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Guitar Collection: classiche, antiche strane corde dove ci portate?
Affidiamo alle parole del suo curatore, Frédéric Zigante, gli intenti della collana: La Guitar Collection nasce per raccogliere e testimoniare le affinità elettive che sovente si stabiliscono tra interpreti e compositori. Ogni interprete ha nel suo un autore, un’opera con cui ha sviluppato una sintonia particolare che, troppo spesso, giace ben nascosta nella routine concertistica e nel conformismo delle produzioni discografiche. Mi è sembrato utile e in alcuni casi perfino doveroso, raccogliere queste preziose affinità e metterle a disposizione di tutti quelli che amano la chitarra e la sua letteratura.
L’idea che soggiace questa collezione è semplice, ma forte quanto basta per essere esplosiva. Nel proporre una collana, di tante diverse perle, legate le une alle altre, che ruotano tutte attorno ad un solo strumento, si segue lo sviluppo di tale strumento e dei molti generi ad esso legato, in parte anche quelli a noi contemporanei e più popolari. Per fare ciò, la Guitar Collection ha fino ad ora sostenuto registrazioni inedite, live, di alto profilo; registrazioni affidate a diversi interpreti, per età, formazione, sensibilità; registrazioni che spaziano su repertori diversificati e eterogenei (che riprendono le radici dello strumento, ma arrivano anche alle nuove tendendenze); registrazioni che hanno significative differenze geografiche e temporali, anche diverse scuole e metodi di interpretazione; registrazioni con differenti strumenti.
L’intera collana, ancora un work in progress, è dunque da intendere come un portale musicale ideale per addentrarsi nella storia di questo strumento. Le opere presentate riguardano, infatti, compositori di ogni epoca (rinascimento, barocco, novecento storico e contemporaneo). Questa vastità ed eterogenità va seguita vedendo anche alcune costanti che ritornano, costanti di interpretazione, di tematiche, di soluzioni tecniche.
L’ambito da cui provengono molti interpreti non è solo, né strettamente quello classico. Dall’intervista emerge spazio per la ricerca in altri generi, specie nel jazz, e nell’improvvisazione. Il jazz è chiramente per molti il background, il terreno di sperimentazione e di libertà, nel quale esercitare l’istinto e la sensibilità. Bello, bellissimo questo sprofondamento dalla quale la musica per chitarra, moderna, antica, contemporanea si leva vivificata e più dinamica.
Le prossime uscite ci attendiamo indaghino su generi del Novecento in cui la chitarra (soprattutto elettrica) è stata di vitale importanza. Non sarebbe male puntare la lente d’ingradimento su quei moltissimi, spesso negletti e sottovalutati, fenomeni di sperimentazione che hanno così da vicino riguardato questo strumento. Certo bisognerà non temer la contaminazione e il contagio, né cadere in ridicoli distinguo di genere. Ma forse il bello della chitarra è proprio questa sua capacità di raccontare la storia della musica, mescolando alto e basso, popolare e colto, tradizionale e folclorico, sperimentale e romantico. Rimanere ancorati allo spirito della corde e di una cassa di risonanza, questo sarà fondamentale.
Alexandre Tansman Concertino pour guitare et Orchestre Stradivarius (1999)
Il primo volume della Guitar Collection è dedicato all’opera per chitarra del compositore polacco Alexandre Tansman (1897-1986) ed è interpretato da Frédéric Zigante [con una Masaru Kohno fabbricata a Tokyo nel 1987] accompagnato dalla Royal Ballet Sinfonia diretta da Andrew Penny. Amico di Igor Stravinskij e di Andrès Segovia, Tansman ha un profilo decisamente interessante per avvicinarsi al repertorio chitarristico contemporaneo del secondo Novecento. La stretta amicizia con Segovia, da cui il compositore polacco assorbì ed ereditò la passione per la chitarra, ebbe grande influenza sulla sua scrittura del repertorio per chitarra, non soltanto perché Segovia lo stimolò e ispirò nello scriverlo. Il “Concertino per orchestra e chitarra” fu, infatti, scritto su richiesta del Maestro, anche se da lui non fu mai stato realizzato, né inciso, e così i “Trois pièces”, “Cavatina”, “Ballad”, “Suite in modo polonico”, “Variations sur une thème de Scriabine”, “Mazurka”, sono tutti dedicati a Segovia. La lezione di Segovia si respira soprattutto nello stile compositivo e nel materiale musicale usato da Tansman: caldo (e, con ragione, caldamente interpretato da Zigante), umano, melodico, affabile. Tansman non è il Segovia polacco, piuttosto ne è un riflesso, di diversa luminescenza, ma pur sempre un riverbero di quella luce unica che irradiò il chitarrista spagnolo. L’“Hommage à Lech Walesa” - nulla di più diverso ci si potrebbe aspettare ascoltandolo! - che chiude il cd, è dedicato alla chitarrista messicana Corazon Otero. Da non sottovalutare e di grande interesse il lavoro filologico di Zigante, nel restaurare ed emendare le partiture originali.
