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Phillip Johnston
ByLa miglior orchestrazione di "In a Mist" che abbia mai sentito, con solisti meravigliosi, bellissimi arrangiamenti e delicate ma appassionate interpretazioni vocali di Geoff Muldaur e Martha Wainwright.
02. The Fantastic Terrific Munkle - Music to Dance To (Jazzgroove - 2008).
Composizioni veramente originali, che miscelano humor con arrangiamenti mozzafiato. Profumo di Joe Mooney Quartet o John Kirby del XXI secolo... o un Microscopic Septet in versione ridotta.
03. Morphine - Yes (Rykodisc - 1995).
Two string slide bass, canzoni incantevoli, grande groove... ma la carriera di questo gruppo è stata tragicamente interrotta dalla morte nel 1999 del leader Mark Sandman. Un power trio basato non sulla chitarra ma sul sax baritono. Il sassofonista si distingue per non aver mai suonato in nessun contesto jazzistico. Un sound veramente originale.
04. The White Stripes - Icky Thump (WEA/Reprise - 1997).
Grande sound, grande energia, grandi testi. Suona come i grandi, vecchi dischi di blues ma dopo l'avvento del rock and roll. La mia canzone preferita è "Effect and Cause," ma "Rag and Bone" viene subito dopo. E su tutto un meraviglioso, pungente sense of humor.
05. Sam Anning, Allan Browne, Marc Hannaford - Homage (Jazzhead - 2009).
Storico e moderno al tempo stesso, questo CD di brani di Ellington e Jelly Roll Morton (con un paio di originali) dimostra come il canone sia ancora importante (se lontano dall'essere stucchevole): tutto è sull'amore per la musica. L'Australia sta vivendo una Golden Age del piano trio: assolutamente da non perdere Ben Winkleman, Alister Spence, Triosk, Matt MacMahon.
06. Allan Browne's New Rascals - East St. Kilda Toodleoo (Jazzhead - 2001).
La title track è il tipo di brano (come quello di Ellington a cui è ispirato) che vorrei fosse suonato al mio funerale (non troppo presto, spero!). Possiede tutto quello che serve a emozionarti: mistero, malinconia, fascino dell'avventura. E brilla il batterista australiano più swingante in circolazione.
07. Jazz Score: A Collection of Groundbreaking Jazz Soundtracks from the Cinema (MOMA - 2008).
Un catalogo audio da una serie di grandi film conservati al MOMA, una sorta di carrellata sull'evoluzione del jazz come linguaggio da utilizzare nelle colonne sonore. Da quella di Alex North per Streetcar Named Desire di Elia Kazan al Miles Davis di Elevator to the Gallow di Louis Malle, passando per Howard Shore in Naked Lunch di David Cronenberg con Ornette Coleman assieme alla London Symphony Orchestra.
08. Bernard Herrmann - Alfred Hitchcock's Torn Curtain: The Unused Score (Varese Saraband - 1998).
Dodici flauti, sedici fiati, nove tromboni, due tuba, due set di timpani, otto violoncelli, otto contrabbassi. Cos'altro dire? Una grande colonna sonora, che Hitchcock scartò ponendo fine ad una collaborazione regista-compositore che ha prodotto capolavori come Psycho, North By Northwest e Vertigo. Una delle cose migliori di Herrmann.
9. The Andy Biskin Quartet - Early American: The Melodies of Stephen Foster (Strudelmedia - 2006).
Moderne interpretazioni di melodie senza tempo con un profondo rispetto per l'originale. In aggiunta brani meravigliosamente inventivi di Andy Biskin.
10. Blinding Headache, Information, Mofungo, etc. - Tape #1 (reissue: Anthology Recordings -2009).
E' una ristampa di una vecchia cassetta di uno dei più originali, iconoclasti e meno conosciuti elementi della scena No Wave di New York, che più tardi diventerà leader di band come V Effect, Fish and Roses, The Scene Is Now e Eyeball 9000. Miscelando mondi sonori diversi, intimi e brechtiani.
Foto di Claudio Casanova.
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