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Alexander Hawkins: Togetherness Music (For Sixteen Musicians)

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Alexander Hawkins: Togetherness Music (For Sixteen Musicians)
Con questo lavoro, Alexander Hawkins aggiunge una tessera significativa al proprio originale percorso artistico, qui in particolare nella dialettica tra improvvisazione e musica scritta, dimostrando una maturazione consapevole e in costante sviluppo. Attento, curioso, audace, guidato da un sicuro istinto e da lucidità progettuale, il pianista di Oxford rappresenta la punta di diamante della propria generazione, quella sulla soglia dei quarant'anni. Il suo itinerario e la sua personalità sono in grado di confrontarsi e interagire efficacemente con i grandi protagonisti della storica stagione creativa europea e internazionale, come ha già dimostrato nelle eloquenti collaborazioni, tra gli altri con Evan Parker, Louis Moholo-Moholo, Joe McPhee.

Qui la sua opera è alle prese con un ampio ensemble, che contempla sia la presenza di musicisti dell'area jazz e improvvisativa, tra cui spicca il nome dello stesso Evan Parker, sia di un organico dedito principalmente alla musica accademica contemporanea, come The Riot Ensemble, che comprende due violini, viola, violoncello e contrabbasso. Proseguendo sulla traccia dell'ottimo lavoro pubblicato nel 2017, Unit[e], dove in parte aveva utilizzato un organico ampio e articolato, seppure differente da questo, Hawkins apparecchia la propria costruzione senza pregiudizi e preclusioni: scompone l'ensemble in combinazioni che vanno dal singolo solista al piccolo gruppo all'insieme orchestrale e costruisce una propria narrazione molto personale, che serba echi dell'improvvisazione di matrice europea, ma pure statunitense e chicagoana in particolare, ed esplora un saldo rapporto dialettico con la scrittura.

Ogni episodio è impregnato di quello "spirito di solidarietà" dichiarato nel titolo del CD, Togetherness Music, in una logica che ribadisce la propensione del pianista ad affidare a ogni suo titolo una valenza non occasionale, di chiave per l'ascolto e l'interpretazione. E ognuna delle cinque tracce di cui si compone il lavoro serba una propria fisionomia ben definita, pur innestando un discorso d'insieme che rende l'opera coesa, coerente nelle sue parti, nelle modalità progettuali, nel metodo, nei risultati.

La spinta iniziale, nel primo brano "Indistinguishable from Magic," è affidata proprio dal sax soprano di Parker, che in una lunga introduzione mette in atto il suo inconfondibile approccio, impostato su un tappeto multifonico, poliritmico e scrosciante, dove per più di tre minuti si avvitano bagliori di note, armonici, screziature. Hawkins interviene poi immergendolo con fine istinto in un cluster orchestrale, che in parte funge da riverbero al lavoro di Parker, in parte lo indirizza verso altre direzioni, in un mirabile gioco di relazioni.

L'esordio del successivo "Sea No Shore" riporta all'improvvisazione creativa europea, con la batteria di Mark Sanders che evoca il magistero di Tony Oxley nei timbri e nelle modalità poliritmiche, intrecciandosi poi nel fitto dialogo con la tromba di Percy Pursglove, per molti aspetti debitrice di Kenny Wheeler. Anche in questo caso, l'inserimento dell'insieme strumentale cambia totalmente il carattere del brano, portandolo a una sospesa riflessione timbrica che bene si innesta nel successivo "Ensemble Equals Together," dove la relazione tra scrittura e improvvisazione si va addensando e arricchendo di umori, con il contributo sostanziale del sax soprano e dello stesso pianoforte, che echeggia la precedente collaborazione in duo pubblicata da Clean Feed nel 2016, Leaps in Leichester.

La cosa prosegue con maggiore intensità in "Leaving the Classroom of a Beloved Teacher," scandito da un walking bass dinoccolato, sul quale gli altri strumenti costruiscono articolazioni a contrasto, con trilli, cluster e movenze corrusche. In "Ecstatic Baobabs" la scena è affidata a The Riot Ensemble, con fitto lavoro di scrittura. Un motivo melodico elegiaco, che potrebbe evocare il Charles Ives di The Unanswered Question, è perno di una serie di digressioni timbriche e dinamiche, a densità variabile. Il conclusivo "Optimism of the Will" ha un carattere forte, tenace, come si conviene alla celebre locuzione di Gramsci cui fa riferimento. Ancora con una splendida prova di intreccio tra batteria, tromba, sax soprano e pianoforte, che salda un lavoro assolutamente rimarchevole.

Album della settimana.

Track Listing

Indistinguishable from Magic; Sea No Shore; Ensemble Equals Together; Leaving the Classroom of a Beloved Teacher; Ecstatic Baobabs; Optimism of the Will.

Personnel

Additional Instrumentation

Aaron Holloway-Nahum: conductor; James Arben: bass clarinet.

Album information

Title: Togetherness Music (For Sixteen Musicians) | Year Released: 2021 | Record Label: Intakt Records


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Kumbhaka

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