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Davide Ielmini: Giorgio Gaslini - L'uomo, l'interprete, il compositore. La musica raccontata da una voce "fuori dal coro"

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Giorgio Gaslini - L'uomo, l'interprete, il compositore. La musica raccontata da una voce "fuori dal coro"

di Davide Ielmini

Zecchini Editore, Varese, 2009, 176 pp.

Nel panorama del jazz italiano Giorgio Gaslini è probabilmente l'unico esponente in grado di sostenere un'intervista come quella a cui lo ha sottoposto Davide Ielmini: vale a dire a 360 gradi, su tutte le possibili componenti, teoriche e pratiche, che intervengono nel fare musica.

Dopo una prefazione in cui Massimo Donà traccia un ritratto del Maestro, sintetico ma nitidamente focalizzato, i sette capitoli di Ielmini, incorniciati da un prologo e un epilogo, raggruppano le domande e le risposte non secondo un criterio cronologico-biografico, ma affrontando di volta in volta temi di fondo: l'improvvisazione, il rapporto fra Europa e America, la didattica musicale, la critica musicale...

Ogni argomento è aperto da un'introduzione dell'autore tesa a inquadrare le varie tematiche con riflessioni personali, più o meno attinenti, contestualizzando le successive domande. Alcune di queste introduzioni colgono nel segno, come quella sulla natura dell'impegno politico nella musica di Gaslini o di altri autori del Novecento, oppure quando, a proposito dell'educazione musicale, in cui è evidentemente coinvolto in prima persona, Ielmini esprime competenza e partecipazione, esternando un'entusiastica visione "politica".

In altri casi, la trattazione dell'autore risulta meno condivisibile, più faticosa, velleitariamente divagante. Per esempio trovo un po' prolisso e ridondante il suo tentativo di approfondire il conflittuale rapporto fra i pianisti e il loro strumento, usando un eccessivo "terrorismo verbale" per illustrare il presunto "terrorismo pianistico" di certi interpreti.

Nelle parti dedicate all'intervista Gaslini risponde alle domande con grande chiarezza, dall'alto della sua esperienza ultrasessantennale: a volte in modo articolato ed esauriente, altre volte smarcandosi da domande insidiose o ripetitive con risposte lapidarie. Emergono comunque infiniti spunti interessanti, citazioni e approfondimenti, rievocazioni o auspici, convinzioni granitiche e qualche perplessità. Vengono ricordati incontri con protagonisti del jazz e con grandi compositori o interpreti della musica colta del Novecento; si riprende e si chiarisce il concetto di Musica Totale, basata non sull'eclettismo, ma su un processo di sintesi e di sincretismo culturale; si staglia la personale posizione di Gaslini nei confronti dell'improvvisazione jazzistica e della musica da film, del mondo compositivo degli americani o degli europei, dell'educazione musicale e della prassi sul campo...

La personalità del musicista milanese spicca nelle varie vesti di pianista, compositore, leader e didatta; egli vanta un grande passato, ma appare costantemente proiettato verso il futuro.

Il testo è accompagnato da un corredo estremamente significativo di foto d'epoca, provenienti dall'archivio dello stesso Gaslini: peccato che non tutte riportino la data. Sarebbe stata opportuna inoltre una più attenta revisione editoriale per evitare qualche refuso fastidioso: Ruswell Rudd, Hearl Hines, Fatz Waller, McKoy Tyner...

In appendice una discografia jazz selezionata del Maestro e un elenco delle sue partiture di musica contemporanea.

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