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Phonetica Jazz Festival 2009

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Maratea (PZ) - 06-09.08.2009

Era un caldo giorno di luglio 2001 l'ultima volta che visitammo Maratea. Pat Metheny, accompagnato da Larry Grenadier al contrabbasso e Bill Stewart alla batteria, deliziò il numerosissimo pubblico con brani presi di qua e di là dalla sua sconfinata carriera solistica.

Suonò, il chitarrista statunitense, nell'ambito dell'apprezzato festival Marajazz, kermesse che aveva portato la musica jazz live internazionale in Basilicata. Quattordici edizioni e artisti del calibro di Chick Corea, Bill Frisell, Dee Dee Bridgewater, John Scofield, Joe Zawinull, Peter Erskine e Manhattan Transfer. Poi l'oblio, almeno fin quando, lo scorso anno, l'Associazione culturale "Phonetica" ha avuto l'idea di far ripartire la passione del jazz live in un posto di tanta suggestiva bellezza.

Sotto la direzione artistica del batterista e compositore barese Aldo Bagnoni, il festival ha raccolto con la prima edizione già i primi calorosi consensi, tanto da indurre l'Associazione a riproporlo quest'anno con la stessa formula già ampiamente sperimentata nel 2008.

Quattro giorni di concerti live in varie location cittadine. Quattro live show nei quali si avvicendano protagonisti del jazz locale e internazionale fino all'evento della serata conclusiva. Lo scorso anno toccò a Maria Pia De Vito. Quest'anno a Cristina Zavalloni. Da donna a donna, da grande voce a grande voce, insomma.

Gli organizzatori non hanno dubbi: "La singolarità e la varietà di ispirazioni di questo programma - che anche quest'anno indica come proprie caratteristiche fondamentali aspetti quali la produzione originale, il multimediale e la voce - unite alla grande bellezza dei luoghi e del territorio (e dalla sua spiccata vocazione ad un turismo di qualità, basato sull'accoglienza e sul rispetto per la natura e la cultura), fanno quindi di Maratea e del "Phonetica Jazz Festival" un appuntamento di rilievo del panorama musicale italiano: un'occasione assolutamente speciale, da non mancare, e da seguire con attenzione anche negli anni a venire".

E la programmazione non delude le aspettative. Giovedì 6 agosto alle 21 e 30, spazio a una inedita formula itinerante nelle piazze del centro storico (piazza Vitolo, piazza Buraglia e piazzetta del Sole) che vedrà per protagonista il Quarteto Malando. Stefano Calderano, di origini lucane, Margherita Rinaldi, Luca Mercuri e Marco Calderano proporranno una loro singolare lettura della musica brasiliana.

Venerdì 7 è il giorno della celebrazione di Charles Mingus nel trentennale della sua scomparsa. "Love Is a Dangerous Necessity" è una produzione del festival coordinata e creata da Aldo Bagnoni. Assieme al batterista, il pianista lucano Stefano De Bonis, il contrabbassista Francesco Angiuli e il talentuoso clarinettista Daniele D'Agaro forniranno il sostrato musicale a testi recitati dall'attore veneto Marco Tizianel. Un reading alla memoria di Mingus da non perdere.

Il pirotecnico percussionista Andrea Centazzo sarà il protagonista assoluto della terza serata in programma sabato 8 agosto. Centazzo presenterà, in prima esecuzione mondiale, il suo ultimo lavoro multimediale, "R-Evolution/Charles Darwin's New World," dedicato al naturalista inglese, di cui ricorre nel 2009 il duecentesimo anniversario della nascita. Per l'occasione, il festival tornerà nel centro storico, nella piazza della chiesa di Santa Maria Maggiore (Chiesa Madre). Il musicista suonerà percussioni acustiche e elettroniche, tastiere e computer mentre su uno schermo scorreranno immagini sulla bellezza, potenza e varietà del mondo naturale.

Ultima sera ma non per questo la meno importante. Anzi, a giustificare un festival in crescendo sarà l'attesa esibizione di Cristina Zavalloni. Tra accademia, jazz e rock la vocalist presenterà il progetto "Per caso Aznavour". La cantante bolognese affiancherà brani propri a riletture, di sicuro impatto, del repertorio del cantante franco-armeno. Compagni di viaggio: Stefano De Bonis (piano e tastiere), Antonio Borghini (contrabbasso e basso elettrico) e Cristiano Calcagnile (batteria e percussioni).

Foto di Claudio Casanova (De Bonis, Centazzo, Zavalloni)


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