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Stomu Yamash'ta: Seasons: The Island Albums (1972-1976)

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Stomu Yamash'ta: Seasons: The Island Albums (1972-1976)
Stomu Yamash'ta è un celebre percussionista giapponese, nato a Kyoto, in Giappone nel 1947. Figlio del direttore della Filarmonica di Kyoto, ha studiato musica all'Università di Kyoto e al Berklee College of Music. Ancora giovanissimo venne notato dal grande direttore d'orchestra Seiji Ozawa e si mise in evidenza come performer di assoluto valore in contesti legati alla musica giapponese tradizionale e di avanguardia, incorporando suggestioni provenienti dalla musica elettronica. Nel 1969 si esibisce con la Chicago Symphony Orchestra diretta dal suo mentore, ottenendo una standing ovation e commenti molto positivi dalla critica.

Il suo stile di percussione molto preciso e muscolare, abbinato ad una capacità di strutturare le proprie esibizioni in maniera profondamente teatrale, contribuirono a farlo diventare famoso a livello internazionale all'inizio degli anni '70, quando portò il suo lavoro con il Red Buddha Theatre in Europa. In quel periodo Yamashta iniziò una fruttuosa collaborazione con il percussionista Morris Pert e i membri della sua band sperimentale Come To The Edge. Il 10 gennaio del 1972 questo gruppo si esibì alla Queen Elizabeth Hall di Londra e il famoso critico musicale Richard Williams scrisse su Melody Maker una recensione molto favorevole e in brevissimo tempo Stomu diventò una rock star molto apprezzata anche dal grande pubblico. Questo box, appena pubblicato da Esoteric, raggruppa i suoi sette album usciti per l'etichetta Island Records fra il 1972 e il 1976.

La Island decise di capitalizzare immediatamente l'interesse suscitato da quella esibizione londinese. Due brani registrati alla Queen Elizabeth Hall vennero abbinati a due brani registrati in studio e il risultato venne pubblicato dalla Island come Floating Music, primo album europeo di Stomu Yamashta. Una album dove il rock comincia a fare capolino, anche se l'impianto strutturale dell'album, rigoroso ed elegante, misterioso e profumato di oriente, rimane ancora legato a scenari tipici della musica minimalista di avanguardia, con le tastiere e le percussioni in grande evidenza.

Questo ottimo lavoro viene seguito nel 1973 dall'album The Man From The East, colonna sonora di una piece teatrale che porta lo stesso titolo. In quello che viene definito 'multi-media event,' Stomu guida sul palco 35 attori/musicisti raccogliendo grandi consensi e facendo sempre il tutto esaurito. La musica è molto interessante, con il tastierista Peter Robinson e il chitarrista Gary Boyle in bella evidenza. I brani 'Mandala' e 'Memory of Hiroshima' si segnalano come riuscite contaminazioni con il jazz-rock e che stava in quegli anni iniziando ad imporsi.

Successivamente Yamashta formò la band East Wind con il bassista Hugh Hopper, celebre per il suo lavoro coi Soft Machine. Il gruppo comprendeva anche Gary Boyle alla chitarra elettrica, Brian Gascoigne alle tastiere e Hisako Yamash'ta (moglie di Stomu) al violino. Questo nucleo base registrò l'ottimo album Freedom Is Frightening, uno di quei lavori visionari che giustificano pienamente la definizione 'fusion.' Questo album è stato seguito nel 1974 da una colonna sonora per un film underground sul mondo delle corse automobilistiche. Il film non ebbe fortuna e molti sostennero che l'unica ragione per vederlo era proprio la musica degli East Wind di Stomu Yamashta. L'album si chiama One By One e prevede la partecipazione degli stessi musicisti dell'album precedente con l'aggiunta del percussionista Sami Abu Shumays e del batterista Nigel Morris.

L'album del 1975 Raindog è stato accolto con favore dalla critica che ha apprezzato in particolare i contributi vocali di Maxine Nightingale e di Murray Head, due cantanti che si erano messi in bella evidenza nel cast londinese di Jesus Christ Superstar. Il nucleo di musicisti coinvolti si allarga ed entrano alcuni musicisti giapponesi che intrecciano le loro idee con quelle dei musicisti europei che stavano collaborando con Stomu dal 1972. La musica dell'album Raindog venne presentata dal vivo per la prima volta al celebre Roundhouse di Londra nel 1975. Alcune parti dell'album vennero utilizzate come colonna sonora per il film The Man Who Fell To Earth, che mise in luce le grandi doti di David Bowie anche come attore. In questo Raindog si mischiano con eleganza ed energia i profumi del rock, del jazz e dell'elettronica, fornendo una dimostrazione ben precisa dei frutti che queste contaminazioni possono produrre se vengono proposte da artisti che sanno governarle con creatività e passione. In qualche modo si sta preconfigurando quel Theatre of Mixed Means di cui aveva parlato John Cage, un nuovo punto di equilibrio fra musica e teatro che qualche anno dopo sarà alla base delle produzioni firmate Cirque du Soleil.

