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Anthony Braxton: Piano Music (1968 – 2000)

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Anthony Braxton: Piano Music (1968 – 2000)
Come i 4 cd del cofanetto editi dalla hatART Piano Music (Notated) 1968-1988 nel 1996, anche i 9 di Piano Music (1968—2000) editi da Leo Records nel 2008 rappresentano un punto di definizione chiave nella discografia di Anthony Braxton.

Entrambi attraversano un'ampio spettro temporale che permette di delineare alcune delle fasi della musica del sassofonista di Chicago, potendo focalizzare l'attenzione su un solo strumento. La guida a questa nuova esplorazione è una pianista di straordinaria e rara sensibilità. La belga Geneviève Foccroulle, specializzata da anni nel repertorio contemporaneo e di musica improvvisata (Cage, Rzewski, DeJaer, Kagel per citare alcuni nomi), lavora dal 2003 quasi esclusivamente alla registrazione e alla diffusione del repertorio per solo piano di Braxton.

Il cofanetto della Leo Records, contenente nove CD e due libretti, è frutto dunque di un lungo lavoro, con partecipe e presente Braxton stesso, e si delinea come una delle migliori produzioni pubblicate.

La musica per piano solo si colloca a parte nella discografia di Braxton e ha un rapporto del tutto particolare con gli altri lavori in quanto è quella che ha meno a che vedere con Braxton in veste di performer. Laddove, infatti, quasi tutte le partiture lo vedono coinvolto come compositore e poi performer o conduttore in fase di registrazione o live, solo il corpus di composizioni per piano relega al sassofonista uno statuto di scrittura che lo priva di tutte le potenzialità che la sua eccezionale personalità trasmette in fase esecutiva e performativa.

Questa mancanza in realtà nulla toglie alla sostanza della musica e restituisce paradossalmente a Braxton un grande senso di libertà in termini di sperimentazione.

Va anche detto che il repertorio per piano solo, analogamente a quello per sassofono solo, rappresenta nella discografia di Braxton un vero e proprio territorio vergine nel quale il sassofonista di Chicago, fin dai primordi della sua carriera, si è cimentato nell'elaborazione di una sintassi musicale che fosse svincolata dai modelli tanto della musica "euro-colta," quanto da quelli della libera improvvisazione, creando così un linguaggio autonomo e personale.

A differenza dei repertori in cui anch'egli è partecipe, elemento chiave per le composizioni per solo piano diventa dunque l'esecutore, traduttore e libero interprete delle partiture che, come vedremo, hanno sviluppato una complessa simbologia [consiglio la lettura del saggio di Graham Lock Anthony Braxton's Synaesthetic Ideal and Notations for Improvisers]. In tale prospettiva si capisce perchè Braxton abbia più volte dichiarato che uno dei suoi interessi primari sia quello di vedere interpretati, forse meglio esplorati, i propri materiali in una prospettiva dialogica e dinamica.

La ricerca e l'intesa con l'esecutore risultano essere momenti fondamentali. Non è un caso che nell'intervista, effettuata da Stuart Broomer e riprodotta nelle note di copertina del cofanetto, Braxton prenda come riferimento il pianista americano Glenn Gould, la sua arte nell'interpretare ed eseguire il repertorio Bach e Schoenberg, il suo senso di libertà espresso da un approccio al repertorio 'classico' vibrante e sempre carico di un forte valore estetico.

La pianista belga Genevieve Foccroulle è entrata in perfetta sintonia con le esigenze di Braxton. I 9 CD di Piano Music (1968—2000) documentano, infatti, diverse fasi di un lavoro lungo di registrazione, eseguito a più riprese nell'arco di quattro anni, durante i quali lo scambio tra i due è stato intenso. L'interpretazione delle tecniche e del linguaggio di Braxton da parte della Foccroulle è decisamente vibrante e appassionata. La pianista belga ha saputo entrare nell'essenza della musica braxtoniana, con tutte le sue luci e le sue ombre e la sua complessità, restituendo ad essa una profondità e una bellezza uniche.

Le prime due composizioni contenute nel primo CD del cofanetto risalgono al 1968, anno chiave per Braxton. Composition No. 1 per piano solo è un un pezzo di sei pagine "annotate" scritto in piena rottura con il patterning matematico del serialismo di Messiaen e Boulez. Braxton invoca un'alternativa che trova nell'improvvisazione (Cage è maestro in sostanza). Premonitore per tanti aspetti del fondamentale For Alto, dello stesso anno, questa composizione presenta alcuni elementi che saranno fondanti di tutte le successive composizioni.

L'interpretazione dalla Foccroulle, nel segno della rottura (pur storicizzata), mantiene un nervosismo stilistico che restituisce al pezzo ancora grande effetto.

Composition No. 5, sei pagine di musica "annotata" per piano solo, è una composizione suddivisa in tre parti nelle quali Braxton indaga sulla tonalità creando densità contrastanti.

Fin da subito Braxton ha contraddistinto le proprie composizioni da titoli grafici, di modo che gli fosse possibile rappresentare le dinamiche delle sue architetture sonore tanto dal punto di vista sonoro, quanto da quello visuale. La notazione musicale presenta degli equivalenti logico-visuali, segni corrispondenti a una precisa logica simbolica. A tal fine Braxton ha assegnato a ciascuna composizione, o a parte di essa, un numero e un titolo grafico, una sorta di codice con precise valenze. Tutto ciò non inficia chiramente la godibilità della musica, sempre attenta ad essere anche "godibile" dal punto di vista estestico.

