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Either/Orchestra feat. Mulatu Astatke & Mahmoud Ahmed
ByTeatro Manzoni - Milano - 24.01.2010
Incontrai per la prima volta la Either/Orchestra oltre dieci anni fa in uno stanzone/discoteca della bassa parmense, in compagnia di non più di venti spettatori che alla fine del concerto fecero piazza pulita dei CD messi in vendita, con una certa titubanza, da alcuni membri del gruppo. La Either/Orchestra aveva stregato i pochi fortunati con un esuberanza contagiosa, con un repertorio eterogeneo reso avvincente dalla bravura dei solisti, con la bellezza degli arrangiamenti e una sorprendente naturalezza nella attraversare generi e stili assai diversi tra loro.
Ne è passata di acqua sotto i ponti e ne ha fatta di strada la brigata capitanata da Russ Gershon, perchè se è vero che in Italia risulta ai più sconosciuta, negli States è una vera e propria istituzione, ed il pubblico del Teatro Manzoni l'ha voluta omaggiare con il tutto esaurito. Di quella storica formazione sono rimasti il leader, il trombettista Tom Halter ed il baritonista Charlie Kohlhase ma l'energia, l'entusiasmo, la capacità comunicativa e la grande attenzione posta all'organizzazione del materiale sonoro sono rimasti invariati.
Un orchestra così eclettica e curiosa non poteva non entrare, prima o poi, nell'orbita delle musiche altre e così Russ Gershon, stregato dall'ascolto della musica tradizionale etiope, iniziò ad inserirla, opportunamente ri-arrangiata, nel repertorio. I giochi erano fatti. Nel 2004 ci fu l'invito al Music Festival di Addis Abeba, prima realtà jazzistica dopo Duke Ellington ad essere ospitata in Etiopia, e da lì prese avvio la lunga serie di collaborazioni con le più grandi celebrità di quella musica come Mulatu Astatke e Mahmoud Ahmed, presenti sul palcoscenico del Teatro Manzoni.
La prima parte del concerto vede l'orchestra esibirsi con il tradizionale organico di dieci elementi per trenta minuti di grande musica. Si possono apprezzare il perfetto equilibrio di ritmo e melodia, le parti solistiche appaiono la naturale conseguenza dei movimenti tra le varie sezioni, vi è uno straordinario lavoro sulle dinamiche. Gli arrangiamenti di Gershon mantengono uno swing implacabile a dispetto della maniacale attenzione posta alle coloriture timbriche, non si avverte un momento di stanca e la sorpresa è sempre dietro l'angolo. Impeccabile!
Quando entra in scena il vibrafonista Mulatu Astatke, tra i pionieri del jazz etiope, le atmosfere si fanno più dilatate e rarefatte, si alternano momenti di suggestione con altri un po' stiracchiati ed i suoi interventi non sempre sembrano all'altezza delle sofisticate trame intessute dall'ensemble. Poi è la volta di Mahmoud Ahmed, vero e proprio idolo delle comunità etiopi di tutto il mondo, che con la sua verve trasforma il concerto in una festa di ritmi e di colori. La Either/Orchestra perde i suoi connotati più raffinati e creativi trasformandosi in una macchina ritmica poderosa ed elastica che trascina all'entusiasmo il pubblico, ben disposto a farsi coinvolgere dall'esotica combinazione di tradizione etiope, rimandi ispanoamericani e jazz.
Foto di Roberto Cifarelli.
Ulteriori immagini di questo concerto sono disponibili nella galleria immagini.
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