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Gianluca Petrella I-Jazz Ensemble - Il Bidone, Omaggio a Rota
ByAuditorium Melotti - Rovereto - 04.11.2011
Il secondo appuntamento di Itinerari Jazz a Rovereto 2011 vedeva in scena il progetto ''Il Bidone'' di Gianluca Petrella. È l'omaggio del trombonista e leader a Nino Rota, già presentato in altri festival [clicca qui per la recensione del concerto tenuto al festival di Ravenna] e in procinto d'essere registrato con Enrico Rava in veste di ospite.
Il progetto è condiviso con l'I-Jazz Ensemble, un settetto comprendente il pianista Giovanni Guidi, il sassofonista Beppe Scardino, il contrabbassista Joe Rehmer, il batterista Cristiano Calcagnile, il vocalist John De Leo ed Andrea Sartori agli strumenti elettronici.
Come si vede, una band dalla fisionomia eterogenea che comprende alcuni dei migliori jazzmen dell'ultima generazione e l'apporto di presenze determinanti come il vocalist dei Quintorigo e di Andrea Sartori, lo sperimentatore di musica elettronica diventato un punto di riferimento nella scena elettronica italiana. Quest'ultimo s'è esibito anche in un singolare strumento di sua progettazione, battezzato "Sartofono," con cui traduce le manipolazioni e gli spostamenti spaziali in modulazioni sonore di forte suggestione. Un lavoro per niente "coloristico," il suo, ma completamente integrato nell'estetica della formazione.
L'estetica del gruppo è fortemente radicata nell'alveo del jazz afro-americano e rielabora creativamente i contributi del free storico e delle sue diramazioni in una prospettiva contemporanea, dove l'elemento timbrico e la relazione tra differenti climi espressivi assume un peso centrale.
Di fronte a un pubblico consistente e attento, Gianluca Petrella ha guidato con autorevolezza un progetto articolato e multiforme, dalla precisa fisionomia e ben strutturato nelle dinamiche. L'esperienza di bandleader della Cosmic Band si riverbera positivamente in questo lavoro, caratterizzando la sua figura artistica oltre le note e celebrate doti di strumentista.
Le parti scritte svolgono un ruolo significativo e l'apporto dei solisti è funzionale alla struttura complessiva.
Il concerto è iniziato con il "Tema d'amore" dal film "Romeo e Giulietta," noto anche come "A Time For Us," esaltato nella sua dolcezza melodica ma ben presto rielaborato con intensità, in un lento incedere attraverso la melodia, con gli interventi di Scardino al baritono e dello stesso leader al trombone. Il clima s'è fatto concitato nel brano successivo, con l'ingresso di John De Leo, che s'è relazionato da subito coi partner in una logica prettamente strumentale.
L'indagine di Petrella entro il pianeta Nino Rota ha preso in considerazione alcuni temi famosi ma anche brani meno noti dove il lavoro di rielaborazione era comunque marcato. Il concerto è proseguito in un clima vibrante, alternando lunghe parti dilatate a momenti ritmicamente accesi e parentesi liriche. Oltre Petrella, sempre avvincente, tutti i solisti hanno avuto modo di evidenziare al meglio le loro doti: poderoso il baritono di Scardino, armonicamente sofisticato Guidi al pianoforte, fantasioso Sartori nell'apporto di sostegno e in quello solista. Superlativo il lavoro ritmico di Calcagnile in accordo col basso di Rehmer.
Difficile scegliere tra i brani, tutti interessanti e spesso avvincenti. In particolare ho apprezzato la lunga e multiforme versione del tema da "La dolce vita" con l'appropriata parte vocale di De Leo.
Foto di Vigilio Forelli.
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