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Lucian Ban, Mat Maneri: Transylvanian Dance

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Lucian Ban, Mat Maneri: Transylvanian Dance
Prosegue l'esplorazione e la rielaborazione della musica della propria terra da parte del pianista rumeno Lucian Ban, accompagnato come sempre dal violista statunitense Mat Maneri, con il quale da un quindicennio collabora strettamente.

Ancora una volta è la natia Transilvania a fare da punto di riferimento (il pianista è nato a Teaca, villaggio della regione, e si e poi trasferito a Cluji e Budapest per studiare musica classica e infine a New York per dedicarsi al jazz, non proprio in voga nella Romania di Ceausescu), come già in Transylvanian Concert (ECM, 2013) e <em>Transylvanian Folk Songs</em> (Sunnyside, 2019), lavori con i quali questo nuovo disco ha altre affinità: il primo era anch'esso in duo con Maneri, il secondo —nel quale accanto al violista figurava John Surman —prendeva anch'esso spunto dal materiale folklorico raccolto sul campo da Bela Bartok all'inizio del Novecento ed era registrato a Timisoara, anche se stavolta la ripresa è live, fatta a un concerto nel 2022, anno in cui la città era Capitale Europea della Cultura.

Se i precedenti lavori avevano un carattere cameristico e rielaboravano liberamente i temi della tradizione popolare rumena, qui questi due aspetti vengono ancor più esaltati, forse anche per una maggiore adesione allo spirito che animava la ricerca di Bartok —ovvero la convinzione di una "natura comune" a tutte le musiche popolari del mondo —che spinge i due artisti a non sottrarsi alle associazioni di idee musicali suggerite loro dal materiale di partenza.

Così, se alcuni dei brani in programma conservano una suggestione legata a doppio filo al materiale lirico e narrativo originale, che i due interpretano magistralmente —è il caso per esempio dell'iniziale "Poor Is My Heart" o di "The Boyar's Doina," rielaborazione della tradizionale forma-canzone rumena, appunto la doina —altri mescolano intelligentemente stilemi diversi: è il caso del brano che titola l'album, dove il ritmo di danza, esposto dal pianoforte, è reiterato con ossessive modalità minimaliste e qua e là alterato con stilemi jazzistici, mentre la viola è totalmente libera di esprimersi alle sue spalle. Altrove i materiali tradizionali presi da Bartok vengono quasi totalmente scarnificati, per essere poi riesposti con mood ora classico novecentesco—come nei casi di "The Enchanted Stag" o "Harvest Moon Ballad" —ora contemporaneo —come in "Lover Mine of Long Ago," a parere di chi scrive il vertice dell'album, con una maestosa interpretazione di Maneri.

Ovviamente questa partizione generale non esclude che in ciascun brano le diverse forme s'intreccino spesso, non foss'altro che per estemporanei usi di stilemi da parte di ciascun protagonista: per fare qualche esempio, nella tradizionale "The Boyar's Doina" c'è un assolo di Ban con un pianismo d'ispirazione chiaramente jazzistica, mentre nella narrativamente novecentesca "Make Me, Lord, Slim and Tall" Maneri modula i suoni della viola con modalità da sperimentazione contemporanea —stilema che lo caratterizza e che ha derivato dalle sperimentazioni microtonali studiate dal padre Joe Maneri sul sassofono —e Ban ne sottolinea percussivamente alcuni passaggi.

Un album estremamente duttile, che affascina al primo ascolto per le liriche e l'espressività, ma cattura in seguito per la preziosità dei dettagli e le invenzioni tecniche. Il duo sta per passare in tour anche in Italia, chi può non se lo perda.

Album della settimana

Track Listing

Poor Is My Heart; Romanian Folk Dance; Lover Mine of Long Ago; Transylvanian Dance; The Enchanted Song; Harvest Moon Ballad; The Boyer's Doina; Make Me, Lord, Slim and Tall.

Personnel

Album information

Title: Transylvanian Dance | Year Released: 2024 | Record Label: ECM Records

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