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Pipe Dream ai Festival Ground Music e Alto Adige Jazz
Pipe Dream
Ground Music Festival, Südtirol Alto Adige Jazzfestival
Teatro Pax di Provaglio d'Iseo, Centro Trevi di Bolzano
22.06.2019; 06.07.2019
Due concerti di Pipe Dream, la prima e l'ultima di otto date che hanno percorso la Penisola dal 22 giugno al 6 luglio, permettono un confronto a breve distanza e qualche considerazione sullo stato di evoluzione di una formazione tra le più stimabili del panorama odierno in Italia. In particolare, perché nel tour in questione il quintetto portava materiale nuovo, abbinato a quello che già faceva parte del CD omonimo, pubblicato dalla Cam Jazz nel 2018.
È quasi superfluo dire che tale materiale nuovo, imperniato in buona parte su alcuni brani di Hank Roberts presentati in forma di suite, ha trovato una propria definizione e focalizzazione nel corso del tour. Se i brani che già conoscevamo dal CD, tra cui "Looking for Home" di Filippo Vignato, "Pipe Dream" e "Sam" di Zeno De Rossi, "Pictures" di Roberts, "Fermati" di Pasquale Mirra e "They Were Years" di Giorgio Pacorig, mostravano la formazione ben assestata e rifinita nelle sue complesse trame, le nuove composizioni di Roberts richiedevano una messa a punto meticolosa.
Articolati su disegni che si dispiegavano tra temi asimmetrici, episodi di ostinato, un respiro in continuo contrasto tra densità e rarefazione, tra cantabilità e motivi astratti, i nuovi brani hanno acquisito convinzione ed eleganza nel corso del rodaggio, giungendo ad esprimere il meglio nella fase conclusiva del tour. Nonostante questo, la buona definizione acustica del primo concerto, svoltosi nell'ambito del Ground Music Festival all'interno del teatro Pax di Provaglio d'Iseo per ragioni meteorologiche, ha permesso di apprezzare alcune dinamiche del quintetto, che nell'ultima data risultavano meno dettagliate.
Ad esempio, i sottili abbinamenti timbrici e i contrappunti che si stabiliscono tra le coppie di violoncello (ma anche la voce di Roberts) e trombone da un lato, vibrafono e tastiera Rhodes dall'altro. Il concerto di Bolzano per il Südtirol Jazzfestival Alto Adige, in cui al Rhodes si abbinava il pianoforte, è stato più rivolto all'amalgama formidabile, energetico realizzato dal gruppo. Una coesione in continuo mutamento dinamico, vista la quantità di materiali e di ispirazioni, che passano dai diversi dosaggi strumentali e dalle alchimie tra temi di matrice jazzistica, dalla musica contemporanea alle atmosfere cameristiche, dalle poliritmie e timbriche di chiara origine africana (in particolare in "Sam") alle deliziose aperture folkloristiche e introspettive affidate alla voce di Roberts.
Pipe Dream controlla questo ricco quadro con coerenza, dando modo ai solisti di esprimere la propria personalità con la massima pregnanza e dovizia di sfumature. Il quintetto è senza dubbio già maturo per un'ulteriore registrazione.
Ground Music Festival, Südtirol Alto Adige Jazzfestival
Teatro Pax di Provaglio d'Iseo, Centro Trevi di Bolzano
22.06.2019; 06.07.2019
Due concerti di Pipe Dream, la prima e l'ultima di otto date che hanno percorso la Penisola dal 22 giugno al 6 luglio, permettono un confronto a breve distanza e qualche considerazione sullo stato di evoluzione di una formazione tra le più stimabili del panorama odierno in Italia. In particolare, perché nel tour in questione il quintetto portava materiale nuovo, abbinato a quello che già faceva parte del CD omonimo, pubblicato dalla Cam Jazz nel 2018.
È quasi superfluo dire che tale materiale nuovo, imperniato in buona parte su alcuni brani di Hank Roberts presentati in forma di suite, ha trovato una propria definizione e focalizzazione nel corso del tour. Se i brani che già conoscevamo dal CD, tra cui "Looking for Home" di Filippo Vignato, "Pipe Dream" e "Sam" di Zeno De Rossi, "Pictures" di Roberts, "Fermati" di Pasquale Mirra e "They Were Years" di Giorgio Pacorig, mostravano la formazione ben assestata e rifinita nelle sue complesse trame, le nuove composizioni di Roberts richiedevano una messa a punto meticolosa.
Articolati su disegni che si dispiegavano tra temi asimmetrici, episodi di ostinato, un respiro in continuo contrasto tra densità e rarefazione, tra cantabilità e motivi astratti, i nuovi brani hanno acquisito convinzione ed eleganza nel corso del rodaggio, giungendo ad esprimere il meglio nella fase conclusiva del tour. Nonostante questo, la buona definizione acustica del primo concerto, svoltosi nell'ambito del Ground Music Festival all'interno del teatro Pax di Provaglio d'Iseo per ragioni meteorologiche, ha permesso di apprezzare alcune dinamiche del quintetto, che nell'ultima data risultavano meno dettagliate.
Ad esempio, i sottili abbinamenti timbrici e i contrappunti che si stabiliscono tra le coppie di violoncello (ma anche la voce di Roberts) e trombone da un lato, vibrafono e tastiera Rhodes dall'altro. Il concerto di Bolzano per il Südtirol Jazzfestival Alto Adige, in cui al Rhodes si abbinava il pianoforte, è stato più rivolto all'amalgama formidabile, energetico realizzato dal gruppo. Una coesione in continuo mutamento dinamico, vista la quantità di materiali e di ispirazioni, che passano dai diversi dosaggi strumentali e dalle alchimie tra temi di matrice jazzistica, dalla musica contemporanea alle atmosfere cameristiche, dalle poliritmie e timbriche di chiara origine africana (in particolare in "Sam") alle deliziose aperture folkloristiche e introspettive affidate alla voce di Roberts.
Pipe Dream controlla questo ricco quadro con coerenza, dando modo ai solisti di esprimere la propria personalità con la massima pregnanza e dovizia di sfumature. Il quintetto è senza dubbio già maturo per un'ulteriore registrazione.
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