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Lucian Ban, John Surman, Mat Maneri: The Athenaeum Concert

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Lucian Ban, John Surman, Mat Maneri: The Athenaeum Concert
Secondo album del trio di Lucian Ban, Mat Maneri e John Surman uscito in contemporanea, diversamente da Cantica Profana questo Athenaeum Concert esce solo in versione LP, è meno completo —solo quattro brani, nessuno dei quali in più versioni —ma forse più compatto, un po' perché registrato durante un unico concerto —quello, appunto, all'Athenaeum Romeno di Bucarest del 25 giugno 2024 —, un po' perché tutti e quattro i brani hanno una considerevole lunghezza (dai nove e mezzo ai dodici minuti) che permette loro di svilupparsi in molteplici scenari e di presentare numerose variazioni.

L'approccio è il medesimo dell'altro album, cioè quello che Ban, assieme a Maneri, ha progressivamente messo a punto lavorando sulla musica popolare della Transilvania, a partire da quella registrata sul campo e poi trascritta da Béla Bartók: usare quel materiale come pretesto e centro gravitazionale di una musica che vi faccia confluire cultura, tradizioni e sensibilità dei tre artisti che la suonano, dando in tal modo vita a una "musica popolare del mondo." E, come in Cantica Profana (e forse ancor più che nel precedente Transylvanian Dance, in duo con il solo Maneri), l'operazione riesce a meraviglia.

Fin dall'inizio, infatti, Maneri fa gemere la sua viola, distorcendone sapientemente il suono, evocando il brano tradizionale —"Evening in the Village," in realtà a sua volta una composizione di Bartók ispirata ai canti popolari —ma anche spingendosi in una toccante meditazione interiore, mentre Ban "pizzica" le corde del piano, suonando in modo quasi percussivo, cosa che continua a fare all'ingresso del clarone di Surman, che suona come se si trovasse in uno dei suoi contesti musicali del sud ovest inglese; solo dopo anche il pianista si scioglie in linee liriche, che si intersecano con quelle dei compagni in una forma che di folklorico non ha niente, ma evoca piuttosto la contemporanea e l'improvvisazione centroeuropea, fino a un finale più sereno e quasi catartico, che allude al pedale di piano che farà da sfondo alla successiva "Dowry Song."

Ovviamente anche in questo secondo brano, così come nei successivi, avviene la medesima cosa: elementi del materiale popolare —in "Dowry Song" soprattutto l'ostinato del piano, in buona sostanza una coppia di note ripetute ciascuna due volte —fungono da spunto e riferimento per la libera creazione e per le improvvisazioni dei tre, tanto che, quando è il pianista ad avventurarsi in un solo, l'ostinato è esattamente ripreso ed eseguito da Maneri. L'intero lavoro diventa così un caleidoscopio che muta continuamente forme e colori di un materiale che rimane ancorato al mood del folk transilvano, ma vi aggiunge anche molto altro —l'apertura di "Up There," affidata al clarinetto basso, è puro John Surman, anche se introduce materiali tradizionali, mentre l'inglese imperversa con una turbinosa improvvisazione al soprano delle sue nella conclusiva "Violin Song"—producendo un risultato tanto entusiasmante, quanto inusitato.

Vi si aggiunga il fatto che i tre artisti suonano in modo a dir poco spettacolare, forse aiutati dalla sonorità della sala dell'Athenaeum, e se ne può concludere che anche questo, come l'altro album assieme al quale è uscito, è un lavoro straordinario, da non far mancare alla propria discoteca.

Album della settimana.

Track Listing

Evening in the Village (Bitter Love); Dowry Song; Up There; Violin Song.

Personnel

John Surman
saxophone

Album information

Title: The Athenaeum Concert | Year Released: 2025 | Record Label: Sunnyside Records

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