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Results for "Vincenzo Roggero"
Nir Felder: Golden Age
by Vincenzo Roggero
Sarà anche l'album di debutto ma in Golden Age il chitarrista Nir Felder si dimostra solista maturo, compositore interessante e leader convincente. Durante le dieci tracce del disco Felder gestisce al meglio i talentuosi compagni di viaggio convogliando le loro peculiarità verso un disegno comune organizzato e coeso. Le composizioni si materializzano in un repertorio trasversale ...
I 10 CD nel CD-Player di... Andrea Massaria
by Vincenzo Roggero
01. Alva Noto--Ryuichi Sakamoto--Vrioon (Raster Norton-2002). Disco bellissimo, lo ascolto spesso, è ricco di idee interessanti e l'uso delle pause è esemplare.... 02. Paul Bley--Open to Love (ECM-1973). Non ha bisogno di commenti... 03. Steve Reich--Music for Eighteen Musicians (Nonesuch-1976). Traggo molte ispirazioni dai minimalisti ...
I 10 CD nel CD-Player di... Jesper Bodilsen
by Vincenzo Roggero
01. Antonio Zambrini--Due colori (Abeat--2003). Ho conosciuto il pianista Antonio Zambrini durante la partecipazione al progetto con la cantante Silwia Bialas. Ho apprezzato da subito il suo modo di suonare che mi ricorda un poco quello del mio amico pianista svedese Lars Jansson. Zambrini mi ha dato questo album e lo sto ascoltando continuamente ...
Vijay Iyer: Mutations
by Vincenzo Roggero
Alla fine anche Vijay Iyer si accomoda alla corte di re Manfred Eicher. E lo fa alla sua maniera, spiazzando chi lo attendeva al varco con una nuova rivisitazione del piano trio, o con l'ennesima escursione nel mondo del poetry insieme all'amico Mike Ladd, o con il recupero della via indiana al jazz insieme al collaboratore ...
Jason Roebke & Tobias Delius: Panoramic
by Vincenzo Roggero
Il disco viene registrato nell'aprile 2011 presso gli studi BelAir quando la ICP Orchestra fa tappa a Chicago durante il tour per gli States. Tobias Delius, una delle colonne del portentoso ensemble olandese, incontra Jason Roebke, contrabbassista tra i più rappresentativi della scena jazz della Windy City, e prende forma Panoramic. Album nel quale l'inesauribile tensione ...
Brian Carpenter’s Ghost Train Orchestra: Book of Rhapsodies
by Vincenzo Roggero
Prendete la musica di quattro formazioni operanti nella fervida scena musicale americana degli anni Trenta e Quaranta, un ensemble di undici musicisti tra cui spiccano i nomi del leader Brian Carpenter, del sassofonista Andy Laster, del trombonista Curtis Hasselbring, un gruppo vocale di sei elementi, prestate attenzione al titolo e avrete un'idea della musica contenuta in ...
Javier Vercher - Ferenc Nemeth: Imaginary Realm
by Vincenzo Roggero
L'immagine di copertina--un grattacielo senza identità con inquietanti ciminiere per sfondo--e quella interna--una figura accovacciata sulla sabbia che osserva un cane divertirsi sulla battigia--pur essendo accomunate dalla stessa tonalità di grigio esprimono un evidente contrasto prospettico e qualitativo. Qualità che si ritrova sicuramente in questa incisione, grazie alla sensibilità messa in mostra dal sassofonista Javier Vercher ...
Jeff Platz - Kit Demos - Fabio Delvò - John McLellan: Differential Equations
by Vincenzo Roggero
Da una parte l'elettricità--la chitarra di Jeff Platz, il basso di Kit Demos--dall'altra la componente acustica--la batteria di John McLellan, il sax contralto di Fabio Delvò-. Che Differential Equations sia un album dai ruoli definiti e dalle sonorità equamente ripartite come ogni buona dimostrazione matematica? Niente affatto perché le rasoiate, le tangenti alle ...
Archie Shepp Attica Blues Orchestra: I Hear the Sound
by Vincenzo Roggero
Nel 1972 Archie Shepp usciva con Attica Blues album accolto con favore dal pubblico ma liquidato senza tanti complimenti dalla critica che rimproverò a Shepp la virata verso una commercializzazione e semplificazione eccessiva della sua proposta musicale, salvo poi negli anni successivi rivalutarlo ampiamente e consideralo un significativo manifesto dei cambiamenti in corso nella black music ...
Matt Wilson Quartet + John Medeski: Gathering Call
by Vincenzo Roggero
La partenza con un brano di Duke Ellington non è solo l'omaggio ad un gigante della musica del Novecento ma un vero e proprio manifesto programmatico del Matt Wilson Quartet. In Gathering Call ritroviamo alcuni tratti distintivi del pensiero musicale di Duke: la leggerezza elevata ad arte, l'abilità nel condensare in brani di pochi minuti mondi ...





