Home » Articoli » Album Review » Johnny Griffin: At Onkel Pö's Carnegie Hall

Johnny Griffin: At Onkel Pö's Carnegie Hall

By

Sign in to view read count
Johnny Griffin: At Onkel Pö's Carnegie Hall
Quando queste tracce vengono registrate ad Amburgo, nel 1975, il jazz è forse nel suo momento più critico, abbandonato da ampie fette di pubblico, sedotto o dalla più muscolare fusion o dal rock progressivo. A dispetto della nascita di decine di nuove formazioni e dell'incremento delle produzioni discografiche, specie negli Usa si era perso quel senso della comunità jazzistica che ne aveva garantito l'umanesimo. Sopravviveva nell'ambito della free music, con un pubblico però esiguo. In termini generalisti, si andava verso lo star system oppure si rischiava la scomparsa. È l'anno del Köln Concert di Jarrett.

Una transizione già iniziata qualche anno prima e che ha portato diversi protagonisti del bop e hard bop a trasferirsi in Europa. Già dal 1963 Johnny Griffin si era sistemato a Parigi, trovando un ambiente più ricettivo per la sua rivisitazione di uno stile storicamente forse superato ma artisticamente ancora integro. Aveva da poco interrotto il sodalizio di gran successo con il collega Eddie "Lockjaw" Davis, destinato in seguito a riallacciarsi periodicamente, per brevi tour o dischi d'occasione. Questa "reunion" di Amburgo vedeva i sue solisti supportati da un trio di gran classe, formato dal pianista Tete Montoliu e dalla ritmica di Niels-Henning Orsted Pedersen e Art Taylor.

E senza problemi rinasce un'intesa speciale, che combina il suono roccioso sorretto da una impostazione blues e bop di Davis con quello più spumeggiante e angolare di Griffin. I due sono davvero complementari e rappresentano negli anni '70 quella scuola jazzistica essenziale, legata al vocabolario primario di quella musica, arricchito da una tecnica improvvisativa magistrale, senza grandi pretese estetiche, un approccio come detto un po' sotto scacco in quel periodo storico.

Il repertorio è, come si intuisce, fatto di standard molto frequentati (se si eccettua la conclusiva, molto estesa "Funky Flute"), alcuni eseguiti con tempi tirati e staccati a forte velocità, altri invece rilassati e sornioni ("Sophisticated Lady"), con l'apertura di assolo quasi sempre affidato a Davis, che mostra una notevole evoluzione rispetto al decennio precedente, pur sempre disponibile alla frase ad effetto, urlata o spavalda.

Griffin dal canto suo, come sempre quando è accanto a Davis, abbassa la temperatura del suo eloquio, consentendo di apprezzare diverse sfumature delle sue invenzioni, in grado di variare e di impennarsi a piacere, o scavare più a fondo nel tessuto armonico ("In Walked Bud"). Ricordiamo ai più giovani che (Charlie Rouse a parte), Johnny Griffin è stato forse il sassofonista più empatico ed efficiente che abbia suonato accanto a Monk.

Gran bella session da riscoprire, in definitiva, con un Art Taylor in gran forma dietro i tamburi.

Track Listing


CD 1: C Jam Blues; On Green Dolphin Street; Sophisticated Lady; In Walked Bud.
CD 2: I Can't Get Started; Stomping at the Savoy; Funky Flute.

Personnel

Johnny Griffin
saxophone, tenor

Johnny Griffin, Eddie “Lockjaw” Davis: saxophone; Tete Montoliu: piano; Niels-Henning Ørsted Pedersen: bass; Art Taylor: drums.

Album information

Title: At Onkel Pö's Carnegie Hall | Year Released: 2017 | Record Label: Jazzline Records


Comments

Tags


For the Love of Jazz
Get the Jazz Near You newsletter All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who create it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

You Can Help
To expand our coverage even further and develop new means to foster jazz discovery and connectivity we need your help. You can become a sustaining member for a modest $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination will vastly improve your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.

More

New Start
Tom Kennedy
A Jazz Story
Cuareim Quartet
8 Concepts of Tango
Hakon Skogstad

Popular

Get more of a good thing!

Our weekly newsletter highlights our top stories, our special offers, and upcoming jazz events near you.