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Jaimie Branch: Fly or Die II: Bird Dogs of Paradise
ByA fine 2019 è uscito il suo secondo album Fly or Die II: Bird Dogs of Paradise che segue l'acclamato album di debutto dell'artista uscito nel 2017 dal titolo Fly or Die. Prodotto dalla sempre più convincente International Anthem, il lavoro è composto da nove brani registrati al Total Refreshment Centre e live al Cafè OTO di Londra e successivamente mixati a Chicago. Atmosfere apocalittiche e momenti di pura energia festosa sono i due poli opposti di un corpus compositivo e musicale che confermano la solida padronanza dello strumento da parte di Jaimie Branch, ma sopratutto il suo saper stratificare suoni e generi, apparentemente lontani tra loro, mantenendo comunque un approccio stilistico tradizionale riconducibile alla musica bandistica e folkloristica di New Orleans.
Il disco si apre con il brano "Birds of Paradise": un incedere di suoni percussivi su cui la trombettista, sulle orme di Miles Davis, intervella con l'uso della sordina lunghe pause a brevi fraseggi sfumati, nella parte finale, in suoni di synth che riproducono versi di uccelli in volo. Ma è solo una calma apparente, presagio di qualcosa di ben diversa natura, il brano "Prayer for Amerikkka Pt. 1 & 2," esplicito atto d'accusa contro la politica del presidente americano. La prima parte è un lento blues oscuro e primitivo, a tratti lugubre, caratterizzato, a differenza del primo album, dal bisogno della Branch di esprimere anche con la sua voce tagliente e ruvida, intervellata dal suono distorto della tromba, la sua profonda delusione e rabbia. La seconda parte, di impronta spagnoleggiante, è un crescendo orgiatico, potente e ossessivo, nel quale la voce della Branch si dimena in un racconto di sfruttamento e allontanamento forzato di una giovane emigrata centroamericana dalla propria famiglia da parte delle autorità al confine con gli Stati Uniti.
Jamie Branch sembra aver detto tutto; ma inaspettamente non è cosi: "Twenty-Three n me, Jupiter Redux" è un Free jazz dai suoni elettronici sub-urbani e caotici, "Simple Silver Surfer" è jazz in salsa mariachi, un riferimento senza fronzoli a quel Messico al di là del Muro. In "Bird Dogs of Paradise" sale in cattedra il batterista Chad Taylor (collaboratore di nomi del calibro del trombettista e compositore della scena underground di Chicago Rob Mazurek e del sassofonista James Brandon Lewis) in un assolo strabordante, preludio all'esplosione festosa, dai forti richiami tropicali, di "Nuovo Roquero Estèreo," con tanto di voci di sottofondo inneggianti una speranza dura a morire. Ma quando sembra iniziata la festa ecco nuovamente arrivare un pugno diretto allo stomaco: Il brano "Love Song," caratterizzato da uno shuffle indolente e una melodia, enunciata alla tromba, sardonica e a tratti irriverente. Il cantanto di Jaime Branch si fa più marcato, sporco e sarcastico del precedente, in pieno stile Punk, che fa il verso a una classe politica apatica e ridicola. Degno finale di un disco che non lascia spazio ad inutili repliche.
Album della settimana.
Track Listing
Birds of Paradise; Prayer for Amerikkka Pt. 1 & 2; Lesterlude; Twenty-three N Me, Jupiter Redux; Whales; Simple Silver Surfer; Bird Dogs of Paradise; Nuevo Roquero Estéreo; Love Song.
Personnel
Jaimie Branch
trumpetJaimie Branch: trumpet, voice, synths, sneaker squeaks, bells & whistles; Lester St. Louis: cello; percussion; Jason Ajemian: double bass, percussion, vocals; Chad Taylor: drums, mbira, xylophone; Ben LaMar Gay: voice (2); Marvin Tate: voice (2); Matt Schneider: 12-string guitar (2); Dan Bitney: percussion, synthesizer (8); Scott McNiece: egg (8).
Album information
Title: Fly or Die II: Bird Dogs of Paradise | Year Released: 2019 | Record Label: International Anthem Recording Company
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