Home » Articoli » Album Review » Archie Shepp: The Way Ahead, Kwanza, The Magic of Ju-ju Revisited
Archie Shepp: The Way Ahead, Kwanza, The Magic of Ju-ju Revisited
ByPur non riuscendo a comprendere il criterio con cui si assemblano questi cataloghi sonori, è indubbiamente utile comparare alcuni lavori vicini eppure assai differenti di un autore come Shepp, all'epoca sugli scudi di tutto un movimento culturale afroamericano portavoce di alterità e radicalità.
Shepp era entrato con prepotenza nella scena jazzistica della "new thing" da almeno un triennio e aveva già concluso le esperienze accanto a Cecil Taylor e con il gruppo cooperativo New York Contemporary Five, oltre che nel quartetto co-diretto con Bill Dixon. La sua figura di intellettuale e musicista senza compromessi era vista con molto scetticismo dalla critica mainstream, al contrario considerata cardinale dagli attivisti radical, primo fra tutti Leroi JonesAmiri Baraka.
Come sassofonista, Shepp ha saputo immediatamente costruire un suono e un fraseggio differente da tutti: pur discepolo di Coltrane, il timbro e il flusso sonoro divergono nettamente da quelli del maestro. È un flusso che trova i suoi limiti solo nella durata del LP, appunto, "The Magic of Ju-Ju," in cui il sax tenore si esprime sopra un fondale di minimalismo ritmico creato da cinque percussionisti e squarcia lo spazio con un frammentismo acre e antisentimentale, dove le arcate melodiche sono negate in maniera programmatica e una figura narrativa appare solo nel finale con il coinvolgimento delle due trombe.
Chi volesse ottenere il quadro completo, comunque, dovrebbe ascoltare anche il lato B del disco, omesso in questa edizione della ezz-thetics. Che invece privilegia l'integralità di un altro album colossale di Shepp, The Way Ahead, inciso nel gennaio del 1968. Dopo nemmeno un anno, Shepp revisiona l'assetto della sua musica, riflettendo su composizione, arrangiamento e interpretazione di brani storici. Il suo assolo carcico di suspense, lacerato in "Damn If I Know (The Stroller)" è proprio indimenticabile, così come interessante è la resa di "Frankenstein" di Grachan Moncur III, con quell'incedere grottesco di marcia stemperato e destrutturato con sapienza. Illuminante poi, la versione di "Sophisticated Lady," dove Shepp lascia da parte il suo consueto cinismo ironico nei confronti dei classici e tributa ad Ellington uno studio serio, profondo, meditato che, ad ascoltarlo oggi, traccia una parabola perfetta tra i languori di un Ben Webster e la passione di un David Murray. In questo senso, come modello cioè tra il trattamento intelligente della tradizione e la visione consapevole di un'arte progressiva e futuribile, la figura di Archie Shepp è centrale, nella storia del jazz moderno.
Il 1969 è anno di crisi e svolta più ancora che il '68. È l'anno dell'impresa lunare, ma anche quello della rabbia sulla terra e delle sue manifestazioni, quelle contro la guerra nel Vietnam e gli armamenti. Cessa il segregazionismo scolastico in America, ma parallelamente si intensifica la repressione contro i movimenti politici afroamericani. La musica di Shepp cerca di avvicinarsi di pù alla strada e alla sua immediatezza, il repertorio di Kwanza è sempre più legato all'Africa, il settetto di "New Africa" e "Bakai" ruggisce suoni aspri e scandisce ritmi più accessibili, ma non ripete le meraviglie degli anni precedenti.
Track Listing
The Way Ahead
Damn If I Know (The Stroller); Frankenstein; Fiesta; Sophisticated Lady.
Kwanza
New Africa; Bakai.
The Magic of Ju-Ju
The Magic of Ju-Ju.
Personnel
Archie Shepp
saxophone, tenorJimmy Owens
trumpetMartin Banks
trumpetMike Zwerin
trumpetGrachan Moncur III
tromboneCharles Davis
saxophoneDave Burrell
pianoWalter Davis Jr.
pianoRon Carter
bassWalter Booker
bassReggie Workman
bassBeaver Harris
drumsRoy Haynes
drumsNorman Connors
drumsAdditional Instrumentation
Jimmy Owens: trumpet (1-6); Martin Banks: trumpet, flugelhorn (7); Michael Zwerin: trumpet, trombone (7); Grachan Moncur III: trombone (1-6); Charles Davis: baritone saxophone (5, 6); Walter Davis: piano (1-4); Dave Burrell: piano (5, 6); Ron Carter: double bass (1-4); Walter Booker: double bass (5, 6); Reggie Workman: double bass (7); Beaver Harris: drums (1, 2, 5-7); Roy Haynes: drums (3, 4); Norman Connor: drums (7); Eddie Blackwell: rhythm logs (7); Frank Charles: talking drum (7); Dennis Charles: percussion (7).
Album information
Title: The Way Ahead, Kwanza, The Magic of Ju-ju Revisited | Year Released: 2023 | Record Label: Ezz-thetics
Tags
Comments
PREVIOUS / NEXT
Support All About Jazz
