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Devin Gray: Most Definitely
Un intero album di sole percussioni (peraltro con periodiche intromissioni elettroniche) di oltre settanta minuti (23 brani, 19 brevissimi e due attorno ai venti minuti, con svariate dediche, più o meno esplicite) non è proprio ciò che ci capita di ascoltare tutti i giorni. La sfida è di quelle da far tremare i polsi, come si dice, anche se ormai da tempo operazioni del genere non sono più una novità, sfida che il quarantenne
Devin Gray, nativo del Maine, supera peraltro con un certa disinvoltura, abile come si dimostra nel gestire gli spazi di cui dispone, variando di continuo il proprio bersaglio, e quindi le dinamiche che informano le varie situazioni (sono veramente molte) in cui districarsi, tra frequenti episodi parsimoniosi in quanto a massa sonora, pensosi, a volte minimali, e repentine aperture che rompono gli schemi e danno vigore e, appunto,
substantia dialettica al totale.
Si procede quindi spediti (sempre relativamente al contesto, è chiaro) di brano in brano, al punto che una volta tanto, a dispetto della mole di ciò che ci si pone di fronte, arriviamo ad affermare che sia forse più congruo e produttivo procedere a un ascolto integrale che non necessariamente scorporato in tante piccole sedute. Che possono esserci, si capisce, ma forse disperdendo un po' quel tono di rito officiato, di rappresentazione, anche, che Gray certamente intendein mezzo a tutto il restotrasmetterci.
Track Listing
Hunker Down;
Pull To Refresh;
Bad WiFi;
Most Definitely;
Upstate Berlin;
Tailgate Lunches;
Blackwell Magic;
Hoi Polloi;
Digital Nomads;
2077;
Crypto Punks;
Doom Scrolling;
Only the Poets (for Daniel Levine);
Soldier on, Milford;
Case By Case;
Data Pollution;
Jack De Blues;
Tough Love;
Anthony, Burroughs;
Millennial Hotel;
Vone Call;
Subscription Fatigue;
Vone it in.
Personnel
Additional Instrumentation
Devin Gray, Drums/Electronics
Album information
Title: Most Definitely
| Year Released: 2023
| Record Label: Rataplan Records NYC
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