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Alan Shorter: Mephistopholes to Orgasm Revisited

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Alan Shorter: Mephistopholes to Orgasm Revisited
In questo CD dedicato ad Alan Shorter (tromba, flicorno, composizione) si ripropongono le sedute integrali di Orgasm (1968), precedute però da "Mephistopheles," di tre anni precedente, che figurava nella scaletta di The All Seeing Eye, del più celebre fratello Wayne. È un pezzo di una cupezza angosciante, sostenuto da un pedale ritmico minaccioso, dalle cui spire fioriscono severi interventi dei fiati e delle percussioni. Con i due fratelli Shorter, suonano James Spaulding (alto), Freddie Hubbard (tromba), Grachan Moncur III (trombone), Herbie Hancock (piano), Ron Carter (basso) e Joe Chambers (percussioni), una squadra di assi dell'allora audace Blue Note.

È un brano che dice molto dell'introspezione complessa che ha sempre guidato Alan Shorter verso una contestazione radicale delle forme jazzistiche, che lo ha tenuto spesso ai margini del grande gioco—in cui invece il fratello Wayne ha costruito con sagacia una carriera sontuosa -, pur dialogando a suo modo con la tradizione african-american. Alan ha dato il meglio nei gruppi di Archie Shepp e negli unici ellepì a suo nome, tra cui Orgasm è senza dubbio la punta di diamante.

In quest'opera Shorter architetta una musica i cui effetti drammatici risultano nella dialettica tra il periodare dei suoi ottoni, spesso interrogativo, non assertivo, con la dirompenza del sax tenore di Gato Barbieri, in quel periodo post-free assai sbilanciato verso l'urlo e il furore (una coppia che può ricordare quella Don CherryPharoah Sanders di "Where Is Brooklyn," di due anni precedente), dove il fascino delle melodie, anche quelle più ruvide, tralasciava i fondamenti armonici.

Il pezzo pulsante che apre l'album, "Parabola," è stato in seguito adottato da Gil Evans per una ridondante versione orchestrale e dà spazio a un Barbieri abrasivo. "Joseph" apre con un tema minimalista e mantiene una fisionomia da ballad, ma poco tenera, mentre si torna ad un'intensità sofferta in "Straits of Blagellan," che ricorda le intelaiature ritmiche di un Jackie McLean.

Il disco è frutto di due sedute di incisione e la formazione del quartetto varia : da una parte troviamo al basso Charlie Haden—che suona in uno stile un po' diverso dal solito—e alla batteria Muhammad Ali; sostituiti nella seconda seduta da Reggie Johnson e Rashied Ali.

"Rapids" è un episodio anomalo, quasi danzante, e comunque solare rispetto ai toni saturnini preferiti da Shorter. "Outeroids" ha cadenze marziali, sostenute da uno swing aggressivo della batteria, mentre l'epilogo di "Orgasm" affianca una serie di frasi spezzate sostenute da un pattern di basso e percussioni, prima di invitare Gato a soffiare a briglie sciolte raggiunto da un nervoso Shorter, con, sullo sfondo, le sciabolate del basso di Haden.

Un disco perfettamente inserito nel contesto del difficile 1968, quando anche il jazz più avventuroso si interrogava sul futuro, con meno sicurezze ideologiche e però più immaginazione estetica. Alan Shorter morirà a Los Angeles nel 1988, a soli 55 anni.

Track Listing

Mephistopheles; Parabola; Joseph; Straits Of Blagellan; Rapids; Outeroids; Orgasm.

Personnel

Alan Shorter
flugelhorn
Wayne Shorter
saxophone
James Spaulding
saxophone, alto
Gato Barbieri
saxophone
Charlie Haden
bass, acoustic
Reggie Johnson
bass, acoustic
Additional Instrumentation

Alan Shorter: flugelhorn (1-4, 6, 7), trumpet and tambourine (5); Wayne Shorter: tenor saxophone (1); James Spaulding: alto saxophone (1); Freddie Hubbard: trumpet (1); Grachan Moncur III: trombone (1); Herbie Hancock: piano (1); Ron Carter: double bass (1); Joe Chambers: drums (1); Gato Barbieri: tenor saxophone (2-7); Charlie Haden: double bass (2, 7); Reggie Johnson: double bass (3-6); Muhammad Ali: drums (2, 7); Rashied Ali: drums (3-6).

Album information

Title: Mephistopholes to Orgasm Revisited | Year Released: 2024 | Record Label: Ezz-thetics

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