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Frank Zappa: The Freak Out List

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Frank Zappa

The Freak Out List

Sexy Intellectual Prod.

Valutazione: 3 stelle

Questo bel documentario, che fa seguito all'altrettanto interessante Frank Zappa and the Mothers of Invention In the 1960's, ci racconta le vicende di uno dei personaggi più interessanti del rock mondiale: quel Frank Zappa che riuscì, nella seconda metà degli anni sessanta, a travolgere le convenzioni e a indicare una nuova strada, ironica e dissacrante per il rock e non solo. In realtà molti suoi interventi polemici andarono a toccare gangli vitali della cultura americana e in cambio ottenne ostracismi vari che servirono solo a rendere ancora più caustica la sua critica e la sua arte.

Alcuni suoi collaboratori (primi fra tutti Ian Underwood e Don Preston) ne raccontano le gesta, soffermandosi su episodi che testimoniano la grande personalità del geniale chitarrista californiano. Per meglio illustrare il racconto vengono utilizzati vari spezzoni tratti da concerti del gruppo di Zappa, anche se sostanzialmente il materiale utilizzato era già ben noto agli appassionati: le fonti più utilizzate sono le performance per il Saturday Night Live Show e il documentario della BBC. Non mancano interviste a critici e addetti ai lavori come Ben Watson, Alan Clayson, David Nicholls, Robert Pruter e Greg Russo.

Il taglio è quello documentaristico classico ormai ben consolidato, la lingua è l'inglese e non sono previsti sottotitoli: un formato ormai ben codificato dai vari canali di informazione come Discovery Channel e tanti altri. L'idea di base, che da anche origine al titolo, ispirato chiaramente a Schindler's List, è quella di approfondire gli influssi su Frank Zappa e sulla sua musica, esercitati dal centinaio di personaggi citati nella copertina interna del disco Freak Out, il primo capolavoro di Frank Zappa, registrato nel 1966. In realtà si approfondiscono i contributi di alcuni di questi personaggi (Edgard Varese, Miles Davis, i Cadillacs, ecc.) e si corre velocemente sul resto. Le aree di discussione vertono sostanzialmente sui contributi di artisti del mondo dell'avanguardia classica, del jazz e del rhythm and blues. Un melting pot che sarebbe molto piaciuto al grande Frank.

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