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Kurt Rosenwinkel Quartet

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Piacenza Jazz Festival

Teatro Verdi - Fiorenzuola D'Arda - 18.03.2007

Preceduto dalla fama di innovatore del suo strumento, forte di prestigiose collaborazioni, su tutte quelle con Brad Mehldau e la Electric Bebop Band di Paul Motian, e di una manciata di dischi apprezzati da pubblico e critica, l’arrivo in Italia del chitarrista Kurt Rosenwinkel aveva suscitato curiosità e aspettative elevate. A giudicare dall’esibizione al Teatro Verdi di Fiorenzuola d’Arda nell’ambito del Piacenza Jazz Festival si può affermare che le attese sono andate deluse.

Il chitarrista di Philadelphia ed il suo gruppo sono stati protagonisti di un concerto monocorde, a tratti banale, senza guizzi e senza sussulti, preoccupati di accaparrarsi la complicità del pubblico attraverso qualche groove accattivante e una serie di assoli fotocopia nei quali fantasia e creatività sono rimasti fuori dall’uscio.

Scarso interesse alle potenzialità timbriche dello strumento, assenza quasi assoluta dell’uso delle dinamiche, la tendenza a considerare il resto del gruppo come mero supporto alle proprie evoluzioni solistiche sono risultate le evidenti pecche di un’esibizione incolore e un po’ ruffiana. Scelta forse dettata dalla presenza di un batterista niente più che diligente e di un contrabbassista troppo sfacciatamente scolastico.

E’ parso invece piuttosto interessante il giovane pianista Aaron Parks, dal quale sono arrivate le cose più interessanti dell’intero concerto: lucido e propositivo nelle fasi di accompagnamento, fantasioso e mai convenzionale nei momenti solistici. Tutto da buttare? Non proprio, visto che in alcuni momenti Rosenwinkel & co. hanno fatto intravedere le potenzialità del loro progetto musicale. E’ successo quando, abbandonati gli eccessi solistici, il gruppo ha funzionato come un organismo unico e vitale, attraverso una progressiva stratificazione sonora ed una crescente caratterizzazione timbrica con i musicisti finalmente attenti all’ascolto reciproco.

Forse un po’ poco per essere considerato il guru della nuova generazione di chitarristi...

Foto di Claudio Casanova

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