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Intervista a Satoko Fujii e Natsuki Tamura

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La pianista Satoko Fujii e il trombettista Natsuki Tamura costituiscono una delle coppie artistiche più innovative e versatili del jazz internazionale. La ricerca di Satoko coniuga l'avanguardia post-free con riferimenti al folklore giapponese e alla musica classica europea in un corpus d'incisioni che spazia da piccolissimi organici alla conduzione di formazioni orchestrali. Natsuki Tamura è un solista dallo stile particolarmente ricercato e caratterizzato da un forte pathos. La loro empatia espressiva è particolarmente evidente nei dischi in duo, tra cui ricordiamo Chun (Libra, 2008), In Krakow in November (Not Two, 2007) ed i precedenti Clouds (Libra, 2001) e How Many (Leo Records, 2006).

All About Jazz: Come avete instaurato il vostro legame artistico e sentimentale? Vi siete conosciuti grazie alla musica o indipendentemente da essa?

Satoko Fujii: Ci siamo incontrati in un locale di Tokyo chiamato Cabaret, dove nel 1985 ero la pianista della house band. Natsuki non faceva parte della band ma vi collaborava fin dagli anni settanta e talvolta entrava per animarla. Quando l'ho incontrato la prima volta, alcuni membri della band sono venuti da me dicendomi: "Fai attenzione, tra poco verrà a proporti qualcosa". Neanche due minuti dopo Natsuki è venuto dicendo: "Ti piacerebbe venire con me in spiaggia il prossimo fine settimana?". Naturalmente risposi: "Mi spiace ma ho già preso altri impegni con i miei amici".

AAJ: Quanto spesso lavorate assieme, o a progetti comuni?

Natsuki Tamura: Lavoriamo assieme a quasi tutti i progetti, eccetto alcuni.

AAJ: Com'è andare in tour con il partner della vita, rispetto ad una tourné con musicisti con cui non si e' legati sentimentalmente?

S.F.: Sì, siamo in tour insieme quasi sempre. Essere con Natsuki è più agevole per me rispetto a dover girare da sola. Possiamo contare uno sull'altro e condividere le esperienze.

N.T.: Condivido in pieno.

AAJ: Trovate difficile gestire le relazioni interpersonali con gli altri membri del gruppo quando il tuo partner fa parte della band?

S.F.: Visto che in quasi tutte le formazioni con cui andiamo in tour c'è anche Natsuki, mi è difficile fare un confronto. Per me ogni mia band è come una famiglia. Non posso immaginare di formare gruppi con qualcuno di cui non sia molto amica. In tutte le mie band i rapporti sono molto familiari e da questo punto di vista la presenza di mio marito non è strana.

N.T.: È facile condividere relazioni con gli altri membri se c'è una buona atmosfera, con la presenza sia di uomini che di donne.

AAJ: Pensate che una famiglia di due musicisti, in confronto ad una comune, debba affrontare particolari sfide? Oppure abbia specifici vantaggi?

S.F.: Il fatto di essere marito e moglie e allo stesso tempo musicisti non rappresenta per me qualcosa di speciale. Quando ci siamo incontrati eravamo già musicisti e questo ci porta ad incoraggiarci reciprocamente e ci fa comprendere meglio i nostri pensieri e preoccupazioni.

N.T.: Si, sono d'accordo con Satoko.

AAJ: In che misura pensate di esservi influenzati reciprocamente a livello artistico?

S.F.: Condividiamo gli stessi valori ma abbiamo modi molto diversi di esprimerli. Natsuki mi mostra cose che io non riuscirei a immaginare e ciò mi stimola ad avere nuove idee. Le sue idee sono sempre molto fresche e profonde.

N.T.: Io resto sempre sorpreso dalla sua energia e dalla potenza con cui lei s'esprime in musica.

AAJ: Ci sono degli argomenti 'taboo' a livello musicale su cui i vostri punti di vista differiscono così tanto che avete deciso di non metterli in discussione per preservare la 'pace' domestica?

S.F.: Noi musicisti non parliamo troppo della musica che abbiamo suonato dopo il concerto mentre so che altri artisti, come danzatori o attori, lo fanno spesso. Anche se sembriamo diversi penso che noi musicisti esprimiano tutte le nostre passate esperienze esistenziali. Sappiamo di non poter rifiutare la musica degli altri allo stesso modo della loro vita. Con il mio partner ho adottato la stessa regola.

N.T.: I musicisti non hanno bisogno di parlare della loro musica perché possono sempre cogliere i rispettivi pensieri da ciò che suonano, senza dover parlare.

AAJ: Qual'è il tratto artistico che ammirate principalmente nel vostro partner?

S.F.: L'estrema naturalezza che manifesta mentre suona e compone. Natsuki affronta la musica con la stessa facilità con cui respira ed io sono sempre stupita dal suo approccio.

N.T.: Satoko vuole fare tantissime cose e riesce a realizzarle tutte.

AAJ: A quali progetti state lavorando attualmente?

S.F. e N. T.: Abbiamo quattro CD in uscita il 23 gennaio e pianifichiamo di avere il concerto di presentazione il 9 gennaio al Pit Inn di Tokyo con quattro diverse formazioni. Non avendo un manager in Giappone siamo molto occupati nell'organizzazione di questo concerto e col lavoro pubblicazione. Tre album escono per la nostra etichetta Libra mentre l'altro è prodotto dalla casa discografica polacca Not Two.

AAJ: E quali sono i progetti per i prossimi 12 mesi?

S.F. e N.T.: Stiamo pianificando un tour europeo con la nostra nuova band, First Meeting, per i mesi di aprile-maggio 2010 e con il nostro quartetto Ma-Do in ottobre-novembre. In settembre abbiamo registrato a New York con il Min-Yoh Ensemble e stiamo cercando il modo di farlo pubblicare.

Per il 2010 stiamo programmando una seduta d'incisione con l'orchestra statunitense.

Foto di Ryo Natsuki e Claudio Casanova (la terza)

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