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Terre Sonore 2024

Comuni e borghi della provincia di PesaroUrbino
28 luglio-31 agosto 2024
Con il concerto dei Lehmanns Brothers alla Golena del Furlo il 28 luglio a fare da cerniera fra le due manifestazionia chiusura di Fano Jazz by the Sea e in apertura di Terre Sonore -per certi aspetti la rassegna agostana si qualifica come la naturale continuazione del festival fanese. Gli obiettivi di Terre Sonore, con il suo nutrito calendario diffuso sul territorio di tutta la provincia di Pesaro-Urbino, sono però tesi alla scoperta e alla valorizzazione dei borghi con le loro peculiarità storico-culturali ed ambientali. Per questo i concerti serali erano spesso accompagnati da appuntamenti collaterali pomeridiani: in particolare Pillole di Archeologia, con l'intento di introdurre ad alcune specificità archeologiche locali, Macchie & Inchiostri, che ha curato incontri su temi di stringente e spinosa attualità con noti esperti dei vari settori, e infine Passeggiate nelle Terre Sonore, visite guidate attraverso i borghi e i parchi che hanno ospitano appunto i concerti.
Quasi sempre questi eventi sono stati accompagnati nell'ora del tramonto da apericene con degustazione di prodotti tipici del territorio: la crescia sfogliata, la casciotta d'Urbino, una spolverata di tartufo di Acqualagna, il prosciutto di Carpegna, l'immancabile ciauscolo... Tutte prelibatezze che erano per lo più associate al locale Bianchello del Metauro, non fra i miei preferiti fra i tanti vini marchigiani.
Il programma di questa quarta edizione della rassegna era particolarmente sostanzioso, distribuendo dal primo al 31 agosto ventidue concerti a offerta libera, con nomi ben noti del panorama italiano: il duo Petrella-Mirra, Rita Marcotulli, Alessandro Lanzoni, Roberto Gatto, Mauro Ottolini... L'affluenza e l'entusiasmo del pubblico, in certi borghi più che in altri, sono stati al disopra di ogni aspettativa, incoraggiando gli organizzatori a continuare su questa strada, nonostante le comprensibili difficoltà di carattere finanziario. Personalmente ho seguito quattro appuntamenti e di questi riferisco, puntando l'attenzione sui contenitori ambientali oltre che sui contenuti musicali.
A Fermignano, cittadina fondata dagli antichi romani, nacque Donato Bramante, uno dei maestri del Rinascimento; nella raccolta piazza Martiri d'Ungheria, fra un reticolo ortogonale di stretti vicoletti, si è svolto il concerto del Giovanni Guidi Trio, completato da Joe Rehmer al contrabbasso ed Enrico Morello alla batteria. La musica del pianista folignate si è snodata in modo circonvoluto, concatenando temi melodici ricorrenti, ora dotati di un'avvolgente ed evocativa malinconia ora ravvivati da un pianismo più tonico e percussivo. I due partner, legati al leader da una collaudata frequentazione, hanno contribuito al risultato con piglio sicuro: il contrabbassista amministrando un pizzicato solido e rotondo, il batterista con sortite di frizzante e propulsiva energia. A Fermignano, come nei concerti del tour che il trio ha sostenuto in Sudafrica in primavera e come consuetudine di Guidi in passato anche con altre formazioni, il repertorio è stato chiuso con una versione avvincente dell'emblematico "You Ain't Gonna Know Me 'Cos You Think You Know Me" di Louis Moholo-Moholo.
Digressione sul tema enologico: dopo il concerto mi sono soffermato a parlare con Morello e Rehmer, folignate d'adozione, scoprendo che come me sono dei fan del Verdicchio, esperti delle differenze fra Verdicchio dei colli di Jesi e Verdicchio di Matelica. La mia sorpresa è stata ancor maggiore quando i due musicisti mi hanno rivelato di conoscere Morro d'Alba e le sue cantine produttrici dell'omonimo Lacrima, vino rosso autoctono ricordato ed apprezzato già ai tempi di Federico Barbarossa, ma riconosciuto con decreto solo nel 1985 ed esportato fuori dei confini marchigiani negli ultimi decenni.
Reforzate è un minuscolo aggregato urbano di origine medioevale; frazione del Comune di Sant'Ippolito conta solo venticinque abitanti, e come la maggior parte dei borghi coinvolti si presenta ben restaurato. Sorgendo su un'altura, permette di scorgere ad Ovest il picco di San Marino, oltre una sequenza di morbidi colli e vallate marchigiane, in cui l'alternanza fra ordinate coltivazioni e macchie scure di querce, case rurali isolate e piccoli centri abitati storici costituisce uno dei più felici esempi di convivenza fra uomo e natura. In questo il paesaggio collinare marchigiano si differenzia non poco da quello toscano e umbro.
