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Franco D'Andrea: Sketches of the 20th Century

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Franco D'Andrea: Sketches of the 20th Century
Ogni CD pubblicato da Franco D'Andrea rappresenta una tappa significativa del suo percorso artistico, ne descrive il clima, lo stato di avanzamento, ne sottolinea la costante logica, in un fitto ordito di fattori che dialogano costantemente entro panoramiche ricche di elementi dinamici. Questo Sketches of the 20th Century si pone però quale autentica pietra miliare, che spicca come il dettaglio nobile in una facciata di particolare pregio architettonico.

D'Andrea parlava di questo progetto da qualche anno, dopo l'incontro con il compositore, orchestratore e pianista Eduardo Rojo, nel 2015, quando il musicista spagnolo si aggiudicò per la prima volta il Barga Jazz Contest con il suo lavoro di arrangiamento e orchestrazione del brano "Ambleside" di John Taylor. In seguito, il pianista fu colpito dalla capacità di Rojo di entrare con sensibile cognizione nella sua musica, nonostante la distanza generazionale. Tra l'altro, Rojo mandò un brano a D'Andrea, dove riproduceva il suo stile al pianoforte, in modo assolutamente credibile e profondo.

Dunque, da questa collaborazione, che ha le caratteristiche di un'autentica empatia, scaturiscono gli schizzi del Ventesimo secolo. Particolarmente dagli stimoli della prima metà del secolo, ricchissima, che parte dalla scuola viennese di Schönberg, Berg e Webern, il cui rigore audace nell'aprire scenari sonori e costruire linguaggi inediti ha sempre affascinato D'Andrea. Il musicista guarda però anche a Stravinskij e di scorcio a un personaggio atipico e geniale come Erik Satie. Naturalmente, alle suggestioni successive di Darmstadt: Stockhausen, Boulez, Berio. Rojo, che alla solida e articolata preparazione in campo jazz coniuga una formazione accademica, si rivela il personaggio chiave per sviluppare scenari in cui questi due universi si incontrano.

Il discorso non è nuovo: nella storia del jazz è passato con varie fortune dalle celebri teorizzazioni di Gunther Schuller, ha toccato gli interessi di musicisti quali Charles Mingus, Jimmy Giuffre, George Russell. Ma soprattutto si è configurato nelle collaborazioni tra la fine degli anni Quaranta e gli anni Cinquanta tra Gil Evans e Miles Davis. Guarda caso, quelle cose si collocano nello stesso periodo del movimento accademico d'avanguardia post-weberniano, nato a Darmstadt subito dopo il secondo dopoguerra.

Abbiamo tracciato qualche analogia di riferimento, ma in questo caso siamo di fronte a un'operazione che assume connotati diversi e nuovi. Come potrebbe essere diversamente, vista l'inclinazione di D'Andrea alla scoperta, all'utilizzo di materiali della storia e della tradizione, per costruire mappe insolite e personali? Qui già cambia l'impostazione di base del lavoro, che nasce dalla concezione del pianista italiano, intervallare, ritmica, improvvisativa. Esistenziale, verrebbe da dire. Concezione che è affidata all'elaborazione orchestrale di Rojo.

Il Novecento del titolo è dunque solo uno degli elementi, nel quale altri si innestano e al quale si intrecciano in modo dialettico. Gli intervalli, l'esplorazione delle aree intervallari che introducono un clima, un carattere, un'occasione narrativa. L'improvvisazione, come è stata sviluppata nel mondo del jazz, con riferimenti a grandi modelli quali sono Ellington, Monk, Tristano. La qualità ritmica, che si alimenta dell'incontro tra Africa e America, anche in questo caso visto come uno scorcio molto personale di D'Andrea. Tutto ciò si trasmette in modo esemplare nell'incontro con la scrittura di Rojo.

Il prodigio, naturalmente, sta nel risultato. Questi ingredienti, di non facile fusione, trovano pulsante amalgama in Sketches of the 20th Century. Una lunga gestazione, condotta a distanza, in buona parte nel periodo della clausura da pandemia, ha portato al risultato straordinario di questa musica, presentata alla Casa del Jazz di Roma lo scorso giugno e ora su CD. Felice è anche la scelta dell'organico strumentale, con otto musicisti dell'area jazz che si affiancano a D'Andrea, tra cui alcuni già importanti collaboratori del pianista. A questi, si associano i musicisti del Parco della Musica Contemporanea Ensemble: un quartetto d'archi, flauto, trombone basso, clarinetto basso, percussioni.

I due organici, sotto la direzione di Tonino Battista, lavorano in stretta connessione, rivelando ancora una volta come D'Andrea e Rojo abbiano trovato una splendida corrispondenza tra intenzione e risultato. Il corpus di brani è abbondante e in buona parte racchiude già nei titoli l'impostazione intervallare di D'Andrea. Spesso, secondo modalità già praticate in precedenza, si parte dall'intervento introduttivo di uno strumento, che disegna il climax iniziale del pezzo. Così il pianoforte di D'Andrea traccia gli incroci intervallari di "Triadic Fragments," il contrabbasso di Gabriele Evangelista disegna gli arabeschi di "P5," che contiene un magistrale intervento di Tino Tracanna al sax tenore, la batteria di Roberto Gatto scandisce il ritmo di "m2+M7 (New Version)."

La ricchezza e pregnanza degli episodi, lo strettissimo dipanarsi di arrangiamenti e parti improvvisate in articolazioni ritmiche, timbriche e prospettiche, rende ridondante una nostra descrizione dettagliata e ardua la scelta selettiva. Una segnalazione, senz'altro soggettiva, va al corpus di brani che scorre da "Interlude 1" (insieme a "Interlude 2" la coppia di brani interamente scritta) a "M2 (New Version)." Con la presenza di "Altalena," senza dubbio tra i pezzi che restano più impressi, nella propria perfetta eppure spericolata alternanza di Africa, Novecento e Improvvisazione. Così come gli insiemi, sono tutti encomiabili gli apporti dei solisti, anche quelli non già citati. Un lavoro da collocare non solo tra le cose rimarchevoli di D'Andrea, ma accanto alle finezze orchestrali di Gil Evans e George Russell. O in una selezione di eccellente musica contemporanea.

Album della settimana.

Track Listing

Triadic Fragments; P5; Augmented Area; C Lydian; Interlude 1; m2+M7 (new Version); Altalena; Diminished Area 1 Expl; M2 (New Version); Six Bars; Interlude 2; Pelog Area; M6.

Personnel

Additional Instrumentation

Tino Tracanna: soprano sax; Eugenio Renzetti: bass trombone; Tonino Battista: direction.

Album information

Title: Sketches of the 20th Century | Year Released: 2023 | Record Label: Parco Della Musica

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