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Ohad Talmor
BySteve Gorn è il mio insegnante di bansuri (flauto indiano di bamboo). Questo disco lo presenta insieme al suo guru, ora defunto, e suonano due tra i miei Ragas preferiti. Mi piace ascoltare il filo diretto che unisce maestro e allievo.
02. Thomas Ades - Violin Concerto (EMI Classics - 2007).
Ho sempre amato il suo modo di scrivere e questo concerto è ricco di sorprese. Ades ha un peculiare propensione verso tessiture ricche e complesse senza sacrificare un briciolo di chiarezza.
03. Warne Marsh - Practice Tapes (Collezione privata 1984-5).
E’ una serie di esercizi eseguiti in solo, che mi è stata donata da Lee Konitz. Si sente Warne suonare con un metronomo su accordi standard. E’ assolutamente incantevole ascoltarlo lavorare sulle frasi melodiche e sentire quanto sia preciso ed elastico il suo timing. Per me è una grande fonte di ispirazione e anche di tristezza per la scarsa considerazione che gode presso pubblico e critica.
04. Raghunath Seth - Rag Yaman (Ancient Sun - 1996).
Raghunath Seth è il mio attuale guru. E’ un musicista dallo stile molto originale che incorpora variegate influenze. La sua versione di “Rag Yaman“, una pietra miliare del repertorio dell’India del Nord, è la testimonianza di quanto sia universale e profonda la sua musica.
05. Rob Swift - Sound Event (Tableturns - 2002).
Rob è un incredibile virtuoso del giradischi, dal repertorio vastissimo. La sua musica è influenzata da qualsiasi tipo di fonte e mi piace il suo forte impegno sociale. Questo è il suo disco migliore.
06. The Roots - Phrenology (MCA - 2002).
Ho assistito ad un concerto dei Roots in Svizzera negli anni novanta e mi hanno letteralmente folgorato. Questo è il loro disco in studio che preferisco. Sono grandi musicisti che operano ben al di fuori del mercato hip hop più bieco e commerciale.
07. Mark Anthony Turnage - Blood on the Floor (DECCA - 2000).
Appartiene alla nuova ondata di compositori inglesi. Questo pezzo è stato scritto per l’Ensemble Modern, John Scofield e Peter Erkine. La sua estetica tocca uno dei mie principali interessi: come combinare una scrittura contemporanea e sofisticata con l’interesse verso l’improvvisazione. La prospettiva di Turnage parte dalla componente classica la mia da quella jazzistica. Pezzo di incredibile potenza.
08. Joni Mitchell - Travelogues (Nonesuch - 2002).
Uno dei miei album di cantanti preferiti. Adoro la combinazione della sua voce, che non suona mai artificiale, i suoi testi, e i lussureggianti arrangiamenti di Vince Mendoza. E’ come se partecipassi ad un film ogni volta che lo ascolto, è grandioso lasciarsi trasportare da questa musica.
09. Miles Davis 5tet - Live at the Plugged Nickel (Sony - 1965).
Per me il disco nel quale Wayne Shorter raggiunge le vette più alte; un definitivo stato dell’arte dell’improvvisazione e dell’interplay di un gruppo jazz. Musica ancora freschissima dopo quarant’anni.
10. Igor Stravinsky - Symphony of Psalms.
Il mio pezzo orchestrale preferito. Lo ascolto in continuazione. Davvero.
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