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The Unity Sessions
ByThe Unity Sessions
Eagle Vision
2015
Il progetto della Unity Band è nato nel 2012 per soddisfare il desiderio di Pat Metheny di inserire un sassofonista nel suo gruppo, cosa che non succedeva dai tempi di 80/81 quando i sassofonisti erano addirittura due, Michael Brecker e Dewey Redman. La scelta del partner era caduta su Chris Potter, sicuramente uno dei migliori solisti emersi negli ultimi anni, mentre la sezione ritmica vedeva a fianco del già ampiamente collaudato batterista Antonio Sanchez un giovane contrabbassista di sicuro avvenire, Ben Williams. Il quartetto così assemblato avrebbe dovuto limitarsi a un disco e un tour, ma l'esperienza è risultata talmente soddisfacente per tutti i musicisti coinvolti che la decisione di proseguire è stata unanime. È nato cosi' l'anno successivo il disco Kin[<>], con la Unity Band diventata nel frattempo Unity Group per l'aggiunta del polistrumentista italiano Giulio Carmassi a dare un tocco di colore addizionale alla musica, seguito da un massiccio tour mondiale che ha impegnato il gruppo per la maggior parte del 2014 con oltre 150 concerti in 4 continenti.
Il ritorno a una forma di espressione musicale più marcatamente jazzistica, dopo le esperienze non completamente riuscite con l'Orchestrion (comunque entrato a far parte fissa della sua strumentazione), le ambizioni eccessive della suite The Way Up, ultimo lavoro realizzato col Pat Metheny Group, e la troppo cerebrale collaborazione con John Zorn per il suo Book of Angels, ha messo d'accordo un po' tutti, decretando il successo del progetto anche tra quella parte del pubblico più scopertamente critica nei confronti del chitarrista per una sua presunta faciloneria e commercialità. La musica del gruppo è un efficace neo-bop moderno filtrato attraverso l'esperienza colemaniana, una delle influenze maggiori per l'evoluzione musicale del chitarrista. Ottimo l'apporto di tutti i musicisti, anche se Carmassi rimane un po' troppo in secondo piano.
Visto il miglioramento continuo della musica del gruppo man mano che l'affiatamento cresceva nel corso del tour, Metheny ha voluto documentarne l'altissimo livello raggiunto prima che scomparisse naturalmente col terminare dell'attività live, ma non semplicemente registrando o filmando uno degli ultimi concerti in programma. Questa volta il chitarrista ha voluto fornire al pubblico una visione dalla prospettiva dei musicisti, facendolo partecipare all'esperienza direttamente sul palco in mezzo alla band. È nato così questo The Unity Sessions, un live registrato in un teatro senza la presenza del pubblico in modo da catturare il meglio dell'esperienza concertistica evitando le difficoltà e i problemi tecnici del dover riprendere un vero concerto.
Nelle due ore scarse del filmato risultante i due album della band vengono riproposti quasi interamente, mentre la parte finale che segue il classico di Charlie Parker "Cherokee" è dedicata ad alcuni titoli presi dal vecchio repertorio del chitarrista, come "(Go) Get It," "Police People" dall'album con Ornette Coleman e "Two Folk Songs (1st)" da 80/81, che rivelano le radici della musica del gruppo, per terminare con un medley di temi dai suoi primi album eseguiti alla chitarra acustica in solitudine. Difficile non rimanere contagiati dall'entusiasmo che trabocca da questo ragazzone di sessant'anni, che mette sempre sincera passione in quello che suona e la trasmette a chi ascolta, aiutato in questo da un senso naturale della melodia sempre presente nella sua musica, soprattutto negli assoli, e troppo poco diffuso tra tanti altri musicisti contemporanei.
Il video è disponibile nelle due versioni DVD e Blu-Ray, completato da un'intervista al chitarrista come bonus addizionale.
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