Dionisio Aguado Aguado: guitar music Stradivarius (2000)
Il secondo volume della Guitar Collection è interamente dedicato all’opera del compositore madrileno Dionisio Aguado (1784-1849) ed è interpretato da Lorenzo Micheli [con una chitarra romantica Husson, Buthod et Thibouville, Parigi 1850 ca.]. Aguado è una figura di grande rilievo sia in quanto autore molto apprezzato dei Metodi, le cui ‘decodificcazioni sulle tecniche strumentali’ per chitarra sono considerate ancora oggi di grande attualità, sia per capire la ‘rinascenza’ di una fervente atttività chitarristica avvenuta nella prima metà dell’Ottocento. Mentre il primo aspetto è piuttosto conosciuto e frequentato, sul secondo mancava un lavoro di approfondimento a cui questo cd vorrebbe fare fronte. Aguado, a differenza di molti altri suoi coetanei, come compositore si dedicò esclusivamente alla chiatarra. “Trois Rondo”, “Le menuet affandangado”, “Estudios” e “Le Fandango varié” danno conto di una scrittura originale, fresca, per molti aspetti vicina alla tradizione popolare spagnola. Interessanti, in chiave contemporanea, le trascrizioni di un’improvvisazione su ritmo di fandango.
Manuel M. Ponce M.M. Ponce: guitar music Stradivarius (2000)
Il terzo volume della Guitar Collection è dedicato all’opera del compositore messicano Manuel Maria Ponce (1882-1949) ed è interpretato dal chitarrista Oscar Ghiglia [con una Ignacio Fleta, Barcellona 1989]. Non poteva mancare un cd dedicato a Ponce, la cui opera è stata, per qualità e quantità, una delle più importanti della prima metà del Novecento. Nel ripercorrerla, nelle “Variations sur ‘Folias de Espana’ et Fuge”, “Sonatina Meridional”, “Sonata III”, “4 Piezas”, a più riprese emerge il nome di Segovia, che fu amico fraterno del compositore messicano, nonché suo ispiratore e committente. Diversamente che con Tansman, con Ponce Segovia ebbe una strettissima collaborazione. L’eterogeneità e la varietà di stili, in cui alto basso, tradizionale e colto fanno parte della stessa materiale musical-poetica, caratterizzano lo stile di Ponce. La sua è una chitarra elegante e nobile, ma al tempo stesso ancorata alle terre a cui si ispira, viva, intima. Lavorò molto, in forma per alcuni aspetti pionieristica, al recupero del patrimonio tradizionale messicano e su questo aspetto, ad esempio, molto incise l’influsso di Segovia. L’interpretazione di Ghiglia è di estremo valore, delicata e spassionata al punto giusto.
Doati - Brouwer - Reich - Harrison - Pisati - Takemitsu - Tadini / Cage - Carter - Riley StrongStrangeStrings / Changes Chances Stradivarius (2002 / 2006)
StrongStrangeStrings e Changes Chances, rispettivamente il quarto e quattordicesimo volume della Guitar Collection, sono dedicati ad un vasto repertorio, tutto contemporaneo, per chitarra/e di vari compositori contemporanei. Entrambi i cd sono interpretati da Elena Càsoli, che fa uso della propria famiglia di chitarre: dallele classiche [Friz Ober, Monaco 1998; Luis Panormo, Londra 1846; Bertrand Martin 1982 e 1981], ad una steel string guitar [Robert Taylor, California 1996] ed una elettrica [Blade by Gary Levinson, 1990] finanche ad un arciuliuto [Pascal Goldschmidt copia Sellas 1613]. Più che i due cd, andrebbe, in questo caso, recensita la ricerca ed il tipo di approccio dell’interprete. Capace di ‘accostare pensieri musicali lontani nello stile e nel tempo’, la Càsoli lavora sul rapporto del repertorio con il tempo. In StrongStrangeStrings vivifica, contemporaneizza, riempie di contrasti e colori le partiture che si trova ad interpretare, che, per chi le ha scritte e come, già di loro sarebbero sufficientemente moderne. Roberto Doati, con le cinque tracce de “L’apparizione di Tre Rughe” inserite in alternanza a Leo Brouwer, Steve Reich, Lou Harrison, Maurizio Pisati, Toru Takemitsu e Michele Tadini, si muovono, senza soluzione di continuità, tra acustico, elettrico ed elettronico. Changes Chances trova il suo denominatore comune nello spirito di radicale innovazione, attento alla ‘casualità’ e al ‘cambiamento’, dei tre compositori americani Elliott Carter, John Cage e Terry Riley. Qui c’è più attenzione alle architetture, che un’immersione più verticale - che va gustata lentamente - alla vita, opera, filosofia, composizione. Eccellente infine il libretto, pieno di suggestioni d’ascolto e lettura della Càsoli e dei suoi amici.
