Home » Articoli » Book Review » Stefano Galvani: Augusto Mancinelli o della sei corde

2

Stefano Galvani: Augusto Mancinelli o della sei corde

By

Sign in to view read count
Augusto Mancinelli o della sei corde
Stefano Galvani
75 Pagine
Guasco Editore
2022

La copertina dell'agile volume che Stefano Galvani dedica ad Augusto Mancinelli rivela visibilmente il contenuto e le motivazioni dell'autore. Nella bella fotografia, uno scatto dello stesso Galvani, preso a Fano nel 2003, Mancinelli è colto in un'espressione concentrata, quasi assorta, mentre le sue dita toccano con leggerezza le corde della chitarra Ibanez. C'è grande affetto in questa istantanea, un senso di commozione rivolto a un amico, troppo presto scomparso.

Il significato più profondo di questo testo, agile sì, ma ricco di preziose informazioni, è appunto l'omaggio a un artista che, per usare le parole stesse dell'autore, "è stato indubbiamente uno dei più validi musicisti emersi dalla scena jazz del nostro paese, ma è stato anche un amico."

Ecco, leggendo Augusto Mancinelli o della sei corde, ci si trova sempre nel mezzo di questa doppia traccia: la motivazione affettiva e la dettagliata raccolta documentaria. Anche le fotografie che accompagnano i testi, in buona parte dello stesso Galvani (ma pure di Agostino Mela, Carlo Pieroni e altri), rispondono a questo doppio criterio. Raccontano una vicenda artistica che incrocia tanti personaggi, tra cui Enrico Rava, Lee Konitz, Steve Lacy, Paul Motian, ma sembrano allo stesso tempo scaturire da un album di famiglia, dove i gesti sono fermati in una quotidianità spontanea.

Mancinelli è scomparso troppo presto, a cinquantaquattro anni, dopo aver mostrato un talento sensibilissimo e costruito la prospettiva di una vicenda artistica ancora più ricca. Il libro di Galvani, con stile asciutto e l'apporto di una notevole quantità di fonti, ci ricorda le esperienze e gli interessi che in quel lasso di tempo intenso ma pur troppo breve, tra gli anni Settanta e il dicembre del 2005, quando un malore gli sbarrò la strada e lo portò a spegnersi, tre anni dopo.

Eloquenti i titoli dei paragrafi che tracciano il percorso snello e significativo della narrazione. Eccone alcuni: "La prima passione: il rock," "L'incontro con Enrico Rava," "Extreme," "Jazz Work," "Insegnamento jazz," "Musica e memoria." Il percorso di Mancinelli è tracciato con precisione tassonomica e noi, tra quelle cose, vorremmo ricordare il fortunato periodo con Rava, dal 1984 al 1990, che portò alla registrazione di tre dischi e gli aprì la strada ai festival internazionali e ad altre collaborazioni di rilievo. Ma anche i significativi lavori da lui registrati come leader, tra i quali spicca Extreme, registrato tra il 1988 e il 1989, che mette in scena la varietà di ispirazioni, da Jim Hall a Derek Bailey, dall'improvvisazione alla scrittura di matrice contemporanea, coinvolgendo un ampio ventaglio di organici strumentali, dal duo al trio al quartetto, con la presenza di musicisti quali Tony Oxley, Pietro Tonolo, Roberto Rossi, Mario Arcari.

Le altre registrazioni a suo nome mettono in scena ancora il carattere ampio dei suoi interessi e la propensione a mettere spazio tra un lavoro e l'altro: Jazz Work è del 1997 e si colloca sul versante del mainstream e del bop, Resonance viene inciso nel 2002 e mette in rilievo ancora le qualità della scrittura di Mancinelli, la sua propensione per gli sviluppi melodici, Tribute to Charlie Parker, l'ultimo, è registrato alla fine del 2004 e pubblicato dall'etichetta germanica yvp. Gli altri erano stati tutti stampati dalla Splasc(h) di Peppo Spagnoli.

Il libro si chiude con una sezione di testimonianze di alcuni musicisti e amici, tra le quali ci piace riportare le parole di Enrico Rava: "Il primo incontro con Augusto Mancinelli fu una autentica rivelazione. Intelligente, suonava benissimo e sapeva esattamente come interpretare i miei brani e come accompagnarmi." "Posso solo dire che nella mia vita ho suonato con alcuni dei musicisti più straordinari che ci siano, ma raramente, molto raramente, ho trovato un collaboratore stimolante e creativo come lui. (...) Un amico, un grande musicista. Ci manca."

Comments

Tags


For the Love of Jazz
Get the Jazz Near You newsletter All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who create it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

You Can Help
To expand our coverage even further and develop new means to foster jazz discovery and connectivity we need your help. You can become a sustaining member for a modest $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination will vastly improve your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.

Near

More

Jazz article: Becoming Ella Fitzgerald
Jazz article: Miles Davis and the Search for the Sound

Popular

Get more of a good thing!

Our weekly newsletter highlights our top stories, our special offers, and upcoming jazz events near you.