Home » Articoli » Opinion » Il jazz in Friuli Venezia Giulia, la terra dell'improvvi...
Il jazz in Friuli Venezia Giulia, la terra dell'improvvisazione e della ricerca
ByIn questo speciale, approfittando del resoconto del Jazz & Wine of Peace Festival di Cormons, presentiamo una panoramica sulle più recenti produzioni che provengono da questa terra. Cominciando da Double Vision, libro fotografico-narrativo sul jazz nato a coronamento di una delle tante belle iniziative che sorgono in regione: la mostra fotografica "Phocus sul Jazz," tenutasi a Pordenone nel dicembre del 2008.
Per passare ai dischi, iniziamo da due lavori che vedono per protagonista il chitarrista triestino Andrea Massaria: Intermittenze (in duo con Arrigo Cappelletti) e 5053 (con il Chladni Experiment Trio). Musica coraggiosa, di grande libertà e interamente basata sull'interplay. Che ci ha spinti a cercarlo e a dialogare con lui, così da conoscere meglio un musicista animato da una forte tensione per la ricerca e l'innovazione. Ne è venuta fuori un'interessante intervista.
Con Massaria suona spesso Giovanni Maier, contrabbassista ben noto per le sue molteplici collaborazioni, del quale recensiamo ben quattro dischi editi dalla sua etichetta indipendente Palomar: un suo lavoro in solitudine - Me, Myself & Monk - e una serie di duetti - Un oscuro scrutare, con Lauro Rossi, Entropia, con Guido Mazzon e Odes, con Claudio Lodati. Anche qui, musica inquieta, improntata alla massima libertà e incentrata su improvvisazione e ricerca.
Lo stesso Maier figura anche in un altro lavoro, ben diverso eppure di nuovo inconsueto e coraggioso: una registrazione che documenta l'incontro tra un gruppo jazz - il trio "Hasta Siempre" di Claudio Cojaniz, U.T. Gandhi e appunto Maier - e un coro di adolescenti della scuola di musica di Mortegliano, paese dell'udinese. La scuola di musica incontra... il jazz vede questa musica confrontarsi con l'altro da sé, incontrare i ragazzi, un pubblico non avvezzo all'improvvisazione e anche musiche inusuali: una bella scommessa.
Altrettanto bella è la scommessa che Cojaniz ha tentato musicando dal vivo con il suo pianoforte un filmato d'epoca sulla Grande Guerra in terra friulana: il risultato è il piano solo Non son tornati, un'ora di suggestioni e citazioni, memorie e sentimenti messi in musica, grazie alle impressioni delle immagini. Ancora una volta, coraggio di andare oltre, di dire qualcosa di proprio e di originale.
Proprio e originale è anche quanto narra il sassofonista udinese Daniele D'Agaro in tre suoi dischi, due dei quali editi da un'altra bella realtà friulana, l'etichetta Artesuono di Stefano Amerio - nel cui studio ormai vengono registrati lavori anche per numerose e prestigiose altre etichette, a cominciare dalla ECM. D'Agaro sceglie tre diversi modi di improvvisare liberamente: a partire dalle suggestioni dell'opera di Shakespeare in The Tempest (con Bruno Marini e Han Bennink); in pieno interplay e senza alcuna struttura di partenza in Friulan Sketches, lavoro a firma di Alexander von Schlippenbach e con Tristan Honsinger; infine alla testa della spregiudicata Adriatics Orchestra in Exotica Domestica. Grandi dischi, ma soprattutto - di nuovo - lavori di straordinario coraggio.
Un coraggio messo in pratica anche da U.T. Gandhi in un altro disco per Artesuono: con la sua formazione di giovani musicisti locali si è spinto a rileggere la musica del suo amato Zawinul e del Miles degli anni '60-'70 e, per farlo, non poteva che chiamare Fearless Five l'intrepido gruppo che ha registrato Travellers...
Alcuni di quelle giovani leve del jazz (non solo) regionale prendono parte anche a 4 + 1, opera prima del sassofonista udinese Federico Missio, a sua volta frequente collaboratore del pianista triestino Riccardo Morpurgo, del quale presentiamo Answering, in trio. E sempre a Trieste, alla Casa della musica, è stato realizzato Bandando, secondo lavoro di BandOrkestra.55, un originale ensemble in bilico tra la big band e la banda popolare, guidato da Marco Castelli. Un gruppo veneto (non casualmente) in trasferta giuliana, con il quale concludiamo la nostra panoramica su questo estremo lembo nord-est del nostro paese, così interessante non solo dal punto di vista musicale.
Foto di Claudio Casanova (D'Agaro/Maier).
Tags
Comments
PREVIOUS / NEXT
Support All About Jazz
