Doug Wieselman: From Water

"Questa è musica derivata principalmente da melodie provenienti dal mondo dell'acqua—spiagge oceaniche, onde, ruscelli, vento. Queste melodie suonano come un coro di voci esuberanti, ognuna riferita ad una specifica situazione. E penso che tutto ciò abbia a che fare con quello che la terra ha da dirci, se solo ci prendessimo il tempo e la pazienza di ascoltare." Iniziano così le note di copertina dell'album From Water e dicono come meglio non si potrebbe dell'approccio che il multistrumentista Doug Wieselman (Lou Reed, Anthony and The Johnsons, Bill Frisell, Anthony Coleman, etc.) ha riservato al suo primo album di clarinetto solo.

Wieselman utilizza per la registrazione un clarinetto vintage, un amplificatore del 1960, una loop station e otto microfoni nel tentativo di ricreare la multidimensionalità e la profondità degli input originali. Obiettivo pienamente raggiunto, perché in From Water non ci sono né derive New Age, né atmosfere ambient, né la minima dose di caramello o miele sotto le mentite spoglie di un afflato bucolico. Quella intrapresa da Wieselman è una ricerca sull'essenzialità del suono che, pur assumendo una infinita gamma di sfumature, conserva un che di primordiale e misterioso.

Saranno i diversi volumi di emissione, le vibrazioni d'ancia, l'uso seppur moderato degli armonici, qualche dissonanza disseminata qua e là ma la sensazione è quella di uno strumento e di un musicista in assoluta simbiosi con la dolcezza, l'imprevedibilità, la selvaggia bellezza, insomma, la mutevole essenza di tutto ciò che si riferisce al mondo dell'acqua.

Tanto naturale e sincero negli intenti quanto rigoroso nella realizzazione, From Water è una vivida testimonianza di come la sensibilità e la curiosità di un musicista riescano a creare un'opera affascinante traendo il meglio dalla semplicità degli elementi.

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