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Mark Holub e il Questionario di Proust

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All About Jazz: Il tratto principale della mia musica.
Mark Holub: Mi è difficile guardarla dall'esterno, spero si percepisca una forte componente di gioia nel fare musica.

AAJ La qualità che desidero nei musicisti che suonano con me.
M.H. Mi piacciono i musicisti che affrontano ogni situazione con la mente aperta e che hanno un approccio fresco al fare musica. Penso che al giorno d'oggi, con tutta la musica a cui si ha accesso, sia importante che noi musicisti non ci adagiamo su schemi preconcetti, su come pensiamo un certo stile o genere di suono dovrebbe essere

AAJ Come musicista, il momento in cui sono stato più felice.
M.H. È difficile da dire, ce ne sono così tanti. Sicuramente alcuni festival... il North Sea Jazz Festival... Era il 2008? È stato uno dei primi festival al di fuori della Gran Bretagna a cui abbiamo partecipato con i Led Bib, e ovviamente si tratta di un festival molto famoso, ero molto contento di suonarci, ma anche di ottenere un bellissimo riscontro, è stato delizioso. Anche Saalfelden è stato davvero bello... Un grande pubblico ed è andata molto bene... Ma naturalmente ce ne sono molti altri.

AAJ Come musicista, il mio principale difetto.
M.H. Troppi! Nello specifico, come batterista, la mia incapacità di ripetere una qualunque cosa, oppure di ricordare cosa ho suonato l'ultima volta.

AAJ La mia più grande paura quando suono.
M.H. Che ho dimenticato qualcosa per il concerto... Il che, sfortunatamente, talvolta succede.

AAJ Sogno di suonare.
M.H. Non è tanto di suonare in un posto, quanto di riuscire a portare la mia musica a persone che la vogliono ascoltare, più sono e meglio è!

AAJ La mia fonte di ispirazione.
M.H. Sono numerose, non direi che ce n'è una specifica. Penso che la mia ispirazione venga dalla vita di tutti i giorni... per quanto questo possa sembrare vago

AAJ I miei musicisti preferiti
M.H. Troppi da elencare, te ne dico qualcuno: Bob Dylan, Velvet Undergound, John Zorn, Led Zeppelin, Tim Berne, Joey Baron, Ornette Coleman, Jim Black, Paul Clarvis e molti altri...

AAJ I miei dischi da isola deserta.
M.H. Anche qui, troppi: Blonde on Blonde di Bob Dylan, Mingus presents Mingus, This is Our Music di Ornette Coleman.

AAJ La canzone che fischio sotto la doccia.
M.H. In questo momento soprattutto canzoni dei Grateful Dead... In qualche modo sono ritornato a loro.

AAJ I miei pittori preferiti.
M.H. Paul Klee, Wassily Kandinsky, Mark Rothko ... ma sono troppi!

AAJ I miei film preferiti
M.H. Werckmeister Harmonies, un qualunque film di Wes Anderson, o di Werner Herzog ... e molti altri, naturalmente.

AAJ I miei scrittori preferiti.
M.H. Troppi, ma ... Franz Kafka, Ernest Hemingway, Fëdor Dostoevsky.

AAJ La mia occupazione preferita.
M.H. Beh ... Musicista, credo. Ma anni fa mi piaceva fare il postino.

AAJ Il dono di natura che vorrei avere.
M.H. Saper tenere meglio i conti.

AAJ Nella musica, la cosa che detesto di più.
M.H. Musica che suona come se fosse appena uscita dal music college.

AAJ Gli errori musicali che mi ispirano maggiore indulgenza.
M.H. Suonare a volume troppo alto.

AAJ Il pezzo che vorrei venisse suonato al mio funerale.
M.H. "Ghosts" di Albert Ayler.

AAJ Lo stato attuale della mia attività musicale.
M.H. Ho appena finito un tour con i Blueblut, un nuovo trio con cui lavoro a Vienna, con Pamelia Kirstin al teremin e Chris Janka alla chitarra. Ho anche due album improvvisati in duo, uno con Irene Kepl e l'altro con Colin Webster. Un po' di concerti con i Led Bib per i prossimi mesi, e naturalmente molte altre cose in pentola

AAJ Il mio motto.
M.H. Non so se vale, e l'ho rubato da qualche parte, non ricordo dove: Se sai suonare contemporaneamente la chitarra e l'armonica, come Bob Dylan o Neil Young, sei un genio. Ma se fai un piccolo sforzo extra, e ti metti anche un cimbalino al ginocchio, improvvisamente tutti vogliono scappare via.

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