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Le età del jazz. I contemporanei.

Le età del jazz. I contemporanei.

di Claudio Sessa

Il Saggiatore

252 pagine.

Le età del jazz. I contemporanei è un libro davvero originale nella sua ideazione, volta a scandagliare gli aspetti noti e meno noti del jazz contemporaneo. La sostanziano giudizi di merito prima di tutti autorevoli ed anche coraggiosi, in riferimento ai limiti oggettivi di valutare opere e tendenze non ancora storicizzate.

È una sfida che Sessa affronta con successo, sbilanciandosi a separare i più fertili sviluppi del jazz dalla mera cronaca e dagli epifenomeni, rivelando come suo solito grandissimo acume analitico.

Nate come appunti di lezioni agli studenti del conservatorio di Trieste, dove l'autore è docente di storia del jazz, le schede dei brani proposti delineano un quadro esauriente della scena contemporanea.

Dal camerismo radicale al postmodernismo, ampio è lo spettro delle tendenze enucleate, fino a coprire il migliore panorama orchestrale più classico (Maria Schneider) ed avventuroso (Butch Morris). Si passa poi ad affrontare diacronicamente il montaggio sonoro e relative modalità di sovraincisione, l'uso dell'elettronica e della musica concreta fino alla scena italiana contemporanea, con artisti di culto (Cesari, Gaslini, Schiano, Trovesi), valentissimi (Colombo, Maltese), emergenti (Falzone, Succi) ed anche quanto mai sopravvalutati (Gebbia).

Non manca un'acuta sensibilità storica, che porta Sessa a legare passato e presente in un unicum interpretativo di grande rigore, dove hanno spazio tanto i geni del passato (Tristano, Ellington, Armstrong quanto gli alfieri di oggi (Anthony Braxton, Roscoe Mitchell, Uri Caine, Dave Douglas, John Zorn).

Ai fini di una più agevole lettura del libro, sarebbe stato meglio inserire il testo delle schede dopo le informazioni discografiche e non prima, indicando contestualmente il CD di riferimento e non nell'indice. Lievi nei, che non inficiano il valore del saggio, illuminato da una penna elegante ed efficace nella sua sobria icasticità.

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