre settanta minuti (23 brani, 19 brevissimi e due attorno ai venti minuti, con svariate dediche, più o meno esplicite) non è proprio ciò che ci capita di ascoltare tutti i giorni. La sfida è di quelle da far tremare i polsi, come si dice, anche se ormai da tempo operazioni del genere non sono più una novità, sfida che il quarantenne Devin Gray, nativo del Maine, supera ...

Album Review

Aruán Ortiz: Pastor's Paradox

Read "Pastor's Paradox" reviewed by Alberto Bazzurro


Eccellenti i brani solo strumentali, a tratti un po' verbosi, zavorrati (come accade spesso, del resto) quelli con l'aggiunta di Mtume Gant alla “dizione": si potrebbe sintetizzare così questo album del pianista cubano (ma da oltre vent'anni di stanza negli USA) Aruán Ortiz, ma sarebbe ovviamente eccessivamente semplicistico. Allora diciamo che anche gli episodi con voce aggiunta (tra i quali deve rientrare pure il conclusivo “No Justice, No Peace, Legacy!," dove lo slogan del titolo viene proferito ...

Album Review

Stephan Thelen e Fabio Anile: Music for Piano and Strings

Read "Music for Piano and Strings" reviewed by Mario Calvitti


Avevamo salutato con entusiasmo World Dialogue, il primo lavoro del chitarrista americano (ma residente in Svizzera) Stephan Thelen dedicato alle sue composizioni per quartetto d'archi che traducono in un linguaggio minimalista contemporaneo reminiscente di Steve Reich i suoi principi compositivi basati sull'utilizzo estensivo di poliritmi e finora applicati in chiave rock dal suo gruppo SONAR e nei progetti solistici sfociati nella serie Fractal Guitar. In quella occasione ci augurammo di poter ascoltare altre opere nello stesso ambito, e dopo poco ...


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