Un esempio interessante di questo sistema, che col tempo generato vere e proprie partiture grafiche, è costituito dalla Composition No. 10, "nine pages of symbolic notation to be performed in any order or time length," dove la notazione simbolica per il compositore è diventata una sorta di partitura gestuale per l'esecutore.

Le Compositions Nos. 30, 31, 32, 33 riprodotte nei CD 2, 3, 4, 5, 6, (scritte tra il 1973 e il 1974) presentano tutte l'indicazione di "83 pages of phrase-sequenced notated music to be arranged by the performer in whatever order desired. This material can also be mixed with Compositions 31, 32, and 33".

Si noti che l'attenzione di Braxton in questa fase si allarga a lunghe frasi-sequenza costitutive delle sue composizioni. Inoltre dalle indicazioni di Braxton, non solo il materiale che forma ciascuna singola composizione può essere inserito in altre composizioni, ma l'esecutore può liberamente inserirvi parti nuove subordinate o a generare quasi nuove composizioni. L'importanza di questa libertà di rimaneggiamento, di cui Braxton fa largamente uso, ma che mette a disposizione anche del suo interprete, è dimostrata dal fatto che le quattro composizioni 30, 31, 32, 33 nel corso degli anni Ottanta hanno subito diversi rimaneggiamenti e sono state arrangiata per diverse formazioni (in modo particolare per quartetto).

Il cuore delle esplorazioni per piano solo si può dunque dire rappresentato da queste lunghe composizioni, la scrittura e l'esecuzione di ciascuna delle quali è un unicuum, una sorta di libro aperto con frasi, sequenze, notazioni musicali da eseguire nell'ordine che l'esecutore preferisce.

Anche in questo caso l'interpretazione della Foccroulle è straordinaria: aggiunge, modifica, ma nulla toglie a Braxton. La pianista si prende tutta la libertà che Braxton le concede mettendola al suo completo servizio.

Nell'ultimo CD, che contiene The Trip, la pianista Foccroulle mette in pratica l'esperimento di assemblaggio e scomposizione delle diverse parti delle composizioni 30, 31, 32, 33 dando vita ad un'ora di musica che risulta essere il prodotto di 30 + 31 + 32 + 33 senza identificarsi senza nessuna delle parti.

Due composizioni rompono la disposizione temporalmente organizzata del cofanetto. Composition No. 139 del 1988, presentato nel primo CD, è una sintesi brillante tutta incentrata sul ritmo di diversi elementi che vanno ricondotte alle influenze della musica classica tedesca, al ragtime e di alcuni pianisti di Harlem. Composition No. 301 del 1998, presentata nel quarto CD, in linea con la nr. 1 e la nr. 139 si prospetta come una sintesi essenziale del pensiero musicale braxtoniano essendo a tutti gli effetti una "libera improvvisazione scritta".

Il settimo e l'ottavo CD riproducono la "cartografica" Composition No. 171 per pianista solo, da 1 a 4 suggeritori, 4 attori, provvista di libretto completo e note fortunatamente riprodotte da Leo Records. Si tratta di un'opera di teatro musicale connessa alle "Area Space Music Strategies". Come spiega Braxton nelle note di copertina, con tale opera ha voluto "creare un mondo immaginario che contenga 12 territori che siano usati per impiare tutti i materiali compositivi del sistema musicale.

Ogni territorio è uno schema che contiene x numero di pezzi per orchestra, pezzi di musica da camera ect. I pezzi per orchestra rappresentano le grandi città, quelli di musica da camera i paesi e così via". L'obiettivo di Braxton è "avere alla fine almeno 3 composizioni cartografiche per solo piano che decrivano la realtà spaziale bidimensionale del sistema musicale".

Ulteriore campo di indagine di Braxton è dunque l'eplorazione spazio-temporale in 3D della musica, ormai libera(ta) nella notazione, nell'interpretazione e nel gesto.

La composizione unisce musica e teatro in uno scenario decisamente atipico in cui il pianista gioca un ruolo fondamentale poiché oltre che interpretare, si esprime e parla, descrivendo le connessioni fra le varie parti del pezzo e le varie combinazioni possibili. Il pianista recita quindi il libretto e assume il ruolo (attivo) di guida forestale (Forest Ranger Crumpton) che descrive una porzione di mondo immaginario in cui un sistema di parchi offre varie esperienze alla sua cittadinanza.

La chiusura "utopica" di questo cofanetto è altamente indicativa delle nuove linee di ricerca di Braxton. Sguardo lontano, sideralmente lontano, sunra-mente prioettato al futuro, con il cuore ancora nella tradizione.

Track Listing

CD 1 01. Composition 1; 02. Composition 5; 03. Composition 10; 04. Composition 139. CD 2 01. Composition 30. CD 3 01. Composition 31. CD 4 01. Composition 32 (version 1); 02. Composition 301. CD 5 01. Composition 32 (version 2). CD 6 01. Composition 33. CD 7 01. Composition 171 (part 1A). CD 8 01. Composition 171 (part 1B); 02. press conference; 03. Composition 171 (part 2). CD 9 01. The Trip (Braxton).

Personnel

Anthony Braxton
woodwinds

Geneviève Foccroulle (piano, voce).

Album information

Title: Piano Music (1968 – 2000) | Year Released: 2009 | Record Label: Leo Records

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