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Chris Brokaw: Red Cities

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Chris Brokaw: Red Cities
Il versatile Chris Brokaw, da più di 15 anni sulla scena musicale, muove i primi passi nel rock indie come batterista del gruppo newyorkese Codein guidandone i caratteristici tempi lenti, poi alla chitarra con i più caldi Come di Boston insieme a Thalia Zedec. Da allora contiamo una serie di importanti collaborazioni nello scenario del Rock di Frontiera (Pullman, Steve Wynn, Doug McCombs, Consonant...).

Contaminazioni psichedeliche, dark, blues, country, ma solo con questo album l'autore azzarda l'avventura solitaria di cui sottolinea lui stesso in un'intervista l'importanza e il notevole peso acquisito tra le sue esperienze di musicista, soprattutto per quel che riguarda la fase preparatoria.

Chris Brokaw sembra muoversi in luoghi dove i riferimenti esterni sono saltati e tutto si svolge su scale spazio-temporali proprie. In questo suo viaggio le sovraincisioni sono essenziali, strutturali, non meri mezzi tecnici, ma rappresentativi della realtà multiforme dell'autore, o meglio della sua esperienza sociale.

Il secondo brano, il più lungo, The Fields (part II) è il fulcro dell'opera, il motivo attorno al quale l'eclettico Brokaw ha costruito l'intero album registrando personalmente su un otto-tracce digitale.

Che sia il blues psichedelico di The Fields (part II) o il western di Calimoxcho, la ripetitività rock di The Fields, il country particolare di Topsfield State Fair o le atmosfere tranquille di Dresden Promenade e di The Look Of Love (una cover di Burt Bacharach) Chris Brokaw esterna un suo senso vero del blues, muovendosi sempre senza invadenza su terreni rarefatti, spingendoci poi a un paragone seppur improbabile con Bill Frisell.

Pacate strutture cantilenanti si stagliano su uno sfondo di echi metropolitani, rigurgiti di periferia che spesso affiancano la ritmica ipnotica delle altre voci.

Con la sua chitarra ruvida Brokaw sembra dunque indugiare sul contrasto tra i fermenti e gli stimoli della vita e la sua asprezza effettiva, cercando di mettere a nudo i punti di contatto tra il mondo interiore e la vita urbana.

E come la realtà della vita scorre (si mostra) senza bisogno di dimostrazione nel vetro di una corriera a tarda sera e, costellata di lampioni, si riveste dell'umore del viaggiatore che osserva, con la stessa fatalità l'autore si scava dentro restituendoci come attraverso un filtro le trame del suo vissuto metropolitano che riprende forma solo attraverso colui che ascolta, con la sua personale sensibilità.

Alla semplicità, talora giudicabile eccessiva, della struttura musicale fa dunque da contraltare il suo notevole potere evocativo che assegna all'ascoltatore un ruolo importante ed esorcizza così il carattere solitario dell'opera.

Track Listing

01. Gauntlet - 01:12; 02. The Fields (part II) - 10:38; 03. Calimoxcho - 02:28; 04. Even As We Speak - 01:15; 05. The Fields - 03:57; 06. King Ferdinand - 03:44; 07. Tournament - 03:37; 08. Bath House - 01:56; 09. Topsfield State Fair - 02:44; 10. Waliet Corner - 00:49; 11. Dresden Promenade - 05:24; 12. The Look Of Love - 03:38; 13. Shadows - 02:35; 14. At The Crossroads - 02:14; tutte le composizioni sono di Chris Brokaw eccetto 12. di Bacharach/David

Personnel

Chris Brokaw (chitarre, percussioni)

Album information

Title: Red Cities | Year Released: 2006 | Record Label: Atavistic Worldwide

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