Il 1976 è un anno di svolta per Stomu Yamashta. I discografici insistono per raggiungere un pubblico sempre più ampio e la risposta di Stomu è un concept album intitolato semplicemente Go. Con questo nome il percussionista giapponese battezzerà anche il nuovo super-gruppo, decisamente eterogeneo, una vera e propria multinazionale che Yamashta dovrà cercare di rendere gruppo coeso. Vengono coinvolti grandi nome come Steve Winwood (voce, tastiere), Michael Shrieve (batteria), Al Di Meola (chitarra), Pat Thrall (chitarra), Klaus Schulze (sintetizzatore) e Rosko Gee (basso). Gli arrangiamenti sono dell'ottimo Paul Buckmaster, un musicista visionario che aveva lavorato anche con Miles Davis all'epoca di On The Corner (album del trombettista americano registrato nel 1972). Il pubblico dimostrò di gradire il progetto, ma la musica risultò più diluita e meno omogenea rispetto al passato. Far convivere molti galli nello stesso pollaio è evidentemente complicato anche per chi arriva dal paese del Sol Levante.

Il successo di Go, portò a una serie di concerti dal vivo in Europa con i musicisti che erano apparsi nell'album di esordio. Un concerto al Palais des Sports di Parigi nel giugno 1976 fu registrato e pubblicato nello stesso anno col titolo Go!... Live from Paris. In quella occasione gli appassionati parigini hanno avuto modo di apprezzare la musica di Go in versione dilatata, con assoli di musicisti di altissimo livello come quelli sopra citati. Un vero e proprio trionfo nell'immediato, ma i problemi strutturali emersi in occasione dell'uscita dell'album Go rimasero sul tavolo.

Con questo disco dal vivo si concluse il contratto discografico di Stomu Yamashta con la Island Records. Il progetto Go andò avanti anche con l'album successivo che venne pubblicato da Arista. Nel 1980 il percussionista giapponese si ritirò in un tempio buddista per risolvere quelli che lui stesso definì 'problemi mistici.' Questo momento di meditazione non durò a lungo e Stomu tornò a dedicarsi alla musica e alle colonne sonore, lasciandosi però alle spalle le pressioni dello star system. L'ultimo album a suo nome di cui si ha notizia è The Purple del 2017.

Track Listing

Poker Dice; Keep In Lane; Xingu; One Way; Scoop; Ana Orori; What A Way To Live In Modern Times; My Little Partner; Mandala; Memory Of Hiroshima; Mountain Pass; Freedom Is Frightening; Rolling Nuns; Pine On The Horizon; Wind Words; OneByOne/HeyMan/OneByOne (Reprise); Black Flame; Tangerine Beach; Superstar / Loxcycle; Nurburgring; Seasons; Accident; At Tangerine Beach; Dunes; 33 1/3; Rainsong; The Monks Song; Shadows; Ishi; Solitude; Nature; Air Over; Crossing the Line; Man of Leo; Stellar; Space; Space Requiem; Space Song; Carnival; Ghost Machine; Surf Spin; Time is Here; Winner / Loser; Space Song; Carnival; Wind Spin; Ghost Machine; Surf Spin; Time is Here; Winner / Loser; Solitude; Nature; Air Voice; Crossing the Line; Man of Leo; Stellar; Space Requiem

Personnel

Stomu Yamash'ta
percussion
Morris Pert
percussion
Gary Boyle
guitar, electric
Hugh Hopper
bass, electric
Brian Gascoigne
keyboards
Sami Abu Shumays
percussion
Murray Head
vocals
Steve Winwood
keyboards
Al Di Meola
guitar
Pat Thrall
guitar, electric
Klaus Schulze
synthesizer

Album information

Title: Seasons: The Island Albums (1972-1976) | Year Released: 2022 | Record Label: Cherry Red Records

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