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McCoy Tyner Trio + Bill Frisell & Gary Bartz
Per il concerto finale della rassegna musicale "Luglio suona bene," svoltasi presso la Cavea dell'Auditorium Parco della Musica, era di scena il jazz, con protagonisti di spicco come il pianista McCoy Tyner con il suo trio, completato dal batterista Eric Gravatt (già con i Weather Report dei tempi di I Sing the Body Electric e Sweetnighter) e dal contrabbassista Gerald Canon, con la partecipazione speciale del chitarrista Bill Frisell e del sassofonista Gary Bartz in qualità di ospiti.
Nomi quindi di tutto rispetto, di quelli che da soli bastano a richiamare gli appassionati. Purtroppo, come spesso succede in questi casi la mancanza di un vero progetto musicale comune e condiviso ha fatto sì che il concerto non fosse molto più di una passerella per le esibizioni strumentali dei musicisti coinvolti, sorta di session tra colleghi dovuta più a esigenze di cassetta che alla voglia di divertirsi suonando insieme (che spesso riesce a nobilitare questo tipo di riunioni).
Tyner ha fatto quel che l'età gli ha consentito, facendo emergere qua e là quel tocco sulla tastiera che lo ha reso famoso negli anni '60 al fianco di Coltrane, e che il pianista ha successivamente approfondito e perfezionato nel decennio successivo, ma siamo rimasti lontani dai vertici della sua arte pianistica. Bartz si è impegnato in una serie di assoli intensi e ruggenti, cercando di guadagnarsi la pagnotta con una prestazione quanto meno seria e professionale, mentre da Frisell sono venute forse le maggiori delusioni. Il chitarrista si è mostrato svogliato, poco coinvolto, scolastico negli assoli, e decisamente fuori contesto, nonostante l'eclettismo e la versatilità spesso dimostrata in passato. I temi affrontati rimandavano a un post-bop appena dignitoso ma ormai datato, poco incisivo e raramente efficace, lasciando agli ascoltatori un ricordo molto effimero.
Peccato, perchè da nomi simili era lecito aspettarsi qualcosa di più, ma si sa che il pubblico dei festival estivi manda giù (quasi) tutto, e allora ben venga l'ammucchiata di nomi illustri, in fondo ci vuol poco a fare l'evento.
Ma chi non si accontenta delle esibizioni fini a se stesse, anche se provenienti da artisti più che degni di rispetto per quanto hanno dato al mondo della musica nel corso della loro carriera professionale, farà bene a rivolgersi altrove.
Foto di Davide Susa
Ulteriori foto di questo concerto sono disponibilie nella galleria immagini.
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