In una piazzetta di Reforzate si è esibito Pierpaolo Vacca in una solo performance con il suo organetto sardo. Vacca, originario di Ovodda nella provincia di Nuoro, fa parte di quella schiera di musicisti che, pur radicati in una precisa tradizione popolare, hanno esteso le possibilità soprattutto timbriche e sonore del proprio strumento tramite l'uso delle deformazioni ottenute dall'elettronica. Il che comporta anche un ampliamento dell'atteggiamento mentale e operativo, dilatando la concezione compositiva e interpretativa, pur tenendo sempre presente la finalità comunicativa della musica. Questa visione comunitaria della performance, tesa a previlegiare la danza e la festa, ha caratterizzato anche il concerto marchigiano, coinvolgendo il pubblico presente.
Dal solo a un grande trio: quello di Francesco Bearzatti che con il progetto Post Atomic Zep ha fatto la sua apparizione nella Ex Rotonda del centro storico di Barchi. Il paese sorge sul crinale di un colle che, abitato fin dal X secolo a. C., oggi si presenta come una sorta di "Città Ideale," secondo l'impianto rinascimentale pensato nel 1571 dall'architetto bolognese Filippo Terzi al servizio dei Duchi d'Urbino. Dal camminamento perimetrale delle sue mura si può avere una visione panoramica a 360 gradi: a Est in lontananza si scorge la sagoma inconfondibile del Monte Conero, mentre all'estremità diametralmente opposta nei giorni estremamente limpidi compare, anche qui, San Marino. A Sud ovviamente troneggia il più vicino Monte Catria, ricordato anche da Dante, ai cui piedi sorge il Monastero di Fonte Avellana.
Oltre alla perfetta conservazione del centro storico, per l'occasione il borgo era addobbato lungo tutto il suo percorso da merletti bianchi in varie fogge: festoni che volteggiavano lungo la via, copri-lampade che col buio si illuminavano, ma soprattutto, nello spazio che ha accolto il concerto, rivestimenti dei tronchi degli alberi, quasi degli abiti aderenti. Una tradizione, quella del merletto e del ricamo, presente in tutta la zona, tanto che a Mombaroccio, ultima tappa del nostro resoconto, esiste appunto un museo di questo manufatto.
Ad oggi il progetto Post Atomic Zep è forse il più radicale fra quelli concepiti da Bearzatti. Il repertorio dei Led Zeppelin viene infatti rivisitato rispettandone le qualità tematiche e l'energica impronta rock, ma del tutto nuovo è l'aspetto sonoro e timbrico in quanto la pronuncia del tenore del leader viene distorta elettronicamente verso un urlo rauco e riverberante, esasperato. Anche il basso elettrico di Danilo Gallo subisce un'amplificazione altrettanto frastornante, più allucinata che in altri contesti. Al contrario del tutto acustica rimane la sonorità della batteria di Stefano Tamborrino, il cui drumming viene condotto con perentoria precisione oltre che con una notevole varietà di dinamiche e accenti. Una proposta di grande impatto la loro, convinta e convincente, accolta con favore da un folto pubblico di intenditori; una performance monolitica e compatta, salvo un paio di brani più distesi eseguiti dal duo saxbasso, fra cui la ballad "Going to California."
Analoga a quella di Barchi è la conformazione urbanistica di Mombaroccio, comune nell'entroterra fra Pesaro e Fano, la cui cinta muraria del XIII secolo venne impreziosita dalla tipica Porta Maggiore nel XV secolo. I numerosi musei su aspetti della cultura materiale della zona comprendono anche il Laboratorio di Galileo e Guidobaldo, dedicato al personaggio più illustre del paese: Guidobaldo Del Monte che, a cavallo fra Cinque e Seicento, oltre ad essere Conte reggente fu anche scienziato, filosofo e astronomo, fra l'altro amico di Torquato Tasso.
A Mombaroccio, nello spazioso Giardino di Palazzo Del Monte, si è tenuto il concerto dell'unica formazione interamente straniera di Terre Sonore 2024: il duo finlandese Aki HimanenAleksi Kinnunen, che già in passato si era esibito al festival fanese. La presenza costante del drumming di Kinnunen ha tracciato con tocco sempre deciso e puntigliosissimo figurazioni diversificate sotto l'aspetto dinamico e timbrico. Le note lunghe della tromba filtrata di Himanen e il suo smaliziato uso dell'elettronica hanno trovato soluzioni evocative, a tratti di sapore ambient. Il loro connubio ha quindi funzionato, lasciando varchi aperti verso varie situazioni, fino a quando hanno preso a prevalere le implacabili metriche della Techno, appiattendo il tutto in insistenze troppo ossessive e prevedibili.
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About Francesco Bearzatti
Instrument: Saxophone, tenor
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