Gabriele Comeglio: The Journey

In un ruolo più appartato rispetto a jazzisti italiani della generazione precedente, divenuti celebri anche al grande pubblico, Gabriele Comeglio ha svolto continuative esperienze anche nella musica leggera, producendo ed orchestrando numerosi dischi di Mina, collaborando con Battiato, Dalla, De Gregori, Daniele, Antoniacci e altri, scrivendo musiche per teatro, cinema e televisione.

La sua carriera di professionista nel mondo del jazz è iniziata nei primi anni ottanta dopo il diploma alla Berklee School di Boston e tre lauree magistrali presso la West London University in clarinetto, sassofono e flauto jazz.

Negli anni le collaborazioni con i grandi del jazz internazionale non si contano ma restano poco note. Presso il pubblico del jazz milanese e lombardo, Comeglio è noto per il ruolo di bandleader della Jazz Class Orchestra, della Jazz Company o della Nightfly Orchestra. Giunto all'età di 64 anni, il sassofonista ha coprodotto questo disco antologico con inedite testimonianze della sua attività più estesa: brani che vanno dal 1994 al 2021 dove collabora con prestigiosi partner in contesti che vanno dal duo alla big band.

Le tredici incisioni mostrano la versatilità di Comeglio come sax contralto post parkeriano, clarinettista mainstream, strumentista e autore con l'orchestra di Bob Mintzer, tastierista fusion in trio con quest'ultimo, sax tenore in quartetto con Dado Moroni al pianoforte nell'elegante versione di "Che m'importa del mondo" di Luis Bacalov.

Le collaborazioni centrali sono quelle con Mintzer (tre orchestrali, due con piccoli organici), con Randy Brecker in due brani fusion ed ancora quelle con Franco Ambrosetti ("Frully"), Claudio Angeleri nel ricercato "Prelude" e nel ruolo di bandleader per la figlia Caterina, voce protagonista in "Alice," il noto brano di Tom Waits.

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