Ginastera - Pedrell - Gilardi - Santorsola Guitarreo: musiche rioplatensi Stradivarius (2004)
Il nono volume della Guitar Collection è dedicato alle composizioni originali per chitarra scritte nel Novecento da autori argentini e uruguayani, musiche rioplantensi per l’appunto, ed è interpretato dal chitarrista Antonio Rugolo [con una Luigi Locatto, Pino Torinese 2000]. I quattro compositori del Guitarreo sono stati scelti, Alberto Ginastrera, Carlos Pedrell (di cui è proposta l’opera completa dei lavori per chitarra), Gilardo Gilardi e Guido Santorsola, perchè hanno saputo forgiare musiche ‘formalmentee stlisticamente definite, con il sigillo di forti e distinte personalità’. Questo per dire che quanto si ascolta, prospetta, come è facile aspettarsi, una significativa aderenza alla tradizione folclorica, espressa in frammenti carichi di melodia e sensualismi, ma al contempo mostra anche quel taglio e quel temperamento forte del compositore, che fa sì che le evocazioni rientrino in un quadro dai tratti di proposito foschi, problematici, talvolta aleatori e surreali. Questo clima sospeso, è lì eldorado sudamericano?, è palpabile grazie ad una interpretazione carica di effetti.
Falla - Turina - Mompou Musica espanola: Falla - Turina - Mompou Stradivarius (2005)
L’undicesimo volume della Guitar Collection è dedicato alla Musica espanola, in particolare a due grandi dell’Andalusia e della Cataluna, Joaquin Turina e Federico Mompou, ed è interpretato da Frédéric Zigante [con la sua preziosa chitarra d’epoca costruita da Luis Panormo, Londra 1931]. Dopo essersi cimentato nelle Complete Lute Music di Johann Sebastian Bach e nei Complete Solo Guitar Works di Heitor Villa-Lobos, rispettivamente quinto e sesto volume della Guitar Collection, Zigante si immerge nei manoscritti originali di due autori che vissuti tra Otto e Novecento hanno fortemente influenzato la musica per chitarra. Emerge ancora il nome di Segovia, nelle note di copertina e di sfondo a questo progetto. In questo caso lavoro compiuto da Zigante è stato quello di rileggere le partiture nella versione pre-segoviana interpretandoli in luce post-segoviana. Un lavoro di grande profilo e interesse per chiunque sia interessato alla musica spagnola del Novecento, ma non solo.
AA.VV. Comiença la musica para guitarra Stradivarius (2005)
Il dodicesimo volume della Guitar Collection è dedicato ai più antichi documenti della letteratura chitarristica ed è interpretato dal chitarrista Massimo Lonardi [con due chitarre rinascimentali: una in la di Filippo Lesca, Verona 2003; una in mi di Stefano Solari, Milano 1987]. Il repertorio spazia tra brevi frammenti del Quattrocento e Cinquecento ed è interessantissimo per capire l’evoluzione tecnica e strumentale della chitarra. Lonardi stesso spiega: “Il babelico libro che racconta dello strumento è composto idealmente dalle numerossime composizioni iscritte nell’arco di cinque secoli e si apre con le pagine cinquecentesche dove Comiença la musica para guitarra”…
Astor Piazzolla Complete Guitar Music Stradivarius (2006)
Il tredicesimo volume della Guitar Collection è dedicato all’intera opera per chitarra di Astor Piazzolla (1921-1992) ed è interpretato Matteo Mela accompagnato da Per Arne Glovigen, al bandoneon, Lorenzo Micheli, chitarra, Ivan Rabaglia, violino, e I Solisti di Parma. All’interno dell’opera di Piazzolla il repertorio per chitarra costituisce un gruppo quantitativamente e qualitativemente di un certo rilievo e, non privo di interesse, riguarda gli ultimi anni della sua vita. “Tango Suite”, “Histoire du Tango”, con ogni scenario che ne ritrae un’epoca, aderiscono alle ben note aspettative musicali che la fama di Piazzolla ha dispensato. Meno il ciclo dei “Cinco Piezas”. Chiude il “Double Concerto ‘Hommage à Liège’”, forse ispirato alla musica di William Walton. Di grande gli effetti percussivi e la capacità di Piazzolla di amalgamare la propria irrequieta passione per il tango al repertorio per chitarra.
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