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Luca Aquino
ByL'appuntamento è organizzato dalla "major" discografica Universal, che intende promuovere il debutto di due giovani musicisti italiani e lo fa in grande stile all'Auditorium di Milano.
La serata propone Luca Aquino, trombettista, e Paolo Jannacci, pianista figlio d'arte, con le rispettive formazioni, ma ci limitiamo qui a parlare del concerto di Luca Aquino.
L'Auditorium è gremito, Luca Aquino entra da solo sul palco e, senza amplificazione, alla tromba, delizia il pubblico con "La Stazione", composizione tratta dall'album Sopra le Nuvole, interamente acustica e con un'estetica del suono molto curata (timbro caldo e preciso).
Terminato il brano il giovane musicista si presenta al pubblico e introduce la formazione - Giovanni Francesca alla chitarra elettrica, Daniele Esposito al contrabbasso, Aldo Galasso alla batteria - e il brano successivo, "Dancing with Sarè", dedicato alla sorella.
La formazione che accompagna Aquino è sicuramente meno altisonante di quella del disco (che vedeva Signorile al piano, Pesaresi al contrabbasso e Bardaro alla batteria), ma si mostra affiatata e compatta.
Gli arrangiamenti dei brani risultano diversi per ovvie ragioni (la chitarra a sostituire il piano), ma il risultato è comunque di ottimo livello.
Aquino, alla tromba, ha carattere e personalità, suona lunghi tratti rigorosamente acustici e altri in cui mostra dimestichezza con l'elettronica, seppure usata sempre con misura. Il risultato è in linea con il disco: echi di Fresu che si alternano a echi di Molvaer (in questo caso la chitarra rende i riferimenti a Nils Petter Molvaer ancora più evidenti).
La scaletta prosegue con il brano che dà il titolo all'album, "Sopra le nuvole", con il leader che al flicorno delizia il pubblico con quel bel suono, morbido e caldo, che caratterizza anche il disco.
Verso la fine del concerto, prima dell'ultimo brano, si verifica un gradito fuori programma: entra un ospite d'eccezione, Giovanni Falzone.
Il trombettista siciliano vive a Milano da lunghi anni e all'auditorium è di casa in quanto ha suonato per dieci anni nella sua orchestra. Lui e Aquino si erano conosciuti appena due giorni prima, il sabato pomeriggio, durante la trasmissione "Piazza Verdi" di Radiotre, e come dire… si sono piaciuti subito (Falzone presentava il suo nuovo Electric Quartet) e si sono accordati per fare un pezzo assieme.
Dopo la presentazione e gli applausi di rito il gruppo attacca con "You Don't Know", ma dopo qualche battuta il brano muta e, mentre il trio si produce in un pedale in Fa Min (Fa Minore), Aquino, con una nota lunga, spiana la strada a Falzone e lì inizia una bellissima improvvisazione dove i due duettano splendidamente, senza mai sovrastarsi. Finale "col botto" e con i due che, disposti frontalmente, suonano a un solo microfono.
Certo non si è trattato di un duetto storico, ma l'energia liberata è stata tanta e la scena ha fatto onore a un grande artista come Giovanni Falzone che, generosamente, ha omaggiato questo debutto senza se senza ma, e ad Aquino, per nulla intimorito dal confronto.
Foto di Luca Vitali
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